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martedì 3 novembre 2020

Via De Infanti alle Placche di Val Collina

Alpi Carniche, Timau (UD), Friuli

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "De Infanti" alle Placche Val di Collina effettuata in data 22 agosto 2020 da Toso e Ste. Precedenti ascensioni: 4 ottobre 2017 con Luca e 10 settembre 2019 con Elenute 

Avevo le sue stesse passioni. 
Vita all'aria apera, caccia, pesca,
arrampicate, boschi e
più tardi, ma non tanto, il vino.
[Mauro Corona, L'ultimo sorso, Mondadori 2020, p. 65]


Le Placche di Val Collina 

Itinerario automobilistico: Da Timau (Vedi Ubicazione al termine di questo post) si sale in direzione del Passo di Monte Croce Carnico. Giunti al terzo tornante, abbandonare la strada asfaltata e, sempre con la macchina, risalire la strada forestale fino al suo termine (circa 20-30 minuti) nei pressi della Casera Val di Collina;

Avvicinamento: Dalla Casera Val di Collina, imboccare l'accennato sentiero in direzione del bosco alla base delle evidenti placche calcaree. Seguire, per una decina di metri, il ripido sentiero a sinistra. La via De Infanti-Simonetti è l'ultima linea degli spit a sinistra della parete. 10 minuti dal parcheggio;

Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: 10 minuti circa;

Lunghezze: 4;

Dislivello in arrampicata: 100 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 1445 m.s.l.m. Casera Val di Collina;

Quota di partenza (arrampicata): 1500 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 1600 m.s.l.m.;

Difficoltà: 5b;

Soste: Resinati da unire;

Esposizione: Sud;

Vie di fuga: In doppia dalla via;

Tipo di roccia: Calcare;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie multipitch di tipo plasir. Portare cordino per unire i resinati alle soste ed il materiale per le calate in corda doppia;

Tempo di arrampicata: 1,5 ore;

Punti di appoggio: Rifugio Marinelli;

Discesa: 2 calate in corda doppia dal versante di salita, oppure da traccia di sentiero alla fine della via;

Attacco: L'attacco della via "De Infanti-Simonetti" alla Placche di Val Collina è identificabile da un fix che troneggia proprio sopra una facile rampa destrorsa ed una evidente fessura. Fare attenzione a seguire la linea di spit più a sinistra che ci sia. E' possibile, infatti, confondersi con la "via Centrale", pochi metri più a destra;

L'attacco della via De Infanti-Simonetti

Relazione:

Primo Tiro (5b, 25 m.): Andare verso il fix e proseguire ancora verso destra per poi puntare in verticale verso il fix successivo. Al terzo fittone c'è il passo chiave (5b) che richiede un movimento di aderenza, equilibrio e allungo (possibilità di A0). Poi proseguire su placche e rigole, con arrampicata più facile, fino alla sosta (2 fix da unire) che si trova su una caratteristica conformazione rocciosa a forma di vasca tipica delle rocce calcaree;

Sul passo chiave
Il primo tiro visto dall'alto



Secondo Tiro (4b, 25 m.): Salire in verticale su roccia lavorata a rigole e fessure. Arrampicata facile e divertente, con qualche passo d'aderenza. Verso 3/4 di tiro si trova un cavo metallico incastrato in una clessidra. Sosta su due fittoni su comodo terrazzo (S2). Presenza di un'altra identica sosta che però è quella della via Centrale;

La partenza del secondo tiro

Il secondo tiro visto dalla prima sosta

Le meravigliose conformazioni calcaree che caratterizzano
tutte le Placche di Val Collina


Terzo Tiro (4b, 20 m.): Proseguire in verticale sopra la sosta, arrampicando su fessure e placche. Tiro molto simile al precedente per stile di arrampicata richiesta. Tenere sempre la linea di fix più a sinistra. Sosta su due fittoni (S2), nei pressi di un aghifoglie;

La partenza del terzo tiro

La terza lunghezza vista da S2

La terza lunghezza vista dall'alto

Quarto Tiro (5a, 25 m.): Affrontare le caratteristiche rigole che si trovano sopra la sosta puntando all'evidente tetto. Vincerlo con dei movimenti un po' più tecnici rispetto agli altri del tiro, poi proseguire ancora per placche e fessure fino alla sosta su due fittoni;

La partenza del quarto tiro

Affrontare l'evidente aggetto

Vincere il tetto con movimenti decisi

La parte finale della via



Discesa: Vi sono due possibilità di discesa. La prima calarsi in corda doppia lungo la via appena fatta (Utilizzando due mezze corde si riesce a fare solo due calate). 




Prima calata: Una calata in corda doppia fino ad S2 (cengia alla sinistra del larice);

Seconda calata: Calata fino alla base della via De Infanti-Simonetti.

La seconda possibilità, è quella di uscire in cima alle placche. Quindi, dall'ultima sosta, progredire con un ulteriore tiro di corda (o una progressione in conserva protetta) fino alla fine delle facili rocce, tenendo una direzione sinistrorsa. Giunti nel bosco alla sinistra delle placche, scendere seguendo una labilissima traccia di sentiero che porta nei pressi della Casera Val di Collina.

