Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


domenica 8 ottobre 2023

Via dei Tedeschi al Pic Chiadenis

 Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Via dei Tedeschi" al Pic Chiadenis effettuata in data 9 luglio 2023 da Toso & GM + Coniugi

 

L’arrampicata era il piacere di stare insieme,

 essere liberi e sperimentare, 

e per questo un sasso di due metri in riva al fiume valeva quanto un ottomila; 

non c’entrava con il culto della fatica nè con la conquista delle cime.

[Paolo Cognetti, Le otto montagne, Einaudi 2016,p. 68]





Itinerario automobilistico: Da Cima Sappada (vedasi luogo al termine di questo post) si risale, con l'auto, la strada che porta al Rifugio Sorgenti del Piave. Qualche centinaio di metri prima del Rifugio, si posteggia la macchina nei pressi del sentiero che conduce al Rifugio Calvi (2164 m.s.l.m.).

Avvicinamento: Si risale la sterrata che conduce, in 40 minuti circa, al Rifugio Calvi. Da qui, si prosegue seguendo le indicazioni per il passo Sesis. Qui giunti, si scende lungo il sentiero n. 173 che conduce, tra l'altro, al Monte Avanza (2489 m.s.l.m.). Dopo aver superato un tratto attrezzato, si giunge al cospetto dell'evidente rampa/diedro che costituisce l'attacco della via dei Tedeschi (1 ore e 15 minuti dal parcheggio);

Dislivello di avvicinamento: 400 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: 1 ora e 15 minuti;

Lunghezze: 11;

Dislivello in arrampicata: 300 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 1815 m.s.l.m. circa - quota del parcheggio;

Quota di partenza (arrampicata): 2200 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 2490 m.s.l.m. - vetta del Pic Chiadenis;

Difficoltà: IV+;

Soste: Quasi tutte su resinati e golfari (da unire);

Esposizione: Nord-Est;

Vie di fuga: In doppia dalla via (fino al termine della Rampa, poi nessuna);

Tipo di roccia: Calcare - Roccia discreta;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;

Tempo di arrampicata: 3 ore e mezza;

Punti di appoggio: Rifugio Calvi oppure Rifugio Sorgenti del Piave

Discesa: Lungo una ripida ed esposta traccia di sentiero di guerra;

Attacco: Alla base della caratteristica rampa che costituisce la prima parte della via;


Damiano e GM in azione sulla via dei Tedeschi (Foto Coniugi)

Relazione:

Primo Tiro (III, 35 m.): Si sale la facile rampa che oppone passaggi di II e III grado. Nessuna difficoltà, prestare attenzione al fatto che la roccia è sporca e qualche sassetto può cadere. Nessun chiodo sul tiro. Sosta su due spit; 


Il primo tiro dall'alto


La rampa del primo tiro


Secondo Tiro (III, 60 m.): Si prosegue sulla facile rampa sopra la sosta con percorso logico, libero ed intuitivo. S'incontra uno spit a metà tiro, sulla parete di sinistra, per il resto si può facilmente integrare con protezioni veloci. Sosta su golfare e fittone resinato;



La seconda lunghezza vista dall'alto


Terzo Tiro (IV, 40 m.): Si prosegue lungo la rampa. Le difficoltà iniziano ad aumentare in quanto la pendenza aumenta e la roccia inizia ad offrire appigli e appoggi meno netti. S'incontra un chiodo con un maglia rapida, subito dopo uno spit e, infine, la sosta su un resinato e un golfare;


La prima parte del terzo tiro




La parte finale della terza lunghezza


Quarto Tiro (IV, 30 m.): Si arrampica sulla placca soprastante la sosta che oppone difficoltà che si attestano sul IV grado. S'incontra uno spit lungo il tiro e poi, nella parte finale, un'accennata fessura che può presentare qualche scaglia instabile. Limitate possibilità di proteggersi. Sosta su resinato e golfare. 


Il quarto tiro visto dalla terza sosta


L'accennata fessura della parte finale del quarto tiro

La parte finale della quarta lunghezza




Quinto Tiro (IV, 35 m.): Risalire in verticale sopra la sosta affrontando l'evidente fessura che conduce ad un aggetto, visibile già dalla sosta. Presenza di un friend incastrato, sulla dx, dopo alcuni metri dalla sosta, possibilità, comunque, di integrare. Giunti all'altezza dell'aggetto, proseguire sempre lungo la fessura, per portarsi a sinistra poco dopo, verso uno spit. Proseguire ancora lungo la fessura, su difficoltà più semplici fino alla (scomoda) sosta su golfare e resinato;


