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mercoledì 21 maggio 2014

Sella Est del Monte Ciarmetta (2540 m.s.l.m.) - Ski Alp

Val Maira, Alpi Cozie, Cuneo, Piemonte

Relazione attinente alla gita di scialpinismo sulla Sella Est del Monte Ciarmetta effettuata in data 15 gennaio 2014 da:
Toso, Luca e Patrizia

http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2014/05/Sella-Monte-Ciarmetta.pdf


Nei grandi spazi della montagna,
nei suoi alti silenzi,
l'uomo non distratto può cogliere il senso
della sua piccolezza e
la dimensione infinita della sua anima
[Anonimo]



Località di Partenza: Dalla borgata Colombata nel comune di Acceglio (1585 m.s.l.m.);
Località di Arrivo: Sella est del Monte Ciarmetta (2540 m.s.l.m.);
Dislivello: 1000 m. circa;
Tempistica: Noi abbiamo iniziato alle 08.45 ed eravamo in vetta alle 12.00, quindi 3 ore e 15 minuti;
Difficoltà: MS;
Esposizione: Sud;
Punti di Appoggio: Nessuno;
Percorso Automobilistico: Posteggiare la macchina negli appositi spazi antistanti alle case di Colombata (Vedi Ubicazione alla fine di questo post) e risalire l'unica strada asfaltata che ben presto diventa innevata; 
Discesa: Lungo l'itinerario di salita (MS). Noi, a causa della scarsità di neve da Gran Cervet in giù, abbiamo dovuto seguire la stradina, che era l'unica cosa ben innevata, e siamo sbucati a Lausetto, passando, tra l'altro, per una splendida chiesetta. Da Lausetto a Colombata ci vogliono 5 minuti a piedi per strada asfaltata;




Riferimenti tempistico-altimetrici:
 h. 08.45    1585 m.s.l.m.      Colombata - partenza;
 h.  9.00     1665 m.s.l.m.       + 9 m/min;
 h. 10.00    1990 m.s.l.m.       + 5 m/min;
 h. 11.00    2275 m.s.lm.        +5 m/min;
 h. 12.00    2540 m.s.l.m.       +5 m/min  - arrivo alla Sella del M. Ciarmetta;




Relazione: La strada asfaltata ha termine proprio alla borgata Colombata. Da qui in poi la strada non viene più pulita dalla neve e quindi con gli sci la si risale.
Dopo pochi minuti si arriva ne pressi di una stazione meteo, che si trova un paio di metri più in alto rispetto al sedime stradale, sulla sinistra.
Si svolta a sinistra e si risale il pendio innevato. Sormontato questo primo pendio, volgendo lo sguardo a sinistra (Ovest) si noterà, più in basso, adagiata su un ameno poggio, la bella chiesetta di San Maurizio (1547 m.s.l.m.)
Noi proseguiamo in salita sormontando ancora il costone del declivio seguendo quello che pare essere un sentiero estivo. Nel volgere di una decina di minuti si arriverà nei pressi di una grangia. La lasceremo sulla destra e risaliremo il pendio innevato che è alle sue spalle. Qui noi ci siamo accorti di essere fuori strada rispetto alla meta prefissata. Infatti volevamo salire al Monte Ruissas, ma abbiamo sbagliato a svoltare nei pressi della stazione meteo. Avremmo dovuto continuare ancora sulla strada. Dopo una breve consulta, decidiamo di andare alla Sella della Ciarmetta.


Il Monte Ruissas si staglia davanti a noi, ma è nella vallata opposta,
qui abbiamo capito di aver sbagliato percorso
Nei pressi di una prima grangia che lasceremo alla nostra destra
e risaliremo i pendii sulla sinistra
Risaliti liberamente i pendii innevati, a volte ripidi, si giunge, nel volgere di 30 minuti dall'ultima grangia, in vista della Grangia Gias Cervet (2003 m.s.l.m.).


Il dosso innevato che precede la vista sulla Grangia Gias Cervet
Alle spalle del Toso le baite di Grangia Gias Cervet e il Monte Ciarmetta

La vista su questa splendida conca innevata su cui sorgono alcune baite, coronata dalle rocce del Ciarmetta a Nord e del Monte Boulliagna (2905 m.s.l.m.)ad Est, è davvero incantevole.
Ci fermiamo per ristorarci e per scattare foto.



