Zucco dell'Angelome, Valsassina, prealpi lombarde, Barzio, Lecco
Relazione attinente alla scalata sulla via di roccia "Foto di gruppo con signorine" allo Zucco dell'Angelone. Ascensione effettuata il 19 luglio 2017 da Toso e P.M.I. (Viene proposta, oltre alla relazione della via originale, anche la variante dell'ultima lunghezza sulla via Ortofresco)
L'alpinismo coniugale favorisce la vita di coppia.
[Mau Walters,
su "Alpinismo 250 anni di storia e di cronache"
a cura di A. Scandellari, p. 6 vol II]
Itinerario Automobilistico: Da Barzio (vedi ubicazione alla fine di questo post) si raggiunge in pochi minuti il piazzale della funivia che conduce ai piani di Bobbio. Si parcheggia e ci si incammina a piedi lungo il sentiero che, nei pressi del bar, si dirama verso l'Angelone (cartellonistica);
Avvicinamento: Dal parcheggio della funivia imboccare il sentiero che si dirama sulla sinistra (viso alla funivia) seguendo le indicazioni per il Terzo Sperone (cartellonista). Dopo pochi minuti s'incontrano delle catene e subito dopo di trova una placca con alcune vie (Geppetto, Cardio e Pinocchio), proseguire ancora seguendo il sentiero fino a quando si trova un'altra catena (questa volta plastificata), subito dopo si arriva alla base del Terzo Sperone, la nostra meta. La prima lunghezza della via "Foto di gruppo con signorine" è riconoscibile perché, all'estrema destra dello sperone (faccia a monte) si nota la bellissima fessura (lama staccata) ad arco sinistrorso. (15 minuti dal parcheggio).
Qui trovi la traccia GPS dell'avvicinamento;
Qui trovi la traccia GPS dell'avvicinamento;
Dislivello di avvicinamento: 100 m. circa, 15-20 minuti;
Lunghezze: 4 tiri;
Dislivello in arrampicata: 100 m. scarsi;
Quota di partenza (avvicinamento): 800 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 900 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 1.000 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 6b+, (5c obbligato, solamente per l'ultimo tiro, altrimenti 5a obbligato) - la variante dell'ultima lunghezza, via Ortofresco, oppone difficoltà di 5a;
Soste: Tutte su due resinati uniti da catena;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per vie di roccia di più tiri (Plasir) con il necessario per le calate in doppia. Consigliate due mezze corde da 60 m.;
Tempo di arrampicata: 1 ora per la salita, 30 minuti per le due calate in corda doppia;
Discesa: Ci si cala lungo la via. Per seguire le indicazioni di questa relazione sono necessarie 2 mezze corde da 60 m. Noi abbiamo fatto 2 doppie;
Attacco: Arrivati alle rocce basali del Terzo Sperone tenersi tutto a destra (faccia a monte), si vede la bellissima fessura (lama staccata) che forma un arco sinistrorso e dove brillano alcuni resinati. Quella è la prima lunghezza della via "Foto di gruppo con signorine";
L'attacco della via Foto di gruppo con signorine |
Relazione:
Primo Tiro (5a, 25m.): Si raggiunge, con arrampicata logica, la fessura (primo resinato piuttosto alto), poi si arrampica, con movimenti divertenti, lungo la bella fessura/lama che è protetta bene. L'uscita, a sinistra, verso la sosta (resinati uniti da catena) richiede un paio di passi di aderenza. Il grado rimane sempre sul 4c, pur essendo richiesta, in questa parte finale del tiro, una progressione diversa rispetto a quella iniziale. Lunghezza molto bella e divertente, solo per questa vale la pena fare la via;
La bellissima lama staccata del primo tiro |
Secondo Tiro (4b, 25m.): Spostarsi a sinistra, superare una fessura e proseguire su placca appoggiata seguendo la linea degli spit più a destra. L'arrampicata richiesta è di aderenza, anche se sempre, dopo uno o due passi, si trova un buco, una lama, una fessura. Lunghezza molto logica. Sosta su due resinati uniti da catena (S2). Sconsiglio di concatenare questa lunghezza con la successiva per evitare attriti. Stessa cosa con la precedente;
