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lunedì 28 luglio 2025

Via Vinatzer al Piz Ciavazes - Diedro Sud-Ovest

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Diedro Vinatzer" al Piz Ciavazes effettuata in data 13 giugno 2025 da Toso e Fedez


Maggiori le difficoltà, più vivido è il ricordo della salita!
[Alexander Huber, su Montagne 360°, 03/2013 p. 72]




Itinerario automobilistico: Si percorre in salita la strada statale che dalla Val di Fassa conduce al Passo Sella, arrivati al Passo Sella, lasciare la macchina nei pressi dell'Hotel Maria Flora.

Avvicinamento: Imboccare il sentiero che si dirama sui prati alla destra (guardando l'ingresso) dell'Hotel Maria Flora. Percorrere il sentiero in salita (ignorando, quindi le deviazioni in discesa) seguendo la normale di salita alla Seconda Torre (ometti) che richiede qualche passo di I e II grado in salita. Proseguire sulla traccia di sentiero fino a quando, dopo circa 20 minuti, si distingue la traccia di sentiero che, verso destra, conduce in direzione dell'evidente diedro Vinatzer. Siamo sulla cengia dei camosci. L'attacco della via si trova subito dopo una grotta, in prossimità di un diedro fessurato con chiodo e cordino alla base. (45 minuti dal parcheggio).

In rosso la traccia di avvicinamento

Dislivello di avvicinamento: 250 m. circa.
Tempistica di avvicinamento: 45 minuti.
Lunghezze: 8.
Dislivello in arrampicata: 250 m. circa.
Quota di partenza (avvicinamento): 2240 m.s.l.m. (Passo Sella).
Quota di partenza (arrampicata): 2500 m.s.l.m. circa.
Quota di arrivo: 2750 m.s.l.m. (Cima Piz Ciavazes).
Difficoltà: VI+ (V+ e A0 obbligatorio).
Soste: Su chiodi, spuntoni e clessidre.
Esposizione: Ovest.
Vie di fuga: Nessuna.
Tipo di roccia: Dolomia.
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico. Friend del 4 consigliato.
Tempo di arrampicata: 4 ore.
Punti di appoggio: Albergo Maria Flora al Passo Sella.
Discesa: Tre calate in corda doppia sul versante Ovest.
Attacco: L'attacco di individua senza particolari difficoltà in quanto, una volta raggiunto il sentiero della cengia dei Camosci (sentiero in orizzontale che percorre la base della parete sotto il diedro) di individua una grotta, la si supera e, dopo alcuni metri, si trova un diedro fessurato con alla base un chiodo con cordino;
Relazione:

Primo Tiro (IV, 55 m.): Risalire il diedro fessurato, poi andare verso sinistra seguendo la fessura, al termine della quale, andare verso destra per rocce più facili, con percorso logico fino a sostare su spuntone (cordino) alla base di una larga fessura.

Il chiodo con cordino all'attacco del Diedro Vinatzer

Sul diedro fessurato all'attacco della via

La fessura del primo tiro

L'ultima parte del primo tiro

Secondo Tiro (V+, 40 m.): Affrontare l'evidente fessura posta sopra la sosta che oppone un paio di passi duri (V+), possibilità di proteggersi utilizzando friend grandi (3 e 4 bd). Proseguire su rocce più facili lungo il successivo canale e superare un'ulteriore fessura leggermente strapiombante (IV+). Giunti al cospetto di una terza fessura (presenza di una sosta in basso a sinistra da ignorare) spostarsi a sinistra e affrontare la parete grigio-gialla a buchi e tacche (IV). Poi, per rocce più facili dentro al canale, raggiungere la sosta su clessidra e due chiodi.

La difficile fessura del secondo tiro

La seconda fessura da superare nella seconda lunghezza

La placca a buchi e tacche

Terzo Tiro (V, 25 m.): Dalla sosta traversare a sinistra verso un evidente diedro-fessura, risalirlo con passi che arrivano al V (protezioni veloci) uscire a destra e risalire il successivo canale, per rocce più facili, fino a raggiungere la sosta su clessidra e chiodo. Possibilità di fare sosta pochi metri più avanti, in traverso a destra, su due clessidre unte da cordone.