L'uscita dala via senza calarsi in doppia



Considerazioni finali: Via piuttosto facile e molto didattica (soprattutto per imparare a muoversi con la tecnica dell'aderenza). E' la via più semplice delle Placche di Val di Collina. Consigliata ai neofiti. Piacevole.




Riferimenti Bibliografici:

Testi: C. Piovan, E. Zorzi, S. D'Eredità, Alpi Carniche, Alpi Giulie, Alpine Studio e CAI Ed., Lecco 2016, p. 224;
E. Zorzi, C. Piovan, S. D'Eredità, IV grado e più Friuli occidentale, Idea Montagna ed., pp. 306 e ss.

Opuscoli: Karnisch Alpin Clibing Guide, opuscolo edito dall'Azienda di promozione turistica di Kotschach-Mauthen, 2010, p. 21;

Passo di Monte Croce Carnico, itinerari di arrampicata, opuscolo realizzato dalla Scuola di alpinismo e sci alpinismo Guide Alpine del Friuli- Venezia Giulia, ed. Moro, Tolmezzo, 2000; 




giovedì 23 luglio 2020

Via Bella Venessia alla Creta di Collinetta (Cellon) del Passo di Monte Croce Carnico

Alpi Carniche, Passo di Monte Croce Carnico, Timau, Udine, Friuli

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Bella Venessia" al Passo di Monte Croce Carnico effettuata in data 26 luglio 2018 da  Toso e Paolo, ripetuta il 15 giugno 2019 con Talebo e Diego ed il 25 maggio 2020 con Elenute

Ultimo aggiornamento: 18 luglio 2021

Prima immaginavo che gli studi e le opere della mente 
bastassero a riempire la vita dell'uomo. 
Un giorno mi resi conto che tutto ciò era quasi inutile
 e che nulla valeva quanto una gita in montagna all'aria aperta.
Jacques Dieterlen, Ski de printemps]





La via Bella Venessia al Cellon

Itinerario automobilistico: Parcheggiare la macchina al Passo di Monte Croce Carnico (Vedi Ubicazione al termine di questo post);

Avvicinamento: Superare il vecchio confine di Stato e, poco prima della galleria, imboccare il sentiero sulla sinistra che porta alla ferrata senza confini. Percorrere il sentiero in salita fino a quando s'incontrano dei cartelli gialli che indicano "ferrata senza confini", a quel punto abbandonare il sentiero ed imboccare un'evidente traccia sulla sinistra. Percorrerla per qualche decina di metri fino a quando, nei pressi di una falesia, si distingue una traccia di sentiero che sale a destra, inoltrandosi su una 
stretta cengia. Al termine della cengia, stretta ed esposta, si trova l'attacco della via "Bella Venessia" (scritta alla base).
In alternativa, dal Passo di Monte Croce Carnico, guardando il confine con l’Austria, prima dei caseggiati sulla sinistra, imboccare una scaletta metallica appoggiata al muro in cemento. Inoltrarsi nel sentiero e prendere la prima traccia a destra. Seguirla in falso piano fino
alla cengia (vedi foto dell’attacco), stretta ed esposta, dove si trova l’attacco della via “Bella Venessia”

Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: 10 minuti;

Lunghezze: 7;

Dislivello in arrampicata:  150 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 1360 m.s.l.m. Passo Monte Croce Carnico;

Quota di partenza (arrampicata): 1400 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo1550 m.s.l.m. circa;

Difficoltà: 5c (5c obbligato);

Soste: Alcune su fittoni da unire;

Esposizione: Sud-Est;

Vie di fuga: Dopo il primo tiro, la ritirata in corda doppia diventa laboriosa, ma fattibile;

Tipo di roccia: Calcare;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie multipitch di stampo plaisir;

Tempo di arrampicata: 2 ore;

Punti di appoggio: Al Passo Monte Croce Carnico presenza di strutture di accoglienza turistica;

Discesa: Tre calate in corda doppia;

Attacco: Al termine della cengia stretta ed esposta, scritta "Bella Venessia" alla base, presenza di un resinato ed uno spit per assicurazione del secondo;


L'avvicinamento alla via Bella Venezia



L'attacco della via "Bella Venezia"


Relazione:

Primo Tiro (5c, 30 m.): Risalire la placca, inizialmente appoggiata e poi sempre più verticale, su percorso logico e, comunque, indicato dagli spit. Un solo passo delicato in aderenza (5c), per il resto nulla da segnalare. Sosta al termine della roccia su un terrazzo erboso. Due spit con catena e anello di calata;



