Alpi Carniche, Timau (UD), Friuli
Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "De Infanti" alle Placche Val di Collina effettuata in data 22 agosto 2020 da Toso e Ste. Precedenti ascensioni: 4 ottobre 2017 con Luca e 10 settembre 2019 con Elenute
Avevo le sue stesse passioni.
Vita all'aria apera, caccia, pesca,
arrampicate, boschi e…
più tardi, ma non tanto, il vino.
[Mauro Corona, L'ultimo sorso, Mondadori 2020, p. 65]
Le Placche di Val Collina |
Itinerario automobilistico: Da Timau (Vedi Ubicazione al termine di questo post) si sale in direzione del Passo di Monte Croce Carnico. Giunti al terzo tornante, abbandonare la strada asfaltata e, sempre con la macchina, risalire la strada forestale fino al suo termine (circa 20-30 minuti) nei pressi della Casera Val di Collina;
Avvicinamento: Dalla Casera Val di Collina, imboccare l'accennato sentiero in direzione del bosco alla base delle evidenti placche calcaree. Seguire, per una decina di metri, il ripido sentiero a sinistra. La via De Infanti-Simonetti è l'ultima linea degli spit a sinistra della parete. 10 minuti dal parcheggio;
Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;
Tempistica di avvicinamento: 10 minuti circa;
Lunghezze: 4;
Dislivello in arrampicata: 100 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 1445 m.s.l.m. Casera Val di Collina;
Quota di partenza (arrampicata): 1500 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 1600 m.s.l.m.;
Difficoltà: 5b;
Soste: Resinati da unire;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie multipitch di tipo plasir. Portare cordino per unire i resinati alle soste ed il materiale per le calate in corda doppia;
Tempo di arrampicata: 1,5 ore;
Punti di appoggio: Rifugio Marinelli;
Discesa: 2 calate in corda doppia dal versante di salita, oppure da traccia di sentiero alla fine della via;
Attacco: L'attacco della via "De Infanti-Simonetti" alla Placche di Val Collina è identificabile da un fix che troneggia proprio sopra una facile rampa destrorsa ed una evidente fessura. Fare attenzione a seguire la linea di spit più a sinistra che ci sia. E' possibile, infatti, confondersi con la "via Centrale", pochi metri più a destra;
L'attacco della via De Infanti-Simonetti |
Relazione:
Primo Tiro (5b, 25 m.): Andare verso il fix e proseguire ancora verso destra per poi puntare in verticale verso il fix successivo. Al terzo fittone c'è il passo chiave (5b) che richiede un movimento di aderenza, equilibrio e allungo (possibilità di A0). Poi proseguire su placche e rigole, con arrampicata più facile, fino alla sosta (2 fix da unire) che si trova su una caratteristica conformazione rocciosa a forma di vasca tipica delle rocce calcaree;
Sul passo chiave |
Il primo tiro visto dall'alto |
Secondo Tiro (4b, 25 m.): Salire in verticale su roccia lavorata a rigole e fessure. Arrampicata facile e divertente, con qualche passo d'aderenza. Verso 3/4 di tiro si trova un cavo metallico incastrato in una clessidra. Sosta su due fittoni su comodo terrazzo (S2). Presenza di un'altra identica sosta che però è quella della via Centrale;
La partenza del secondo tiro |
Il secondo tiro visto dalla prima sosta |
Le meravigliose conformazioni calcaree che caratterizzano tutte le Placche di Val Collina |
Terzo Tiro (4b, 20 m.): Proseguire in verticale sopra la sosta, arrampicando su fessure e placche. Tiro molto simile al precedente per stile di arrampicata richiesta. Tenere sempre la linea di fix più a sinistra. Sosta su due fittoni (S2), nei pressi di un aghifoglie;
La partenza del terzo tiro |
La terza lunghezza vista da S2 |
La terza lunghezza vista dall'alto |
Quarto Tiro (5a, 25 m.): Affrontare le caratteristiche rigole che si trovano sopra la sosta puntando all'evidente tetto. Vincerlo con dei movimenti un po' più tecnici rispetto agli altri del tiro, poi proseguire ancora per placche e fessure fino alla sosta su due fittoni;
La partenza del quarto tiro |
Affrontare l'evidente aggetto |
Vincere il tetto con movimenti decisi |
La parte finale della via |
Discesa: Vi sono due possibilità di discesa. La prima calarsi in corda doppia lungo la via appena fatta (Utilizzando due mezze corde si riesce a fare solo due calate).
Prima calata: Una calata in corda doppia fino ad S2 (cengia alla sinistra del larice);
Seconda calata: Calata fino alla base della via De Infanti-Simonetti.
La seconda possibilità, è quella di uscire in cima alle placche. Quindi, dall'ultima sosta, progredire con un ulteriore tiro di corda (o una progressione in conserva protetta) fino alla fine delle facili rocce, tenendo una direzione sinistrorsa. Giunti nel bosco alla sinistra delle placche, scendere seguendo una labilissima traccia di sentiero che porta nei pressi della Casera Val di Collina.
L'uscita dala via senza calarsi in doppia |
Considerazioni finali: Via piuttosto facile e molto didattica (soprattutto per imparare a muoversi con la tecnica dell'aderenza). E' la via più semplice delle Placche di Val di Collina. Consigliata ai neofiti. Piacevole.
Riferimenti Bibliografici:
Testi: C. Piovan, E. Zorzi, S. D'Eredità, Alpi Carniche, Alpi Giulie, Alpine Studio e CAI Ed., Lecco 2016, p. 224;
E. Zorzi, C. Piovan, S. D'Eredità, IV grado e più Friuli occidentale, Idea Montagna ed., pp. 306 e ss.
Opuscoli: Karnisch Alpin Clibing Guide, opuscolo edito dall'Azienda di promozione turistica di Kotschach-Mauthen, 2010, p. 21;
Passo di Monte Croce Carnico, itinerari di arrampicata, opuscolo realizzato dalla Scuola di alpinismo e sci alpinismo Guide Alpine del Friuli- Venezia Giulia, ed. Moro, Tolmezzo, 2000;
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