La seconda lunghezza vista dalla prima sosta |
Terzo Tiro (5a, 25m.): Risalire la placca sopra la sosta con percorso logico in direzione di un evidente aggetto fessurato. Nella prima parte del tiro l'arrampicata richiesta è di aderenza e, rispetto alla lunghezza precedente, qui è richiesta più continuità in quanto le fessure scarseggiano. Arrivati all'aggetto (ma prima non si può non notare un meraviglioso ciclamino che spunta proprio da una fessura) conviene salire sulla sinistra per poi portarsi più facilmente a destra rimontando l'ostacolo. Poco dopo sosta su resinati uniti da catena;
La terza lunghezza vista dalla seconda sosta. Si noti, in alto, l'aggetto fessurato |
Quarto Tiro (6b+ oppone A0 e 6a): Salire dritti sopra la sosta in direzione dell'evidente muro verticale su cui troneggiano due spit (ignorare, quindi, i resinati che salgono in diagonale destra). Si riesce a rinviare, agevolmente, su entrambi gli ancoraggi. Ora si deve fare il passo chiave della via 6b+: buona lama alla destra del primo spit, piede sinistro, labile ed unto, sotto lo spit, piede destro su concrezione sfuggente in spinta, raggiungere una piccola ma buona lametta in alto a sinistra. Raggiunta la lametta il movimento di 6b+ è concluso, ora è necessario ristabilizzarsi con un movimento che, a mio parere, è sul 6a. Raggiunta l'evidente lama sotto il tetto, le difficoltà si attestano sul 5c, si deve rimontare il pergamo con arrampicata atletica, divertente e ben protetta. Poi si prosegue su roccia fessurata fino alla sosta: 2 resinati uniti da catena;
Il quarto tiro. In evidenza la placca del passo di 6b+ e il successivo tetto da rimontare |
La PMI alla fine della via |
Variante: Quarto Tiro di Ortofresco (5a, 25m.): Ignorare i resinati che salgono dritti sopra la sosta, ma andare a destra, in direzione dello spigolo, seguendo la riga di ancoraggi in diagonale destrorsa. Rimontare lo spigolo e arrampicare sul filo con movimenti atletici, divertiti ed esposti. Piacevole variante.
L'ultimo tiro della variante "Ortofresco" |
Discesa: Dalla sosta finale ci si cala fino a S2 (50m.);
Da S2 fino alla base (50 m.);
Considerazioni finali: La via Foto di Gruppo con Signorine al Terzo Sperone dell'Angelone è una via… strana. Apparentemente potrebbe essere una via adatta ai principianti: protetta abbastanza bene, sa coniugare diversi tipi di arrampicata (aderenza, dulfer, strapiombo), non particolarmente lunga, piuttosto logica. Poi, però, c'è quell'ultimo tiro, con un assolo di 6b+ (tra l'altro di non immediata lettura) azzerabile solamente in parte e che, per essere vinto richiede, comunque, anche nell'ipotesi di mungere i rinvii, uno o due passi di 6a. Forse, quindi, non è proprio indicata a neofiti. Certo, si può optare per la variante su Ortofresco che regala una bella arrampicata atletica e divertente, però non è più quella via… Comunque, neofiti o esperti, il primo tiro è proprio bello e divertente e, da solo, forse, vale tutta la via. Anche l'ultimo tiro, una volta capito, regala delle belle soddisfazioni. E' una via pomeridiana, da relax.
Ricordo la prima volta che ho fatto questa via con lo Ste (qui la relazione), anche quella volta era il tempo di un pomeriggio. Quanto abbiamo sudato su quel primo tiro… e quanto sull'ultimo… A quei tempi, ogni volta che facevamo una via, era qualcosa di epico. Era una lotta con l'alpe, con le nostre paure, con la nostra imperizia. Imprese che avevano un sapore leggendario, mitico. Bei ricordi e bello anche leggere le relazioni dello Ste. Ma, posso dire una cosa? Senza voler essere blasfemo: preferisco adesso!
Riferimenti Bibliografici:
Cartine: Grigne Resegone, Campelli, Tre Signori, Legnone, Carta turistica escursionistica 1:35.000, comunità montana Valsassina.Valvarrone-Val d'Esino e Riviera
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