La prima parte del terzo tiro

La seconda parte del terzo tiro

Quarto Tiro (IV, 40 m.): Dalla sosta andare in traverso a destra, ignorare la sosta su due clessidre e, poco oltre, affrontare il canale che porta, senza difficoltà, a sostare su un enorme spuntone (cordone) alla base del diedro nero che caratterizza la parte superiore della via Vinatzer. Da qui in poi iniziano le difficoltà.

Il canale della quarta lunghezza



Quinto Tiro (VI+, 55 m.): Affrontare la fessura gialla posta sopra la sosta che richiede un'arrampicata tecnica e delicata da proteggere (V+), poi portarsi sul diedro nero di sinistra e arrampicare verso l'evidente strozzatura che, per essere vinta, richiede un "passo d'altri tempi" duro e faticoso (VI+/A0). Entrare nello stretto camino, valutare se togliere lo zaino, e poi, per rocce più facili continuare con percorso evidente fino alla sosta (chiodo e clessidra). 

La prima parte del quinto tiro, passo delicato di V+


Dentro il camino

La parte finale della quinta lunghezza

Sesto Tiro (VI+ (A0), 10 m.): Affrontare la placca strapiombante posta sopra la sosta, che richiede un'arrampicata faticosa, ma ben protetta da numerosi chiodi. Possibilità di azzerare pressoché tutto il tiro. Sostare alla base dello stretto camino su due chiodi e clessidra;

La sesta lunghezza vista dalla quinta sosta

La sesta lunghezza vista dall'alto

Settimo Tiro (V+, 20 m.): Affrontare il diedro-camino strapiombante posto sopra la sosta, poi andare a sinistra vincendo la magnifica fessura aggettante. Fino qui è richiesta un'arrampicata fisica e faticosa, ben protetta, le cui difficoltà non superano mai il V+. Proseguire lungo il diedro-camino sulla destra, su difficoltà più basse che però non scendono sotto il V, fino ad arrivare in sosta su tre chiodi in una nicchia.

L'impressionante fessura aggettante del settimo tiro

La prima parte del settimo tiro vista dall'alto


L'ultima parte della settima lunghezza

Ottavo tiro (V, 40 m.): A sinistra della sosta, affrontare l'evidente fessura (primi metri un po' delicati per la scarsa qualità della roccia), poi si prosegue lungo la fessura fino al suo termine, per roccia buona che oppone qualche passo di V. Presenza di qualche chiodo e, comunque, facilmente proteggibile. Al termine della fessura proseguire per rocce più facili, presenza di un chiodo, e poi andare verso il diedro di destra (ignorando una variante più facile a sinistra che riserva un'uscita insidiosa) che dopo pochi metri conduce al termine della via. Sosta su singolo chiodo (da integrare al termine della via) oppure su singolo spit, dopo qualche metro di sfasciumi.

La fessura dell'ultimo tiro


La prima parte dell'ottavo tiro vista dall'alto


 
Il diedro finale dell'ottava lunghezza

L'uscita dalla via vista dall'alto

Discesa: Dalla sosta proseguire, per tracce di sentiero, verso l'alto, fino ad intercettare una traccia che in netto traverso a sinistra (faccia a monte) porta verso la Terza Torre del Sella con percorso delicato a causa dei detriti. Raggiunto il bordo della parete, rinvenire una sosta a spit e calarsi con tre doppie fino alla base della parete. Lungo la parete di calata ci sono diverse soste a spit attrezzate con anello di calata poste, generalmente, ogni 30 metri. Al termine delle doppie, seguire la traccia di sentiero che, con alcuni passi di I e II grado in discesa, porta sulla normale della Seconda Torre percorsa in salita per raggiungere l'attacco. Da qui ripercorre a ritroso il sentiero fatto per l'avvicinamento.