La prima parte del quinto tiro

Subito dopo l'aggetto ci si porta sulla parete di sx

La parte finale della quinta lunghezza

Il quinto tiro visto dall'alto


Sesto Tiro (IV+, 25 m.): Si prosegue sulla placca lavorata sopra la (scomoda) sosta fino a raggiungere e vincere un aggetto che oppone un passo di IV+ (possibilità di proteggersi e spit all'uscita), poi dirigersi verso un liscio diedro sprotetto (e di difficile proteggibilità) che richiede un movimento delicato (IV). Vinta la difficoltà, per terreno più facile, ma instabile, si raggiunge la sosta, sulla sinistra, su golfare e resinato;


La placca lavorata dell'inizio del sesto tiro

Il diedro liscio della sesta lunghezza visto dall'alto


Settimo Tiro (II, 25 m.): Proseguire sull'evidente canale che non oppone alcuna difficoltà, ma che richiede attenzione per l'abbondante presenza di massi instabili. Sosta al termine del canale su golfare e spit;


Il canale della settima lunghezza

Ottavo Tiro (III, 35 m.): Dalla sosta si sormontano le rocce sulla destra, portandosi sul versante opposto. Da qui si risale in direzione di un evidente, ma lontano spit (15-20 metri dalla sosta) arrampicando su roccia che non oppone difficoltà tecnica, ma estremamente friabile. Prestare molta attenzione. Qualche rara possibilità di integrare l'unica protezione presente sul tiro (lo spit) proseguire poi fino alla sosta che si trova proprio sul filo di cresta in direzione della visibile vetta del Pic Chiadenis;


Si rimontano le rocce sulla destra della sosta

L'ottava lunghezza vista dall'alto


Un momento della scalata dell'ottavo tiro, facile, ma delicato


Nono Tiro (III, 35 m.): Si scende, cercando il percorso più semplice, si trova uno spit, circa a metà tiro (conviene, comunque, integrare l'unica protezione esistente). Si sosta  (golfare+resinato) alla base di un bifido canale-camino che si staglia sulla destra della parete, che conduce in cima al Pic Chiadenis;


La sosta alla base del bifido camino-canale 

Un momento della discesa del nono tiro

Decimo Tiro (IV+, 20 m.): Si affronta la fessura-camino di sinistra (faccia a monte) dove, troneggia uno spit che protegge il passo più impegnativo (IV+ boulderoso). Poi le difficoltà si attenuano e si trova la sosta su golfare e resinato. Fare attenzione che questa sosta è esposta alla caduta di sassi dall'alto;

La fessura-camino del decimo tiro



Undicesimo Tiro (IV+, 20 m.): Si affronta il camino che sale sopra la sosta. Si vince un passo più impegnativo (IV+ boulderoso) protetto da uno spit. Si ignora un golfare sulla sinistra e si prosegue, sempre lungo il canale fino all'uscita sulla sommità del Pic Chiadenis. Sosta su golfare e resinato, appena usciti dal camino sulla destra. Fare attenzione che la lunghezza presenta sassi instabili che possono essere mossi e fatti cadere dalla corda e che s'incanalano nel sottostante camino che sfocia proprio sul compagno in sosta;

Il camino finale

Discesa: Dalla sosta, si può salire in vetta al Pic Chiadenis seguendo una traccia di sentiero che in pochi minuti conduce all'acme. Per scendere, basta percorrere la traccia di sentiero, segnata da ometti e bolli rossi un po' sbiaditi, che con percorso che richiede attenzione, degrada lungo la spalla occidentale. Giunti al termine della spalla si può scegliere di andare verso Ovest e quindi percorrere una labile traccia di sentiero che conduce al Passo Sesis, oppure scendere verso Sud, lungo un canalone ghiaioso che conduce poco distante dal Rifugio Calvi. Circa 1 ora dalla vetta al Rifugio.




Considerazioni finali:  La via dei Tedeschi al Pic Chiadenis è una via classica della zona. E' considerata una entry level e, per certi aspetti, lo è, considerando che è spesso frequentata da corsi di alpinismo e neofiti. Ciononostante, ritengo che vada affrontata con la dovuta attenzione e che non debba essere sottovalutata. La roccia non è sempre buonissima, neppure sulla rampa iniziale (i primi 7 tiri), alcuni passi sono di non facile  interpretazione (come ad esempio negli ultimi due tiri), è una via lunga che richiede un certo impegno psicofisico da cui ritirarsi diviene molto laborioso. Complessivamente, una via bella, in un bell'ambiente che sa regalare soddisfazioni. 


 

La vetta del Pic Chiadenis

Il tracciato di discesa lungo la spalla Ovest


Riferimenti Bibliografici:

Testi: E. Zorzi, C. Piovan, S. D'Eredità, IV Grado Friuli Occidenatle, Idea Montagna (2011), pp. 219-221;

E. Zorzi, C. Piovan, S. D'Eredità, Alpi Carniche Alpi Giulie, Alpine Studio e CAI ed. (2016), p. 106;

Cartine: Sappada-S. Stefano Forni Avoltri, Tabacco ed., Foglio 01

 

 

L'inconfondibile sagoma del Pic Chiadenis