Il percorso che dalla Grangia Gias Cervet porta alla Sella Est del
Monte Ciarmetta

Grangia Gias Cervet e le rocce del Monte Boulliagna


Poi riprendiamo puntando direttamente alla Grangia che si erge più in alto di tutte le altre. Nel volgere di una ventina di minuti risaliamo il pendio che ci separa da questa baita.


Luca nei pressi della Grangia Gias Cervet


Da qui riprendiamo la marcia risalendo i pendii alle sue spalle finchè giungiamo in vista di un'altra grangia che si staglia, a Nord, contro il cielo sopra un cocuzzolo innevato. Si tratta della Grangia Mirone Superiore (2375 m.s.l.m.)


La Grangia Mirone Superiore si staglia contro il cielo azzurro
Il percorso verso la Grangia Mirone Superiore. Dalla Grangia
si prosegue in costa


Navigando a vista la raggiungiamo cercando di seguir un percorso logico che non faccia perdere troppa quota. Qui siamo costretti a tagliare un lungo pendio, quindi è bene accertarsi che le condizioni della neve siano stabili.


Nei pressi della Grangia Mirone Superiore (2375 m.s.l.m.)


Dalla Grangia Gias Cervet alla Grangia Mirone Speriore ci vogliono circa 30 minuti.
Qui giunti, volgendo lo sguardo a Nord-Ovest (sinistra salendo) si noterà la cresta sommitale che ci porterà alla nostra meta: la sella est del Monte Ciarmetta.


Si noti alcuni scialpinisti sulla cresta sommitale che conduce
alla sella del Monte Ciarmetta
Luca e Patrizia intenti a risalire il ripido pendio che si eleva
alla sinistra (Ovest) della Grangia Mirone
Risaliamo pertanto i dossi innevati che si stagliano immediatamente ad ovest sopra la Grangia Mirone e ci immetteremo, così, su un crinale innevato. Lo seguiremo tutto in cresta per una decina di minuti arrivando così alla Sella Est del Monte Ciarmetta, che si trova proprio sotto le rocce dell'omonimo monte.


Luca e Patrizia sulla cresta che conduce alla sella
Nei pressi della sella Ciarmetta, alla fine della cresta




Foto di rito sulla Sella del Monte Ciarmetta (2540 m.s.l.m.)

   
Discesa: Dalla vetta conviene ripercorrere il percorso fatto in salita. Purtroppo noi abbiamo fatto una bella sciata solo fino alla Grangia Gias Cervet. Da qui in poi, infatti, la neve scarseggiava e quindi abbiamo optato per seguire la strada che conduce al paese di Lausetto. 
Ci siamo fermati un'oretta a prendere il sole e a godere della pace di queste vallate alla chiesetta di San Maurizio.
Da Lausetto si risale a piedi lungo la strada asfaltata che in meno di 5 minuti porta al posteggio ove abbiamo lasciato la macchina alla partenza.




Considerazioni finali: Inizialmente si pensava di andare al Monte Ruissas. Dato che ieri erano scesi 20 cm di fresca e che oggi le temperature erano particolarmente rigide (-9°C alla partenza), pensavamo di trovare il Ruissas in condizioni ottimale, nonostante la sua esposizione a sud.


Foto artistica di Luca
Poi invece abbiamo sbagliato percorso e ci siamo ritrovati ad affrontare il Ciarmetta che, per quanto attiene esposizione e condizioni, è molto simile al Ruissas. 
Devo dire che i panorami che questa gita ci ha regalato sono stati davvero belli. Ogni mezz'ora cambiava paesaggio e ad ogni dosso scollinato si scopriva una baita, un pianoro o una chiesetta che offrivano scorci ameni.




Patrizia nei pressi della Chiesetta dedicata a San Maurizio

Purtroppo la discesa, a parte i primi 500 m., è stata pura sopravvivenza. Ad un certo punto, sulla stradina, abbiamo anche dovuto togliere gli sci per non prendere sassi ed erba.