Sulla cengia detritica al termine della via

Considerazioni finali: Il diedro Vinatzer al Piz Ciavazes è una grande classica del Gruppo del Sella. Si tratta di una via che elargisce grandi soddisfazioni, impegnativa e da affrontare con il giusto grado di preparazione. Si compone, in buona sostanza, di due parti. La prima, quella bassa, caratterizzata dai primi quattro tiri, è più facile, sebbene ci siano alcuni passi di V+ che richiedono decisione. La seconda, quella alta, caratterizzata dall’enorme diedro finale che dà il nome alla via, è quella più impegnativa dove si concentrano tutte le difficoltà. Le varie relazioni gradano i vari passi chiave come VI, in realtà, se affrontate in libera, le difficoltà sono decisamente superiori. In ogni caso, sebbene tutti i passi duri siano azzerabili, si tratta di un’arrampicata d’altri tempi, a cui siamo poco avvezzi, caratterizzata da diedri, fessure e camini fisici, strapiombanti e molto faticosi. La dura fessura del secondo tiro (V+) dà un primo assaggio di quello che, ben più impegnativo, ci aspetta nella parte alta della via. La prima parte della quinta lunghezza, invece, è possibile affrontarla a sinistra della sosta, entrando direttamente nel diedro-camino nero (presenza di un chiodo) che dovrebbe consentire di evitare il delicato passo di V+ descritto in questa relazione. In ogni caso, questa soluzione non è stata provata da chi scrive. Stupendo il settimo tiro. 




Riferimenti Bibliografici: Emiliano Zorzi, IV grado Dolomiti Occidentali, Idea Montagna ed. (2011), pp. 58-61 




 

lunedì 7 ottobre 2024

Via Puech de Neuf alla Prima e Seconda Torre del Sella

 Trentino, Dolomiti, Gruppo del Sella

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Puech de Neuf" alla Prima e Seconda Torre del Sella effettuata in data 07 giugno 2024 da Toso e Fedez

Le montagne non sono l'assoluto, ma lo suggeriscono
[Samivel, pseudonimo di Paul Gayet-Tancrède, su 
Montagne 360, gennaio 2020, p.70]


Itinerario automobilistico: Si percorre in salita la strada statale che dalla Val di Fassa conduce al Passo Sella (vedi "luogo" alla fine di questo post), arrivati al Passo Sella, lasciare la macchina nei pressi dell'Hotel Maria Flora.

Avvicinamento: Imboccare il sentiero che si dirama sui prati alla destra (guardando l'ingresso) dell'Hotel Maria Flora. Percorrere il sentiero in salita (ignorando, quindi le deviazioni in discesa) per circa 15-20 minuti, fino a quando, sulla nostra sinistra, in lontananza, si vede un evidente masso incastrato (vedi foto 1). A questo punto abbandonare il sentiero e seguire una traccia, in salita, in direzione del masso incastrato, fino a quando si raggiunge, dopo pochi minuti, uno spiazzo, poco prima dall'attacco della via Freccia, dove si distinguono, sulla parete, spit e clessidre con cordone. Questo è l'attacco della via "Puech de Neuf".

Dislivello di avvicinamento: 90 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: 20 minuti;

Lunghezze: 9;

Dislivello in arrampicata: 250 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 2240 m.s.l.m. circa (Passo Sella);

Quota di partenza (arrampicata): 2350 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 2600 m.s.l.m. circa (Vetta della Seconda Torre del Sella);

Difficoltà: V+;

Soste: Chiodi e chiodi cementati;

Esposizione: Sud-Est;

Vie di fuga: Ci sono almeno tre vie di fuga: le prime due quando s'incontra il sentiero della normale alla Prima Torre del Sella a metà del terzo tiro, oppure alla fine del terzo tiro, la terza possibilità di ritirarsi è alla fine del quinto tiro, quando si lascia la Prima Torre e prima di affrontare la parete della Seconda Torre;

Tipo di roccia: Dolomia;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico. La via è protetta molto bene con spit e cordoni su clessidre, portare, eventualmente, qualche friend medio;

Tempo di arrampicata: 4 ore;

Punti di appoggio: Hotel Maria Flora al Passo Sella;

Discesa: 2 calate in corda doppia e sentiero;

Attacco: Alcuni metri prima dell'attacco della via Freccia, ovvero prima che termini la traccia di sentiero che si sta percorrendo, si distinguono alcuni spit e alcuni cordoni su clessidra. Questo è l'attacco della via "Puech de Neuf";


Foto 1: Il masso incastrato in lontananza


L'attacco della via Puech de Neuf
Relazione:

