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giovedì 14 settembre 2017

Via Trenker alla Prima Torre del Sella (2533 m.s.l.m.)

Trentino, Dolomiti, Gruppo del Sella,


Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Trenker" alla Prima Torre del Sella, effettuata in data 6 agosto 2017 da Toso e Gianlu



Ultimo aggiornamento il 09 giugno 2018



http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2017/10/Relazione-via-Trenker.pdf


E' sulle cime che andaimo. 
Scendiamo solo quando arriviamo
dove non si può più salire.
Lo capisci?
[Paolo Cognetti, Le otto montagne, 
Einaudi (2016), p. 10]


La via Trenker alla Prima Torre del Sella

Itinerario automobilistico: Giunti al Passo Sella (Vedi Ubicazione alla fine di questo post) parcheggiare la macchina nei parcheggi antistanti l'Hotel Maria Flora;



Avvicinamento: Imboccare il sentiero che parte alla destra dell'Hotel Maria Flora (guardando l'Hotel dalla strada). Il sentiero, dopo pochi minuti, porta in vista della parete Sud/Ovest della Prima Torre del Sella. Proprio al centro della parete si può distinguere il diedro fessurato che caratterizza la via Trenker. Portarsi circa sulla perpendicolare della via, abbandonare il sentiero e risalire per labili tracce fino alla facile rampa rocciosa che precede il diedro. Risalire la facile rampa (I-II) fino a raggiungere un chiodo con anello di calata. Qui parte la via.

Qui puoi scaricare la traccia GPS dell'avvicinamento;



Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;



Tempistica di avvicinamento: 15 minuti;


Lunghezze: 5;

Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 2240 m.s.l.m. circa;

Quota di partenza (arrampicata): 2300 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 2533 m.s.l.m. (vetta della Prima Torre);

Difficoltà: V, oppure IV+ e A0;

Soste: Fittone (uno solo) cementato;

Esposizione: Sud-Ovest;



Vie di fuga: In doppia dalla via;



Tipo di roccia: Dolomia;



Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;



Tempo di arrampicata: 2 ore;



Discesa: Per sentiero + una calata in corda doppia;

Attacco: Alla base dell'evidente diedro che solca la parete sud/ovets della Prima Torre del Sella, dopo aver risalito un brevissimo zoccolo roccioso di I e II. L'attacco è individuabile da un chiodo cementato alla base;

Il pallino blu indica l'attacco della via la termine della
rampa di zoccolo

Relazione:

Primo Tiro (IV, 40 m.): Risalire la prima rampa rocciosa in direzione di un muro solcato da una fessura, vincerlo e proseguire per altra rampa verso un secondo muretto di roccia compatta, risalirlo stando un paio di metri a destra del diedro fessurato fino ad incontrare la sosta su un unico resinato;

Il Gianlu sul primo tiro


Secondo Tiro (V, 30 m.): Arrampicare verso il diedro fessurato ed affrontare il muro verticale che oppone un passo di V. Roccia unta ma protetta molto bene che permette, eventualmente, d'azzerare il passo di V. Poi si prosegue per rocce più facili (IV) seguendo il diedro e arrivando alla sosta su chiodo cementato con anello di calata;

Il diedro del secondo tiro
Il Toso sul passo chiave
Il Gianlu all'uscita del secondo tiro
Terzo Tiro (IV, 30 m.): La via prosegue lungo il diedro con difficoltà costanti sul IV fino ad incontrare la sosta su chiodo cementato e anello di calata;

Il Gianlu sul terzo tiro

ll Toso in uscita dal terzo tiro
Quarto Tiro (IV, 35 m.): Dalla sosta ci sono due possibilità: la prima risalire il diedro fessurato fino alla cengia ove si trova sosta su chiodo cementato (IV). La seconda, invece, risalire il diedro per qualche metro fino al cambio di pendenza e poi risalire la placca di destra (priva di protezioni e difficilmente proteggibile, IV) fino a raggiungere la cengia. Arrivati in cengia proseguire a destra (camminando) fino a raggiungere l'evidente diedro ove si sosta su spuntone. Questa seconda possibilità oppone difficoltà di IV ma di difficile proteggibilità, soluzione interessante;

La prima parte del quarto tiro
Il Gianlu in uscita sulla cengia

Quinto Tiro (IV, 30 m.): Risalire il diedro fino al suo termine (IV). Poi per rocce più semplici in vetta alla prima torre. Sosta su chiodo cementato;

