Visualizzazione post con etichetta Dolmiti di Sella. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dolmiti di Sella. Mostra tutti i post

mercoledì 3 settembre 2025

Via Piccola Micheluzzi al Ciavazes

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Piccola Micheluzzi" al Ciavazes effettuata in data 14 giugno 2025 da Toso e Lorenzo

"L'alpinismo è l'arte del sopravvivere dove è più facile morire"
[Reinhold Messner,
intervista a la Repubblica del 17 agosto 2025]

Itinerario automobilistico: Si percorre in salita la strada statale che dalla Val di Fassa conduce al Passo Sella (vedi Luogo alla fine di questo post) subito dopo il tornante n. 5 s’incontra un posteggio sia a destra che a sinistra della carreggiata dove si lascia la macchina. Siamo a circa 3 km dal Passo Sella.

Avvicinamento: Sono numerose le tracce di sentiero che partono dalla strada asfaltata e che, in pochi minuti, conducono alla parete del Ciavazes. La via "Piccola Micheluzzi" attacca alla base di una fessura-canale erboso che si trova a circa 50 m a sinistra (faccia a monte) dell'attacco della via della Rampa (Vedi relazione). La foto può aiutare.

Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: 15 minuti;

Lunghezze: 8;

Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 2100 m.s.l.m. circa;

Quota di partenza (arrampicata): 2150 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 2375 m.s.l.m. circa;

Difficoltà: V-;

Soste: Generalmente un solo fittone cementato;

Esposizione: Sud;

Vie di fuga: Nessuna. Calarsi in doppia risulta complicato;

Tipo di roccia: Dolomia;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;

Tempo di arrampicata: 4 ore;

Punti di appoggio: Albergo Maria Flora al Passo Sella;

Discesa: Per il sentiero che percorre la Cengia dei Camosci;

Attacco: Alla base di una fessura-canale erboso che si trova a circa 50 m a sinistra (faccia a monte) dell'attacco della via della Rampa (Vedi relazione). Vedi Foto Attacco.

Il pallino rosso indica l'attacco della via

Relazione:

Primo Tiro (III, 30 m.): Risalire il facile canale-fessura, a tratti erboso, fino al suo termine. Sosta su pergamo su singolo fittone;

Il primo tiro della via Piccola Micheluzzi

L'uscita dal primo tiro



Secondo Tiro (IV+, 20 m.): Si prosegue, a sinistra, lungo il canale che, dopo pochi metri, si raddrizza e oppone un primo passo più delicato (IV+), per poi proseguire, più facile e logico fino alla sosta su singolo fittone;

La prima parte del secondo tiro


La parte finale del secondo tiro

La seconda lunghezza vista dall'alto


Terzo Tiro (IV, 30 m.): A sinistra fino a raggiungere una placca rocciosa di qualche metro che oppone una scalata di IV priva di protezioni, vinta la quale si approda su terreno più facile. Si cammina in direzione di un grosso masso, dove si rinviene una sosta su due chiodi. Possibilità di fare sosta dietro il masso (aggirandolo sulla destra) su un singolo fittone;

La prima parte del terzo tiro

La parte finale del terzo tiro vista dalla sosta

Quarto Tiro (II, 50 m.): Se si è fatto sosta sui due chiodi, rimontare il masso e dirigersi a sinistra, risalendo l'evidente e facile canale fino al suo termine. Se si è fatto sosta sul singolo fittone, risalire, a sinistra, il facile canale, fino al suo termine. Sosta su masso oppure, pochi metri più oltre, su singolo fittone nei pressi di una comoda sella;

L'uscita dalla quarta lunghezza

Il facile canale della quarta lunghezza

Quinto Tiro (III, 35 m.): Proseguire a sinistra, con percorso facile e logico. Arrivati su un pulpito, dove si staglia una verticale parete gialla, deviare a destra (lasciando la parete gialla a sinistra) arrampicando su rocce articolate e gradoni un po' erbosi, fino a raggiungere la base di una bella parete gialla e grigia con buchi. Sosta su singolo fittone. Attenzione agli attriti;