Quindi, complessivamente, il giudizio su questo percorso è positivo ma consiglierei di farlo solo con neve abbondante (magari dopo una nevicata visto anche la relativa sicurezza dei crinali).




Bibliografia:
Cartografia: Esquiar en Val Maira, 1:20.000, di Bruno Rosano, carta topografica con gli itinerari si scialpinismo, sci ripido, estremo, piastre, cascate di ghiaccio, falesie e palestre di roccia; 
Testi: Bruno Rosano, Charamaio mai en Val Maira, L'artistica editrice, 2012 (Cuneo), pp. 72, 73




http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2014/05/Sella-Monte-Ciarmetta.pdf

martedì 8 aprile 2014

Bric Boscasso (2589 m.s.l.m.) - Ski-Alp

Val Maira, Alpi Cozie, Cuneo, Piemonte

Relazione attinente alla gita di scialpinismo sul Bric Boscasso effettuata in data 13 gennaio 2014 da:
Toso, Luca, Patrizia e Laura


http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2014/04/Bric-Boscasso.pdf


Certe [donne] sono come i registratori di cassa:
 tutto deve passare lì dentro per essere dichiarato e verificato.
[Mauro Corona, Il volo della martora, Mondadori 2003, p. 137] 


Località di Partenza: Villaggio di Chialvetta (1495 m.s.l.m.);
Località di Arrivo: Vetta Bric Boscasso (2589 m.s.l.m.);
Dislivello: 1100 m. circa;
Tempistica: Noi abbiamo iniziato alle 09.00 ed eravamo in vetta alle 12.10, quindi poco più di 3 ore, ma siamo andati veramente piano;
Difficoltà: MS;
Esposizione: Ovest;
Punti di Appoggio: Nessuno;
Percorso Automobilistico: Posteggiare la macchina negli appositi spazi che precedono il paese di Chialvetta (Vedi Ubicazione al termine di questo post) in Valle Unerzio, una valle laterale della Val Maira;
Discesa: Dalla vetta, per non sbagliare conviene seguire l'itinerario fatto in salita che oppone difficoltà di MS. Noi invece siamo andati a cercare una variante che doveva essere BS, ma che ci ha costretti a fare un complicato attraversamento nel bosco (ove abbiamo anche tolto gli sci) che di fatto ci ha ricondotti alla via di salita;




Riferimenti tempistico-altimetrici:
 h.  9.00    1495 m.s.l.m.       Chialvetta - partenza;
 h. 10.00    1800 m.s.l.m.   + 5 m/min;
 h. 11.00    2145 m.s.lm.     +6 m/min;
 h. 12.00    2545 m.s.l.m.    +7 m/min  - arrivo in vetta al Bric Boscasso


Il Bric Boscasso ripreso lungo la salita al Bric Cassin


Relazione: Si parte risalendo i campi innevati che s'adergono proprio di fronte al ponticello che conduce a Chialvetta. Non risalire completamente il prato, ma entrare nel bosco a destra seguendo un evidente tracciato che sormonta il torrente per una decina di metri.
Proseguire in piano nel bosco seguendo il tracciato fino a quando si incontra un ponticello in legno. Superarlo e quindi portarsi al lato sinistro orografico del torrente (sinistra salendo).
Si costeggia, appena dopo il ponte, un recinto che delimita una captazione d'acqua. Si percorre l'evidente sentiero innevato che si destreggia tra gli alberi fino a fare una decisa svolta a sinistra, dopo pochi minuti, proprio in direzione di un'evidente linea dell'alta tensione.
Si risalgono i campetti innevati su cui ci sono i pali dell'alta tensione e nel volgere di una decina di minuti si arriva in vista dell'abitato di Pratorotondo (1622 m.s.l.m.).


Nei pressi di Pratorotondo
Non entrare nel paese, ma prendere subito a sinistra superando il ponticello in legno. Appena superato il ponte risalire l'invitante dolce pendio innevato a destra fino ad arrivare al bosco. Qui prendere a sinistra, rimontando il ripido costone destreggiandosi tra i fitti larici. Seguire il percorso più o meno liberamente.


