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sabato 2 maggio 2020

Monte Kvittinden (710 m.s.l.m.)

Isole Lofoten, Isola Austvagoya, Norvegia


Relazione alla salita scialpinistica alla Cima del Monte Kvittinden (710 m.s.l.m.), ascensione effettuata il 26 febbraio 2018 da Toso


Non esiste nessuno più felice di chi sa stare da solo.
Ha imparato a fare la cosa che fa più paura al mondo.
[Paola Felice, aforismi su internet]




Località di Partenza: La partenza è identificata da un'area di sosta che si trova sulla strada E10 che da Svolvaer conduce a Laupstad. L'area di sosta in questione si trova, sulla destra, esattamente un chilometro prima di Laupstad (vedi ubicazione);



Località di Arrivo: Sommità del Monte Kvittinden (710 m.s.l.m.);

Dislivello: 710 m. ;

Tempistica: 1,5 ore fino alla vetta del Monte Kvittinden e 30 minuti per scendere;  

Difficoltà: MS;

Esposizione: Est;

Punti di Appoggio: Nessuno;

Materiale: Normale dotazione scialpinistica, piccozza e ramponi consigliati a seconda del tipo di neve;

Traccia GPS: Scarica la traccia GPS;

Discesa: Dallo stesso itinerario di salita;

In blu la traccia di salita per il Kvittinden.
Si noti che la quota della vetta indicata
 in cartina è di 696 m.s.l.m.

Il punto di partenza e la traccia di salita al Kvittinden
Relazione: Dall'area di sosta dove si è lasciata l'auto, si attraversa la strada, si percorre la strada asfaltata per alcune decine di metri in direzione Svolvaer e poi  ci si immette nel manto nevoso sulla destra. Si passa sotto i cavi dell'alta tensione e ci si destreggia tra i cespugli di betulla, puntando all'evidente valloncello che si dirama tra le pareti rocciose che s'ergono sulla sinistra ed i pendii innevati a destra.

Ci si destreggia tra i cespugli di betulla
Volgendo lo sguardo a Nord si nota il Monte
Sautinden (596 m.s.l.m.) - Vedi relazione 

Alle nostre spalle (Est) s'erge l'imponente parete
occidentale del Higravtindan
Puntare all'evidente vallone tra le rocce di sinistra
ed i pendii nevosi di destra
Si risale tutto il pendio, esposto a Nord, seguendo l'evidente vallone che, mano a mano s'impenna richiedendo diverse "pertichette".


Percorso evidente
Il vallone aumenta la pendenza e richiede
qualche pertichetta

Al termine del valloncello la pendenza si abbatte e si prosegue raccordandosi alla successiva ripida pendenza.

Al termine del vallone la pendenza si abbatte, per
riprendere poco dopo con un ultimo strappo ripido
L'ultimo pendio prima della sella

Si prosegue fino ad una evidente sella. Sulla destra c'è l'anticima, la cima vera e propria del Kvittinden, invece, si trova sulla sinistra. Si lasciano gli sci nei pressi della sella e si percorre, a piedi (valutare se indossare o meno i ramponi), gli ultimi metri fino in vetta.



Discesa: Recuperati gli sci, si ripercorre in discesa lo stesso itinerario fatto in salita;

Durante la salita al Kvittinden si distingue
tutto il percorso di salita al Monte Pilan (Vedi relazione)


Considerazioni finali: Vetta non particolarmente complicata che richiede un impegno piuttosto modesto, sia per quanto attiene l'impegno fisico sia per quanto riguarda la complessità dell'itinerario da seguire che risulta logico, intuitivo e lineare. Panorama in vetta, come sempre, sublime.



Bibliografia: F. Pasini, Norvegia: Lofoten, ski e kayak, itinerari di sci alpinismo e kayaktrip, ed. Geoantropo, p. 39



venerdì 27 dicembre 2019

Monte Pilan (828 m.s.l.m.) e Monte Sautinden (596 m.s.l.m.)