Il Gianlu in partenza sull'ultima lunghezza
Gianlu in uscita dall'ultimo diedro
Discesa: Seguire la traccia di sentiero in direzione Est (destra guardando la Seconda Torre del Sella) fino ad intercettare gli anelli per attrezzare una calata in corda doppia che permette di superare un balzo roccioso di circa 20 m. tra la Prima e la Seconda Torre. Dopo la calata ancora per evidente traccia di sentiero fino ad un grande ometto. Da questo ometto, andando verso destra si dovrà superare un salto roccioso di 20m. con una calata in doppia (o disarrampicata). Se, invece, dall'ometto si va verso sinistra si raggiunge il sentiero superando un balzo roccioso che oppone facili passi di disarrampicata (I). Dal successivo sentiero andare verso Ovest fino a raggiungere il Passo Sella;



Considerazioni finali: Via molto logica che segue l'evidente diedro fessurato della parete Sud della Prima Torre del Sella. Oppone un'arrampicata abbastanza semplice tanto che, oltre ad essere una classica, non di rado è percorsa dalle cordate dei corsi di alpinismo. Il passo di V è, effettivamente, un po' troppo unto, ma, oltre che essere azzerabile, è proprio ben protetto. Via adatta ai neofiti o da percorrere nelle mezze giornate. E', inoltre, consigliato il concatenamento con qualche altra via della Seconda Torre del Sella, ad esempio (via del Diedro Gluck).



giovedì 18 settembre 2014

Spigolo Steger alla Prima Torre del Sella (2533 m.s.l.m.)

Trentino, Dolomiti, Gruppo del Sella, 

Relazione attinente alla scalata sulla via di roccia "Spigolo Steger" alla Prima Torre del Sella effettuata in data 18 agosto 2014 da Toso, GM e Vekkia Zia + Damiano e Laura
Alpinismo significa non usare altri mezzi
 di locomozione a parte i piedi e le mani 
per raggiungere la cima di una montagna.
[Claude Gardien, su Vertical, n. 48/2014, p.7]

Itinerario automobilistico: Giunti al Passo Sella (Vedi Ubicazione alla fine di questo post) parcheggiare la macchina nei parcheggi antistanti l'Hotel Maria Flora;
Avvicinamento: Guardando l'Hotel Maria Flora, sulla destra si diparte un comodo sentiero che è da seguire per alcuni minuti sino a quando s'incontra una prima deviazione sulla sinistra. Imboccare il sentiero che sale a sinistra e dirigersi verso la Prima Torre del Sella. Giunti alla sella tra la struttura rocciosa denominata "Locomotiva" e la vera e propria "Prima Torre del Sella" portarsi sul versante opposto (Ovest) e seguire l'evidente traccia di sentiero fino al suo termine. Qui, presenza di un evidente blocco roccioso staccato dalla parete, inizia la via Steger (Le foto possono aiutare per raggiungere l'attacco);


Il sentiero da seguire che conduce
alla Prima Torre del Sella
Si segue il sentiero fino alla Forcella tra la Locomotiva e
la Prima Torre, poi ci si porta sul versante Ovest
Dislivello di avvicinamento: 150 m. circa:
Lunghezze: 5;
Dislivello in arrampicata: 150 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 2244 m.s.l.m. Passo Sella 
Quota di partenza (arrampicata): 2400 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2533 m.s.l.m. Vetta della Prima Torre del Sella;
Difficoltà: V°- (Molto unto);
Soste: Tranne la prima (che è su chiodo da rafforzare) tutte le altre sono su fittone;
Esposizione: Sud-Ovest;
Vie di fuga: Calarsi in doppia dalla via potrebbe risultare molto laborioso;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica con il necessario per integrare e per rafforzare la prima sosta;
Tempo di arrampicata: Noi c'abbiamo impiegato circa 2 ore;
Discesa: Dalla vetta si segue il facile sentiero fino ad incontrare una calata in doppia (40 m.), poi ancora sentiero fino alla macchina; 
Attacco: L'attacco della via Steger si trova proprio al termine della traccia di sentiero che si interrompe contro un grosso blocco staccato con masso incastrato. La via si diparte sul muretto di destra in direzione della Prima Torre del Sella. Vi è la presenza di una clessidra non sempre facilmente individuabile. Le seguenti foto possono tornare utili:

L'attacco della via Steger,
alle spalle di Damiano.
Indicato anche il tracciato
 della prima lunghezza
Il sentiero sul versante Ovest (dopo aver superato la
forcella tra la Locomotiva e la Prima Torre) che termina
proprio all'attacco della via Steger
La clessidra che indica l'attacco
della via Steger