Subito prima di Pratorotondo prendere a sx superando il ponticello
Puntare al boschetto di larici

Dopo circa una mezz'ora di ripida salita nel bosco di larici, si arriva ad un'amena radura. Si può distinguere davanti a noi, in alto, una grangia in completo stato di abbandono. 


La prima parte della salita nel lariceto è piuttosto ripida
Alla prima radura si distinguerà, in alto, una grangia in stato di abbandono

Alla nostra destra s'erge la bastionata rocciosa del Bric Cassin e alle nostre spalle si possono distinguere, sull'altro lato della vallata, i panettoni dell'Estelletta e del Midia.
Ci si intrufola nuovamente nel bosco di larici, sulla sinistra, rimontando la spalla ripida e boschiva del promontorio che abbiamo davanti.


Le vette dell'Estelletta e del Midia (Vedi relazione)
riprese dalla salita al Boscasso
La parete nord del Bric Cassin (Vedi relazione)
ci accompagna lungo la salita 


Dopo una mezz'oretta abbondante il lariceto finisce e si apre una bella radura dalla quale è visibile la nostra meta. A Nord-Est, infatti, si distinguono le rocce sommitali del Bric Boscasso e la sella che dobbiamo raggiungere prima di arrivare in vetta. 


Il Bric Boscasso si concede finalmente alla vista


Si prosegue, a questo punto navigando a vista, su itinerario piuttosto logico e avendo l'accortezza di tenersi sul versante sinistro (salendo) della montagna per non perdere quota inutilmente.
Nel volgere di una ventina di minuti ci si trova ad affrontare l'ultimo strappo ripido che conduce alla sella. Giunti alla sella si volge a sinistra e in pochi minuti si raggiunge la cima scialpinistica del Bric Boscasso. 


Il percorso verso la vetta è piuttosto logico ed intuitivo
Verso la vetta


La vetta vera e propria, individuata da una croce, la si può raggiungere tranquillamente con una brevissima salita a piedi (2589 m.s.l.m.)


Luca e Patrizia nei pressi della vetta scialpinistica del Boscasso
Il Toso si dirige, a piedi, verso la "vera" vetta
del Bric Boscasso


La vista che ci si concede da questa cima è decisamente accattivante. A sud tutte le vette della bassa Val Maira con l'inconfondibile piramide rocciosa del Monviso, mentre a Nord si apre lo scenario sul Bric Cassin e delle vette che s'affacciano alla Valle di Unerzio.


Luca e Toso in vetta al Bric Boscasso

   
Discesa: Dalla vetta conviene ripercorrere il percorso fatto in salita, a meno che non si conosca bene qualche discesa alternativa.
Noi abbiamo provato a seguire le indicazioni della cartina per percorrere un alternativo percorso da BS, ma dopo un bel canalone effettivamente divertente, ci siamo ritrovati a dover percorrere un lungo e noioso traverso in un bosco che ci ha riportati a 300 m. da Chialvetta sulla traccia fatta in salita.
Probabilmente avremmo dovuto tenerci ancora più a destra, scendendo. Proprio per questo mi sento di consigliare, qualora non sia zona conosciuta, di scendere dall'itinerario di salita o, in alternativa, seguire la variante di discesa che a quota 2350 m.s.l.m. prende a destra scendendo.




Considerazioni finali: La gita scialpinistica al Bric Boscasso è proprio una classica di questa zona. Non ha un dislivello particolarmente importante, non ha uno sviluppo spaventoso e, una volta in cima, sa regalare dei panorami davvero notevoli. Inoltre la discesa è piacevole, divertente e capita spesso di trovare neve buona. Unico neo, se proprio vogliamo essere pignoli, è che la maggior parte dell'itinerario di salita si sviluppa su un ripido bosco di larici che, di fatto, castra parzialmente la visuale.
Per il resto mi sento di consigliarla assolutamente.


La croce del Boscasso e, tra gli sci, il Monviso


Bibliografia:
Cartografia: Esquiar en Val Maira, 1:20.000, di Bruno Rosano, carta topografica con gli itinerari si scialpinismo, sci ripido, estremo, piastre, cascate di ghiaccio, falesie e palestre di roccia; 
Testi: Bruno Rosano, Charamaio mai en Val Maira, L'artistica editrice, 2012 (Cuneo), pp. 214, 215