La prima parte del quinto tiro

La seconda parte della quinta lunghezza

La parte finale del quinto tiro

Il punto in cui, dal pulpito, si devia a destra

Sesto Tiro (V-, 45 m.): Da qui si inizia a scalare. Si arrampica sulla bella parete articolata sopra la sosta fino a raggiungere, dopo 10 metri un resinato (possibilità di sosta). Dal resinato andare in traverso a destra (ignorare il camino-fessura soprastante), per rocce esposte ma ben appigliate. Poi risalire una breve placca verticale (V-) e poi, ancora in netto traverso (chiodo all'inizio), fino a raggiungere una bella nicchia dove si sosta su resinato;

La prima parte del sesto tiro

Il primo traverso a destra

Il secondo traverso a destra, verso la nicchia


Sul passo di V- del sesto tiro

Il traverso finale visto dalla sosta

Settimo Tiro (V-, 30 m.): Lunghezza chiave della via. Dalla nicchia, uscire a destra e scalare le soprastanti rocce per 2-3 metri fino ad un chiodo, da qui affrontare la successiva placca andando in diagonale destra (non salire in verticale). Difficoltà sul IV+, esposto e poco proteggibile. Raggiunti due chiodi (sconsigliata possibile sosta) traversare a sinistra su terreno molto esposto, proteggibile, ma con qualche roccia instabile. Sosta su singolo fittone posto, circa, sopra la verticale della precedente sosta. Attenzione agli attriti. Lunghezza poco leggibile;

L'uscita dalla nicchia

La prima parte del settimo tiro vista dall'alto

Il traverso finale della settima lunghezza

Il traverso finale del settimo tiro visto dall'alto

Ottavo Tiro (V-, 30 m.): Andare a sinistra per un paio di metri e poi risalire l'articolato sistema di camini e fessure con percorso logico. Passo di V- nei pressi di un salto più aggettante, possibilità di proteggersi usando protezioni veloci. Poi, per rocce più semplici, sosta su singolo fittone;

La prima parte dell'ottavo tiro

Nei pressi del passo chiave dell'ottava lunghezza

Discesa: Dall'ultima sosta raggiungere, per gande e tracce, il sentiero della Cengia dei Camosci che si sviluppa proprio sotto l'imponente parete dolomitica del Ciavazes. Seguirlo verso sinistra (faccia a monte). Si arriverà, ad un certo punto, ad una spettacolare insenatura rocciosa, esposta ma attrezzata con qualche cavo metallico e che richiederà dei passaggi in anguste gallerie. Proseguire ancora sull'evidente sentiero fino a quando si incontrerà una traccia di sentiero che, ripida, si dirama verso sinistra, imboccarla e perdere quota velocemente. Si incontra un primo salto roccioso, possibilità di attrezzare una calata in corda doppia di 20m. su anello attrezzato. Al termine della calata in corda doppia si prosegue per il sentiero in discesa fino a giungere ad un grosso ed evidente ometto. Qui seguire la traccia di sentiero che va verso sinistra (faccia a valle, ignorando quindi la traccia che va a destra) che in pochi minuti e con un passo di arrampicata in discesa (II) porta al sentiero che, in direzione Ovest-sud/Ovest porta al Passo Sella passando sotto la bella parete Sud della Prima Torre. Se dal grosso ometto si segue la traccia che va verso destra è necessario fare un'altra calata in doppia (anello cementato) di una quindicina di metri, ma di solito è molto frequentato e si rischia di dover aspettare parecchio tempo. Dal Passo Sella si ritorna alla macchina in 10 minuti scendendo dalla strada asfaltata. C'è anche una labile traccia di sentiero (difficile da individuare e da mantenere) che, dopo il passo di arrampicata in discesa, conduce, in direzione est-sud/est, nei pressi del parcheggio.