Isole Lofoten, Isola Austvagoya, Norvegia

Relazione della salita scialpinistica alla Cima del Monte Pilan (828 m.s.l.m.) e alla vetta del Sautinden (596 m.s.l.m.), ascensione effettuata il 25 febbraio 2018 da Toso, PMI, Claudio & Coniugi 



L'importante non è vincere. 
Vincere è l'unica cosa.
[Theodore Dobias, ex maggiore dei Marines, 
docente della NYMA, istruttore di Donald  Trump.
Tratto da "Trump: vita di un presidente contro tutti",
Gennaro Sangiuliano, Mondadori 2017]

Il villaggio di Laupstad


Località di Partenza: Da Svolvaer percorrere tutta la E10 in direzione Nord fino a Laupstad (Vedi Ubicazione al termine di questo post), circa 19 km. Appena entrati nel paese di Laupstad, imboccare la prima strada a sinistra subito dopo il cartello di Laupstad. La strada passa davanti ad alcune abitazioni e termina in una piazzola dove sorge una casetta in legno, rossa, che funge da garage. Lasciare l'auto ove consentito;

La cartina con indicato in rosso il
punto di partenza, in blu il percorso
di salita al Pilan ed in verde il
percorso di salita al Sautinden


Località di Arrivo: Sommità dei Monti Pilan (828 m.s.l.m.) e Sautinden (596 m.s.l.m.);

Dislivello: 828 m. circa alla cima Pilan + 250 m. circa alla vetta del Sautinden; 

Tempistica: 2 ore fino alla vetta del Pilan, poi discesa e altri 45 minuti fino alla vetta del Sautinden; 

Difficoltà: MS;

Esposizione: Sud/Est per il Pilan e Ovest per il Sautinden;

Punti di Appoggio: Nessuno;

Materiale: Normale dotazione scialpinistica, piccozza e ramponi molto consigliati;

Traccia GPS: Per l'anabasi al Pilan qui trovi la traccia GPS della salita.
Per l'anabasi al Sautinden, qui trovi la traccia GPS del percorso di salita.

Discesa: Per entrambe le cime la discesa si sviluppa lungo l'itinerario di salita.




Relazione:
Dalla piazzola (o stradina) dove si è posteggiata la macchina, si distingue chiaramente, guardando verso Nord/Ovest la vetta del Pilan. La vetta s'erge proprio sopra un bosco d'abeti.


La piazzola di sosta e l'autorimessa rossa. Da qui
inizia la scialpinistica sul Monte Pilan


La vetta del Pilan sorge proprio sopra un bosco
di abeti

Il percorso di salita, però, non punta direttamente alla vetta del Pilan, ma dalla macchina si deve andare verso destra (guardando il Pilan) entrando nell'ampio falsopiano. Si supera un corso d'acqua (avvallamento) e si prosegue verso sinistra, andando in direzione del Pilan, entrando in un'ampia ed evidente valle ove, tra gli alberi, si destreggia quella che pare essere una traccia di salita.


Dalla macchina di deve puntare a destra e imboccare
un ampio falsopiano, per poi risalire a sinistra
seguendo un'evidente valle


Il Falsopiano iniziale


Si supera un torrente
Alle spalle di Claudio si distingue la valle da
imboccare per l'inizio della salita al Pilan

Risalire il pendio che si destreggia tra gli arbusti fino a quando la pendenza si abbatte. Qui si distinguono chiaramente i piloni dell'alta tensione. Risalire il  ripido pendio di destra rispetto a questi piloni. 


L'evidente traccia di salita della prima parte
della gita






Al termine di questo secondo tratto ripido si scollina la dorsale e da qui il percorso alla cima diventa piuttosto evidente.




La iena
Un vichingo...


Percorso logico fino in cima al Pilan

Si prosegue, pertanto, a vista fino alla sella tra la cima vera e propria (che si trova alla nostra sinistra faccia a monte) e l'anticipa sulla destra (che poi sarebbe la vetta scialpinistica del Pilan).


Il Vichingo incalza...