Prima Lunghezza (V+, 20 m.): Risalire la bella placca lavorata seguendo spit e cordoni che proteggono impeccabilmente tutti i passi un po' più duri. Sosta su singolo spit (integrabile con friend su vicina fessura);

Il primo tiro di Puech de Neuf


L'uscita dal primo tiro

Seconda Lunghezza (V+, 30 m.): Andare in direzione destrorsa affrontando un sistema di diedri strapiombanti su roccia gialla solida. Arrampicata in "Dolomiti Style", piuttosto fisica e di soddisfazione. Sosta su chiodo + clessidra;

Il secondo tiro

Il secondo tiro visto dall'alto

Terza Lunghezza (IV, 40 m.): Dalla sosta risalire le facili balze rocciose e poi, per gande, raggiungere la bella parete rocciosa che si staglia davanti. Alla base di questa parete c'è una sosta su spit e clessidra, consiglio di saltarla e proseguire affrontando la parete lungo la linea degli spit che oppone passi di IV. Prima di affrontare la parete, ci sarebbe una prima via di fuga, deviando a destra, per gande e raggiungendo il sentiero che scende dalla normale della prima torre. Sosta su clessidre alla base di un bel diedro camino;

La prima parte del terzo tiro - raccordo

La bella paretina finale del terzo tiro

Quarta Lunghezza (IV+, 40 m.): Risalire il diedro-camino che offre ottime possibilità di protezione, poi proseguire per rocce articolate, seguendo gli spit fino alla sosta su clessidre posizionata alla destra di un muro strapiombante giallo. Anche prima di affrontare questo tiro c'è la possibilità di ritirarsi dalla via scendendo dalla normale della Prima Torre del Sella;

Il diedro-camino della prima parte del quarto tiro



Quinta Lunghezza (V+, 45 m.): E' il tiro chiave della via. Dalla sosta andare in netto traverso a sinistra, in leggera discesa e poi affrontare la bella parete gialla strapiombante che offre delle ottime prese. Vinta la parete, affrontare la successiva sezione di camini e fessure aggettanti fino ad uscire su terreno erboso e, camminando, andare a sostare alla base della parete, tra due grotte. Sosta su clessidra. Qui c'è la possibilità di abbandonare la via scendendo dalla normale alla Prima Torre del Sella;

La bella parete articolata dell'inizio del quinto tiro


La seconda parte del quinto tiro

Sesta Lunghezza (V, 30 m.): Arrampicare sulla bella parete gialla, articolata e leggermente aggettante che richiede una bella progressione sempre ben protetta con spit e cordoni su clessidra, su roccia ottima. Sosta su chiodo e clessidra.

La prima parte del sesto tiro

La seconda parte del sesto tiro

Un tratto del sesto tiro visto dall'alto

Settima Lunghezza (V-, 30 m.): Proseguire arrampicando su roccia lavorata che si snoda sopra la sosta con percorso logico e ben protetto. Sosta su spit e clessidra;


Il settimo tiro visto dall'alto


Ottava Lunghezza (IV+, 50m.): Proseguire su roccia più facile con percorso evidente e logico verso la cima. Sosta su spit e clessidra;

L'ottava lunghezza

L'ultima parte dell'ottavo tiro

Nona Lunghezza (II, fino in cima): Uscire in cima con progressione semplice. Sosta su masso in cima alla Seconda Torre del Sella.

Gli ultimi facili metri della via


Discesa: Dalla vetta si scende qualche metro verso Sud, per poi andare, su evidente traccia, sul versante Nord/Est che si affaccia al Ciavazes. Qui si incontra un anello di calata. Discesa in corda doppia 25 m. Ci si ritrova sul sentiero della normale alla Seconda Torre del Sella. Lo si percorre in discesa con alcuni passi di arrampicata in discesa di II. Possibilità di fare un calata in corda doppia, comunque evitabile per chi ha passo sicuro. Poi ancora in discesa su traccia fino ad intercettare il sentiero che scende dalla cengia dei camosci. Qui, una volta individuato il grande ometto, si ha la possibilità di scendere per la traccia di sinistra (faccia a valle), con passi di disarrampicata di II (comunque evitabili con calata su anello cementato), oppure andare a destra (faccia a valle) ove si fa una calata in corda doppia (25 m.). In entrambi i casi, ci si ritrova sul sentiero che, andando a destra (faccia a valle), nel volgere di 10 minuti, conduce al Passo Sella.  