La cengia dei camosci



Considerazioni finali: La via "Piccola Micheluzzi" al Ciavazes è una delle vie classiche di medio-bassa difficoltà della parete. Per tale ragione è molto frequentata. La via, sostanzialmente, si divide in due parti: la prima, piuttosto facile e poco interessante, la seconda (che inizia con il sesto tiro) divertente e che racchiude i passi più duri (V-). La linea di questa via si destreggia tra i punti deboli della parete, evitando le parti più verticali e difficili. Per tale ragione, la lettura della via non è sempre agevole, in particolare il settimo tiro può risultare di difficile interpretazione se non si dispone di una buona relazione. 


Riferimenti Bibliografici:
Emiliano Zorzi, IV Grado Dolomiti Occidentali 1, Idea Montagna ed. (2020), pp. 78-80





sabato 19 marzo 2016

Via della Rampa

Ciavazes, Passo Sella, Dolomiti, Trentino

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "La Rampa" al Ciavazes effettuata in data 12 giugno 2014 da Thomas, Catta e Toso



http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2016/03/Relazione-attinente-all.pdf


Quando osserviamo i rocciatori scalare la parete verticale di qualche montagna dolomitica, 
per conquistarne la cima, 
dobbiamo accettare il pensiero che
 in realtà stanno salendo su
 "un antico fondale marino"
[Berti B., I monti pallidi, antiche scogliere coralline pietrificate, 

su Le Alpi Venete n. 2/2009, p. 211]





Itinerario automobilistico: Si percorre in salita la strada statale che dalla Val di Fassa conduce al Passo Sella (vedi ubicazione alla fine di questo post) nei pressi del cartello indicante il 33 km. si incontra un posteggio sia a destra che a sinistra della carreggiata dove si lascia la macchina. Siamo a circa 3 km dal Passo Sella.
Avvicinamento: Sono numerose le tracce di sentiero che partono dalla strada asfaltata e che, in pochi minuti, conducono alla parete del Ciavazes. La via della rampa attacca alla base dell'evidente diedro. La foto può aiutare.
Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: 15 minuti;
Lunghezze: 9;
Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 2100 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 2150 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2375 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: IV+;
Soste: Fittone (uno solo) cementato;
Esposizione: Sud-Ovest;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;
Tempo di arrampicata: 4 ore;
Discesa: Seppur possibile calarsi in doppia, visto l'affollamento di questa via, conviene scendere per il sentiero che percorre la Cengia dei Camosci;
Attacco: Alla base dell'evidente diedro ove spesso giace un nevaio;


Il punto rosso indica l'attacco della
via della Rampa al Ciavazes
Relazione:
Primo Tiro (IV, 25 m.): La via sale pochi metri a destra rispetto al diedro, modulare l'attacco anche sulla base della presenza di neve. Il tracciato da seguire è abbastanza logico e prosegue in verticale. Si trova un chiodo e, poco dopo, la sosta. Nessuna difficoltà. Conviene concatenare questo primo tiro con il secondo;


Il primo tiro


Secondo Tiro (IV, 30 m.): La via prosegue in verticale sopra la sosta seguendo l'evidente fessura. Difficoltà sul IV°, nulla da segnalare, percorso abbastanza logico ed intuitivo. S'incontra un friend incastrato circa a metà tiro;


L'evidente fessura della seconda lunghezza


Terzo Tiro (IV, 40 m.): La via prosegue in verticale sopra la sosta nella direzione dell'evidente diedro-camino che va affrontato restandone all'esterno e che oppone passi di difficoltà IV. Al termine del camino si trova la sosta;


Il bel diedro-camino del terzo tiro



Ale impegnato nel camino



Quarto Tiro (IV, 40 m.): Proseguire in verticale sopra la sosta su rocce facili (III) fino ad incontrare un'evidente fessura (più ampia delle altre) alla base della quale si trova un chiodo. Vinta la fessura, che oppone difficoltà di IV, progredire in diagonale destra su rocce più facili fino ad arrivare in sosta;


La quarta lunghezza
L'ultimo tratto del quarto tiro
in traverso a destra
Ale in uscita dal divertente canale
Quinto Tiro (IV+, 40 m.): Arrampicare per facili rocce in direzione di un evidente diedro-camino, che opporrà un'arrampicata divertente e piacevole fino all'arrivo in sosta;