Relazione:
Primo Tiro (III°, 60m.): Salire il facile muretto iniziale e poi dirigersi su terreno semplice (camminata) verso gli avamposti rocciosi della prima torre. Superare uno sbalzo roccioso che impone un salto in discesa (II°) ignorare il chiodo che s'incontra alla base della successiva paretina, risalirla completamente affrontando facili passaggi molto lavorati (III°) fino a raggiungere uno stretto terrazzino posto sotto una placchetta su cui troneggia un chiodo. Fare sosta su questo chiodo integrando con un friend da incastrare sul vicino masso appoggiato;

La prima lunghezza vista dalla prima sosta
La Vekkia Zia sul primo tiro
GM nei pressi della prima sosta


Secondo Tiro (IV°, 45 m.): Risalire la facile placca che sovrasta la sosta, raggiungere un terrazzino e dirigersi verso un'evidente fessura (quella di destra, più ampia e più facile di quella di sinistra), proteggersi con un chiodo sulla sinistra e poi risalirla con passo atletico e strapiombante (IV°). Arrivare al suo termine, rinviare sul fittone (ignorare quindi la possibile sosta) e proseguire per una decina di metri camminando sull'evidente cengia in direzione destra (faccia a monte) fino a raggiungere il fittone di sosta posto proprio sotto una fessura verticale;

Toso sul secondo tiro, si noti la fessura da risalire
Vekkia Zia e GM sul secondo tiro
La cengia da percorrere alla fine del secondo tiro

Terzo Tiro (IV°+, 35 m.): Salire la fessura strapiombante ed atletica per tutta la sua lunghezza (IV°+). E' un po' unta e richiede un po' di decisione nei passaggi più duri, possibilità di proteggersi. Al termine della fessura proseguire con arrampicata più facile su percorso logico fino a raggiungere una comoda cengia ove si sosta su un fittone posto proprio sotto un'incombente parete giallastra;

GM affronta la terza lunghezza


Quarto Tiro (V°-, 35 m.): Risalire la parete gialla che sovrasta la sosta in direzione di un evidente chiodo e dopo andare verso lo spigolo (IV°+), doppiato lo spigolo ci si trova sul versante sud-est in totale esposizione, fare un metro di traverso facile (IV°) e poi risalire l'evidente diedro-camino molto unto. Qui alcune relazioni danno IV°, ma a mio parere, dati i passaggi molto delicati ed unti direi che il V°- ci sta tutto. Superato il diedro-camino si prosegue con arrampicata più facile in direzione della vetta fino ad incontrare un fittone di sosta.

L'inizio della quarta lunghezza
GM poco prima di portarsi sul versante Sud-Est,
dove iniziano le difficoltà e il passo chiave della via


Quinto Tiro (II°, 30 m.): Dalla sosta proseguire per facili roccette su percorso non obbligato fino in vetta alla Prima Torre;


GM sull'ultimo, facile, tiro


Discesa: Dalla vetta seguire l'evidente sentiero in direzione Sud-Est che termina, dopo pochi minuti, nei pressi di un dirupo (non seguire quindi il sentiero in direzione della Seconda Torre) ove si trova un anello di calata (questa è l'uscita della Via Freccia). Si fa una calata in corda doppia da 50 m. (necessarie le mezze corde). Finita la calata si segue il comodo sentiero in discesa fino a giungere ad un grosso ed evidente ometto. Qui seguire la traccia di sentiero che va verso sinistra (faccia a valle, ignorando quindi la traccia che va a destra) che in pochi minuti e con un passo di disarrampicata (II°) porta al sentiero che, in direzione Ovest-sud/Ovest porta nuovamente al parcheggio passando sotto la bella parete Sud della Prima Torre. Se dal grosso ometto si segue la traccia che va verso destra è necessario fare un'altra calata in doppia (anello cementato) di una quindicina di metri, ma di solito è molto trafficato e si rischia di dover aspettare parecchio tempo.

La calata in doppia





Considerazioni finali: La via Steger (Spigolo) alla Prima Torre del Sella è una via classica del gruppo ed è solitamente molto frequentata sia per la sua facilità sia per la sua vocazione didattica (molto spesso infatti si incontrano cordate di corsi di alpinismo). E' stata un ripiego in una giornata caratterizzata dal maltempo. Però, bisogna riconoscerlo, è una via esteticamente simpatica, con alcuni passaggi molto belli e divertenti. Peccato che sia piuttosto unta. Il tiro chiave (alla quarta lunghezza) l'abbiamo azzerato tutti, anche da secondi, sapone liquido…. Peccato….