La placca della prima lunghezza


Paolo in uscita dalla prima lunghezza


Secondo Tiro (4c, 50 m.): Imboccare il sentiero erboso, evidente sopra la sosta, rinviare allo spit che s'incontra alla successiva paretina e proseguire a sinistra sempre camminando su sentiero. Si vince un grosso masso addossato alla parete (presenza di un anfratto che, eventualmente, consentirebbe una via di fuga calandosi all'interno) si ignora la sosta su due spit e si affronta il successivo diedro fessurato sulla destra. Lo si vince con una bella arrampicata divertente e al termine del diedro ci si sposta a sinistra su placche appoggiate e percorso logico e, comunque, indicato dagli spit. L'ultimo tratto, si arrampica in verticale su bella roccia a rigole fino alla sosta (due resinati ed uno spit);


Il grosso masso su cui troneggia una
sosta da ignorare
Il diedro del secondo tiro
Al termine del diedro si va verso sinistra
Le rigole finali del secondo tiro

Terzo Tiro (5a, 25 m.): Proseguire in diagonale sinistra, linea degli spit evidente dalla sosta. Verso metà tiro s'incontra una sezione di roccia a gocce, la si risale e poi si prosegue in traverso sinistrorso fino alla sosta su due spit. Lunghezza dalle difficoltà costanti con un lieve acuto nel traverso finale prima della sosta;


Il terzo tiro visto dall'alto
La sezione di roccia a gocce
Pauli in uscita dalla terza lunghezza


Quarto Tiro (5a, 20 m.): Dalla sosta proseguire in diagonale sinistrorsa seguendo l'evidente linea degli spit fino alla sosta su due resinati. Entrambi questi tiri (il terzo e quarto) oppongono un'arrampicata su placca solcata da carren e rigole, tipici fenomeni di origine carsica. Valutare l'opportunità di concatenare questa lunghezza con la successiva;


Verso sinistra seguendo gli spit
Pauli in azione sulla quinta lunghezza

Quinto Tiro (5b, 20 m.): Salire in verticale sulla placca sovrastante la sosta. Gli ultimi metri oppongono il passo di 5b con movimento d'aderenza. Poi andare a sinistra fino a trovare la sosta (S5) su due spit su comoda cengia;


Nei pressi del passo chiave della quinta lunghezza
Il passo chiave (5b) del quinto tiro
La bella placca rugosa della quinta lunghezza

Sesto Tiro (5c, 40 m.): Tiro chiave. Salire, alla destra della sosta, prima su un diedro e poi su placca che si fa mano a mano più verticale e più impegnativa (5c), poi spostarsi a sinistra e proseguire, su difficoltà più blande, fino a vincere un accennato tetto (5b), ignorare la sosta su due resinati e proseguire in verticale su placca (4c) fino a raggiungere la sosta su due resinati (S6);


Pauli ingaggia il tiro chiave della via Bella Venezia

La linea del sesto tiro
L'accennato tettino
L'ultima parte della sesta lunghezza

Settimo Tiro (5c, 30 m.): Trattasi di una lunghezza aggiunta in un secondo momento rispetto alla via originale e, per tale ragione, non sempre è indicata nelle relazioni più datate. Da S6 si risalgono le facili placche sovrastanti fino a raggiungere una bella placca finale che, con un delicato passo d'aderenza verso destra (5c), conduce alla sosta finale (S7).

Il passo impegnativo dell'ultima lunghezza

Discesa: 
Prima calata - Dall'ultima sosta calarsi in corda doppia, 30 m., fino a S6;
Seconda calata - Da S6 calarsi per 40 m. fino alla cengia di S5;
Da S5 spostarsi sulla cengia verso sinistra (faccia a monte) per una decina di metri (valutare se muoversi in conserva protetta) fino ad incontrare due resinati. 
Terza calata - Qui effettuare una seconda calata di 45 m. fino ad una traccia di sentiero.
Dal sentiero proseguire a destra (faccia a monte) fino a raggiungere il sentiero fatto all'andata. 




Considerazioni finali: La via Bella Venessia allo Spallone del Cellon (Creta di Collinetta) del Passo di Monte Croce Carnico, detta anche Bella Venezia o Bella Venexia, è una via sportiva piuttosto facile, considerata la entry level della parete. Richiede un'arrampicata, perlopiù, di aderenza su placca. E' una via divertente, che impegna una mezza giornata e che è un buon capitolo introduttivo allo stile di arrampicata richiesto dalla roccia del Passo. Limitrofa a questa via, intersecandosi, si dirama anche la via "Arturo il climber duro", decisamente più impegnativa, oltre a numerose varianti di entrambe le vie.
Molte relazioni tendono a sgradare alcuni tiri di questa via. Ritengo che i gradi riportati su questo post siano abbastanza adesi alla realtà. 






Riferimenti Bibliografici:
Testi: E. Zorzi, C. Piovan, S. D'Eredità, IV grado e più Friuli occidentale, Idea Montagna ed., 2011, pp. 310-312;
C. Piovan, E. Zorzi, S. D'Eredità, Alpi Carniche Alpi Giulie, Alpine Studio ed., 2016, pp. 225;
Opuscoli e Brochure: Karnisch Alpin, climbing guide, opuscolo bilingue (tedesco-italiano) di promozione turistica della zona, stampato nel 2010.