La prima parte della quinta lunghezza
Thomas affronta il divertente
 diedro-camino del quinto tiro
Il diedro-camino visto dall'alto
Sesto Tiro (IV+, 40 m.): E' il tiro chiave della via. Dalla sosta arrampicare, seguendo il percorso che si reputa più congeniale, in direzione dell'evidente fessura camino. Inizialmente andrà affrontata restandovi dentro (anche perché è molto larga), poi, mano a mano che si sale, la fessura si stringe e l'arrampicata diventa sempre più tecnica ed impegnativa, specialmente nella ricerca di posizionare protezioni veloci. Usciti dalla fessura, si trova poco dopo, sulla sinistra, la sosta;


La prima parte della settima lunghezza
The Lonley Thomas alla fine
della sesta lunghezza 
Settimo Tiro (IV, 35 m.): Proseguire per facili rocce sopra la sosta seguendo sempre la verticale. Si troverà, ad un certo punto, un ultimo saltino strapiombante, vinto il quale, sulla destra si trova la sosta;


La prima parte della settima lunghezza
L'uscita di IV del settimo tiro
Ottavo Tiro (III, 30 m.): Dalla sosta proseguire in verticale su roccia facile, poi deviare verso sinistra seguendo un evidente canale di III che porta in sosta senza grosse difficoltà;


La prima parte dell'ottava lunghezza
La seconda parte dell'ottavo tiro

Nono Tiro (II°, 55 m.): Proseguire per facili rocce, ma ponendo molta attenzione allo spostamento accidentale di pietre, con percorso logico ed evidente fino a quando si arriva sulla cengia dei camosci. Qui attrezzare una sosta e recuperare i soci.


L'uscita della via


Discesa: Dall'ultima sosta raggiungere, per gande e tracce, il sentiero della Cengia dei Camosci che si sviluppa proprio sotto l'imponente parete dolomitica del Ciavazes. Seguirlo verso sinistra (faccia a monte). Si arriverà, ad un certo punto, ad una spettacolare insenatura rocciosa, esposta ma attrezzata con qualche cavo metallico e che richiederà dei passaggi in anguste gallerie. Proseguire ancora sull'evidente sentiero fino a quando si incontrerà una traccia di sentiero che, ripida, si dirama verso sinistra (Vedi foto), imboccarla e perdere quota velocemente. Si incontra un primo salto roccioso, possibilità di attrezzare una calata in corda doppia di 20m. su anello attrezzato. Al termine della calata in corda doppia si prosegue per il sentiero in discesa fino a giungere ad un grosso ed evidente ometto. Qui seguire la traccia di sentiero che va verso sinistra (faccia a valle, ignorando quindi la traccia che va a destra) che in pochi minuti e con un passo di disarrampicata (II) porta al sentiero che, in direzione Ovest-sud/Ovest porta al Passo Sella passando sotto la bella parete Sud della Prima Torre. Se dal grosso ometto si segue la traccia che va verso destra è necessario fare un'altra calata in doppia (anello cementato) di una quindicina di metri, ma di solito è molto trafficato e si rischia di dover aspettare parecchio tempo. Dal Passo Sella si ritorna alla macchina in 10 minuti scendendo dalla strada asfaltata. C'è anche una labile traccia di sentiero (difficile da individuare e da mantenere) che, dopo il passo di disarrampicata, conduce, in direzione est-sud/est, nei pressi del parcheggio.



La cengia dei camosci nei pressi delle
anguste ed esposte gallerie

Il sentiero di discesa subito dopo aver
lasciato la cengia dei camosci

Considerazioni finali: Si tratta di una via classica molto adatta a neofiti, corsi e principianti, quindi spesso affollata. Nel complesso, però, piacevole. Positiva l'esperienza con i due soci, Ale e Thomas, con i quali non mi ero mai legato in cordata.





http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2016/03/Relazione-attinente-all.pdf