Considerazioni Finali: La via Puech de Neuf alla Prima e Seconda Torre del Sella è una via relativamente nuova (aperta nel 2020) che offre un'interessante alternativa per salire in cima alla Seconda Torre dal versante Sud-Est. E' attrezzata in modo ottimo, tanto da sembrare (quasi) una via plasir. Dove non ci sono gli spit ci sono le clessidre e, comunque, le possibilità di integrare sono abbondanti. Tutti i passi più impegnativi sono ben protetti. La roccia è molto buona. Grazie alla facilità di accesso e alle numerose vie di fuga, si tratta di una via consigliata ai neofiti.




domenica 1 luglio 2018

Diedro Gluck alla Seconda Torre del Sella (2598 m.s.l.m.)

Trentino, Dolomiti, Gruppo del Sella


Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Diedro Gluck" alla Seconda Torre del Sella (2598 m.s.l.m.) effettuata, tra le altre, in data 9 giugno 2018 da Toso, Mattia e Lele

Perchè, 
una volta che ti entra dentro
 quella malattia per la montagna, 
non se ne andrà mai. 
[Fabrizio Goria, 
articolo apparso su Alpinismi];


Itinerario automobilistico: Giunti al Passo Sella (Vedi Ubicazione alla fine di questo post) parcheggiare la macchina nei parcheggi antistanti l'Hotel Maria Flora;


Avvicinamento: Si consiglia di fare questa via dopo aver scalato una delle numerose e facili vie "normali" alla Prima Torre del Sella (come, ad esempio, via Trenker, via Steger). Dai pressi della cima della Prima Torre, volgendo lo sguardo a Nord, si vede chiaramente il versante Sud della Seconda Torre ove scorre la via del Diedro Gluck e il percorso di avvicinamento da fare per raggiungere l'attacco. Dalla vetta della Prima Torre del Sella, quindi, scendere per la traccia di sentiero fino ad individuare, a sinistra (faccia a valle), la traccia che conduce verso l'evidente parete Sud della Seconda Torre del Sella (le foto aiutano a comprendere meglio).


In alternativa, si può raggiungere l'intaglio tra le due torri, percorrendo la via normale alla Prima Torre del Sella (ipotesi sconsigliata).


La via del Diedro Gluck alla Seconda Torre del Sella






Dislivello di avvicinamento: 50 m. scarsi a partire dalla vetta della Prima Torre del Sella (2533 m.s.l.m.);


Tempistica di avvicinamento: 10 minuti, scarsi, dalla Prima Torre del Sella;

Lunghezze: 4;

Dislivello in arrampicata: 90 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 2533 m.s.l.m. circa, vetta della Prima Torre del Sella;

Quota di partenza (arrampicata): 2500 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 2598 m.s.l.m. vetta della Seconda Torre del Sella;

Difficoltà: IV+;

Soste: Fittone (uno solo), una sosta su chiodi ed una su spuntone roccioso;

Esposizione: Sud-Ovest;

Vie di fuga: In doppia dalla via;

Tipo di roccia: Dolomia;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;

Tempo di arrampicata: 2 ore;

Punti di appoggio: Albergo Maria Flora al Passo Sella (2240 m.s.l.m.);

Discesa: La discesa avviene lungo la via normale alla Seconda Torre del Sella, che richiede una calata in corda doppia (o forse tre se si ritiene più sicuro), qualche passo di disarrampicata di II grado e poi sentiero fino al Passo Sella;

Attacco: L'attacco non è facilmente individuabile in quanto non ci sono punti di riferimento certi che lo identificano. Dopo essere arrivati al cospetto della parete Sud/Ovest della Seconda Torre del Sella si risale in direzione Ovest (sinistra faccia a monte) la stretta cengia. Subito dopo una grossa grotta, che verrà, quindi, lasciata a destra, si individua un salto roccioso che porta a rocce più facili. Questo è l'attacco. Ci si trova esattamente sotto la verticale della cima della Seconda Torre e sulla verticale del Diedro Gluck (entrambi questi riferimenti, purtroppo, dall'attacco non sono facilmente distinguibili). Le foto di seguito riportate possono aiutare notevolmente.