Scorci
Il percorso di salita fino alla sella tra la cima del
Pilan (a sx) e la vetta scialpinistica (a dx)

Giunti alla sella si prosegue verso destra (faccia a monte) e in pochi metri si raggiunge la cima scialpinistica del Monte Pilan. Valutare, in base all'innevamento, se doppiare la vetta con gli sci o con i ramponi (come abbiamo fatto noi).



Foto di rito sull'anticima del Pilan
La sella e la vetta del Pilan riprese dalla
cima scialpinistica

L'anticima del Pilan
Dalla cima del Monte Pilan (828 m.s.l.m.), volgendo lo sguardo a Est (alle spalle rispetto alla salita appena compiuta) si può osservare la cime del Monte Sautinden. Ed è assolutamente normale pensare di farci una capatina prima di terminare la gita…

In blu la discesa dal Pilan, in rosso il percorso
di salita al Sautinden
Discesa dal Pilan e salita al Monte Sautinden (596 m.s.l.m.): 

Si scende lungo l'itinerario di salita raggiungendo l'evidente sella tra il Pilan ed il Sautinden. Giunti nei pressi di un traliccio dell'alta tensione, si ripella e si inizia a salire il crinale del Sautinden. 





La linea di salita al Monte Sautinden

Inizialmente si affronta un lungo traverso che conduce verso un evidente spallone che andrà risalito completamente. 


La linea di salita vista dall'alto

Al termine dello spallone ci si ritrova su un falsopiano che dopo pochi minuti conduce in vetta al Sautinden.


Il falsopiano al termine dello spallone
Dalla cima del Sautinden si gode di uno scorcio
incantato sul Hadselfjorden
L'arrivo in vetta al Sautinden di Claudio

La vista dalla cima del Sautinden è straordinaria e, pur essendo una cima più bassa del Pilan, consente di godere di una splendida panoramica sul Austensfjord. Stupendo!




Discesa:

La discesa avviene lungo l'itinerario di salita.

La prima parte della discesa l'abbiamo fatta su polvere, poi su neve dura, ma comunque decente.



La vetta del Pilan con il tracciato della ski alp
proposta ripresa dalla vetta del Monte Kvittinden (vedi relazione)



Considerazioni finali:


Il Pilan è la montagna che attrae di più in questa zona, in quanto è la più alta e la sua conformazione è proprio vocata per lo scialpinismo. Offre un percorso di salita evidente, abbastanza lineare e sostanzialmente privo di difficoltà. Gli scenari sono straordinari e, mano a mano che si sale, la bellezza dei panorami toglie il fiato. Nella zona, però, come dicevo, non c'è solo il Pilan. Alla sua destra (faccia a monte mentre si sale) ci sono una o due vette, un po' più aguzze, un po' più lontane e apparentemente più impegnative, che meriterebbero sicuramente una visitina.
Il Sautinden, invece, viene ingiustamente trascurato per il fatto che è piuttosto basso ed ha una forma alquanto appiattita. La sua salita, da farsi, come consigliato in questo post, unitamente al Pilan, sa regalare, altresì, delle soddisfazioni e dei panorami insperati. 



La vetta del Sautinden con la traccia
dell'itinerario proposto, ripreso dal Monte Kvittinden (vedi relazione)



Dal Diario di viaggio del Toso: Anche oggi abbiamo trovato condizioni di neve ventata e lastre di ghiaccio molto insidiose. Durante la salita abbiamo trovato tre ragazzi (due maschi e una donna) norvegesi che salivano. Uno di questi, il vichingo, era particolarmente forte. Abbiamo ingaggiato una sfida con lui e l'abbiamo vinta solamente perché il vichingo non sapeva di essere in gara…
La discesa dal Pilan non è stata male, ma neppure indimenticabile…
Fino ad oggi, la salita al Sautinden è stata la più bella.






Bibliografia: F. Pasini, Norvegia: Lofoten, ski e kayak, itinerari di sci alpinismo e kayaktrip, ed. Geoantropo, p. 37