L'attacco della via del Diedro Gluck
Il pallino rosso indica l'attacco della via del Diedro Gluck

Relazione:
Primo Tiro (III, 20 m.): Risalire il salto roccioso sopra la cengia e proseguire su rocce molto facili (III) anche se a volte instabili, con percorso logico e non obbligato fino ad incontrare un resinato con anello di calata (eventualmente integrabile su uno spuntone lì vicino). Sosta;


Il primo tiro visto dalla prima sosta

Secondo Tiro (III, 30 m.): Dalla sosta il percorso da compiersi è tutt'altro che evidente, anche perché, la linea del Diedro Gluck non è così ben marcata, come invece quella del limitrofo Diedro Kostner. Comunque, dalla sosta, si distingue quello che è l'attacco del diedro Gluck, la foto sotto riportata lo indica chiaramente. Si deve puntare all'inizio del diedro. L'arrampicata per raggiungere l'attacco del diedro Gluck è piuttosto semplice, III grado, e lungo il percorso si trova una clessidra ed un chiodo. All'inizio del diedro si trova un chiodo (sosta) da integrare;

La linea rossa indica il secondo tiro, il pallino indica
la seconda sosta posta alla base del vero e proprio
inizio del Diedro Gluck

Alpinisti nei pressi della sosta del secondo tiro

Terzo Tiro (IV+, 30 m.): Arrampicare lungo il diedro, con percorso evidente ed obbligato, su difficoltà costanti di IV. E' richiesto un passo un po' più impegnativo, strapiombante, a volte umido, e un po' fisico, di IV+. Sosta su comoda cengia su fittone con anello di calata, eventualmente integrabile;


Il diedro della terza lunghezza
L'uscita dal terzo tiro

Quarto Tiro (III, 30 m.): Sopra la sosta (leggermente a destra) si distingue un evidente canale roccioso che si percorre interamente fino in cresta (III, alcune rocce instabili). Da qui si prosegue sulla cresta, verso l'alto (destra, faccia a monte) fino alla vetta della Seconda Torre del Sella. Sosta su spuntone;


L'evidente percorso di salita della
quarta lunghezza
L'uscita dalla via nei pressi della vetta della
Seconda Torre del Sella


Discesa: Dalla vetta si scende qualche metro verso Sud, per poi andare, su evidente traccia, sul versante Nord/Est che si affaccia al Ciavazes. Qui si incontra un anello di calata. Discesa in corda doppia 25 m. Ci si ritrova sul sentiero della normale alla Seconda Torre del Sella. Lo si percorre in discesa con alcuni passi di arrampicata in discesa di II. Possibilità di fare un calata in corda doppia, comunque evitabile per chi ha passo sicuro. Poi ancora in discesa su traccia fino ad intercettare il sentiero che scende dalla cengia dei camosci. Qui, una volta individuato il grande ometto, si ha la possibilità di scendere per la traccia di sinistra (faccia a valle), con passi di disarrampicata di II (comunque evitabili con calata su anello cementato), oppure andare a destra (faccia a valle) ove si fa una calata in corda doppia (25 m.). In entrambi i casi, ci si ritrova sul sentiero che, andando a destra (faccia a valle), nel volgere di 10 minuti, conduce al Passo Sella. 



Considerazioni finali: La via del Diedro Gluck alla Seconda Torre del Sella è una via classica di questo gruppo. Non oppone particolari difficoltà e, proprio per questo, è una via adatta ai neofiti ed è spesso utilizzata dalle cordate dei corsi di alpinismo. Il terzo tiro, che è la lunghezza chiave di tutta la via, oppone un'arrampicata atletica con difficoltà di IV grado continue, con un assolo di IV+ leggermente aggettante e che richiede una passo fisico, perciò da non sottovalutare soprattutto perché le protezioni sono piuttosto parche. Non si rilevano punti particolarmente esposti.




Riferimenti Bibliografici:

Testi: E. Zorzi, IV Grado in Dolomiti Occidentali 2, Idea Montagna Editoria e Alpinismo, Teolo (VI) 2011