Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Piccola Micheluzzi" al Ciavazes effettuata in data 14 giugno 2025 da Toso e Lorenzo
"L'alpinismo è l'arte del sopravvivere dove è più facile morire"
[Reinhold Messner,
intervista a la Repubblica del 17 agosto 2025]
Itinerario automobilistico: Si percorre in salita la strada statale che dalla Val di Fassa conduce al Passo Sella (vedi Luogo alla fine di questo post) subito dopo il tornante n. 5 s’incontra un posteggio sia a destra che a sinistra della carreggiata dove si lascia la macchina. Siamo a circa 3 km dal Passo Sella.
Avvicinamento: Sono numerose le tracce di sentiero che partono dalla strada asfaltata e che, in pochi minuti, conducono alla parete del Ciavazes. La via "Piccola Micheluzzi" attacca alla base di una fessura-canale erboso che si trova a circa 50 m a sinistra (faccia a monte) dell'attacco della via della Rampa (Vedi relazione). La foto può aiutare.
Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;
Tempistica di avvicinamento: 15 minuti;
Lunghezze: 8;
Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;
Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 2100 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 2150 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2375 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: V-;
Soste: Generalmente un solo fittone cementato;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: Nessuna. Calarsi in doppia risulta complicato;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;
Tempo di arrampicata: 4 ore;
Punti di appoggio: Albergo Maria Flora al Passo Sella;
Discesa: Per il sentiero che percorre la Cengia dei Camosci;
Attacco: Alla base di una fessura-canale erboso che si trova a circa 50 m a sinistra (faccia a monte) dell'attacco della via della Rampa (Vedi relazione). Vedi Foto Attacco.
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Il pallino rosso indica l'attacco della via |
Relazione:
Primo Tiro (III, 30 m.): Risalire il facile canale-fessura, a tratti erboso, fino al suo termine. Sosta su pergamo su singolo fittone;
Il primo tiro della via Piccola Micheluzzi |
L'uscita dal primo tiro |
Secondo Tiro (IV+, 20 m.): Si prosegue, a sinistra, lungo il canale che, dopo pochi metri, si raddrizza e oppone un primo passo più delicato (IV+), per poi proseguire, più facile e logico fino alla sosta su singolo fittone;
La prima parte del secondo tiro |
La seconda lunghezza vista dall'alto |
Terzo Tiro (IV, 30 m.): A sinistra fino a raggiungere una placca rocciosa di qualche metro che oppone una scalata di IV priva di protezioni, vinta la quale si approda su terreno più facile. Si cammina in direzione di un grosso masso, dove si rinviene una sosta su due chiodi. Possibilità di fare sosta dietro il masso (aggirandolo sulla destra) su un singolo fittone;
La prima parte del terzo tiro |
La parte finale del terzo tiro vista dalla sosta |
Quarto Tiro (II, 50 m.): Se si è fatto sosta sui due chiodi, rimontare il masso e dirigersi a sinistra, risalendo l'evidente e facile canale fino al suo termine. Se si è fatto sosta sul singolo fittone, risalire, a sinistra, il facile canale, fino al suo termine. Sosta su masso oppure, pochi metri più oltre, su singolo fittone nei pressi di una comoda sella;
Il facile canale della quarta lunghezza |
Quinto Tiro (III, 35 m.): Proseguire a sinistra, con percorso facile e logico. Arrivati su un pulpito, dove si staglia una verticale parete gialla, deviare a destra (lasciando la parete gialla a sinistra) arrampicando su rocce articolate e gradoni un po' erbosi, fino a raggiungere la base di una bella parete gialla e grigia con buchi. Sosta su singolo fittone. Attenzione agli attriti;
La prima parte del quinto tiro |
La seconda parte della quinta lunghezza |
La parte finale del quinto tiro |
Il punto in cui, dal pulpito, si devia a destra |
Sesto Tiro (V-, 45 m.): Da qui si inizia a scalare. Si arrampica sulla bella parete articolata sopra la sosta fino a raggiungere, dopo 10 metri un resinato (possibilità di sosta). Dal resinato andare in traverso a destra (ignorare il camino-fessura soprastante), per rocce esposte ma ben appigliate. Poi risalire una breve placca verticale (V-) e poi, ancora in netto traverso (chiodo all'inizio), fino a raggiungere una bella nicchia dove si sosta su resinato;
La prima parte del sesto tiro |
Il primo traverso a destra |
Il secondo traverso a destra, verso la nicchia |
Sul passo di V- del sesto tiro |
Il traverso finale visto dalla sosta |
Settimo Tiro (V-, 30 m.): Lunghezza chiave della via. Dalla nicchia, uscire a destra e scalare le soprastanti rocce per 2-3 metri fino ad un chiodo, da qui affrontare la successiva placca andando in diagonale destra (non salire in verticale). Difficoltà sul IV+, esposto e poco proteggibile. Raggiunti due chiodi (sconsigliata possibile sosta) traversare a sinistra su terreno molto esposto, proteggibile, ma con qualche roccia instabile. Sosta su singolo fittone posto, circa, sopra la verticale della precedente sosta. Attenzione agli attriti. Lunghezza poco leggibile;
L'uscita dalla nicchia |
La prima parte del settimo tiro vista dall'alto |
Il traverso finale della settima lunghezza |
Il traverso finale del settimo tiro visto dall'alto |
Ottavo Tiro (V-, 30 m.): Andare a sinistra per un paio di metri e poi risalire l'articolato sistema di camini e fessure con percorso logico. Passo di V- nei pressi di un salto più aggettante, possibilità di proteggersi usando protezioni veloci. Poi, per rocce più semplici, sosta su singolo fittone;
La prima parte dell'ottavo tiro |
Nei pressi del passo chiave dell'ottava lunghezza |
Discesa: Dall'ultima sosta raggiungere, per gande e tracce, il sentiero della Cengia dei Camosci che si sviluppa proprio sotto l'imponente parete dolomitica del Ciavazes. Seguirlo verso sinistra (faccia a monte). Si arriverà, ad un certo punto, ad una spettacolare insenatura rocciosa, esposta ma attrezzata con qualche cavo metallico e che richiederà dei passaggi in anguste gallerie. Proseguire ancora sull'evidente sentiero fino a quando si incontrerà una traccia di sentiero che, ripida, si dirama verso sinistra, imboccarla e perdere quota velocemente. Si incontra un primo salto roccioso, possibilità di attrezzare una calata in corda doppia di 20m. su anello attrezzato. Al termine della calata in corda doppia si prosegue per il sentiero in discesa fino a giungere ad un grosso ed evidente ometto. Qui seguire la traccia di sentiero che va verso sinistra (faccia a valle, ignorando quindi la traccia che va a destra) che in pochi minuti e con un passo di arrampicata in discesa (II) porta al sentiero che, in direzione Ovest-sud/Ovest porta al Passo Sella passando sotto la bella parete Sud della Prima Torre. Se dal grosso ometto si segue la traccia che va verso destra è necessario fare un'altra calata in doppia (anello cementato) di una quindicina di metri, ma di solito è molto frequentato e si rischia di dover aspettare parecchio tempo. Dal Passo Sella si ritorna alla macchina in 10 minuti scendendo dalla strada asfaltata. C'è anche una labile traccia di sentiero (difficile da individuare e da mantenere) che, dopo il passo di arrampicata in discesa, conduce, in direzione est-sud/est, nei pressi del parcheggio.
La cengia dei camosci |
Considerazioni finali: La via "Piccola Micheluzzi" al Ciavazes è una delle vie classiche di medio-bassa difficoltà della parete. Per tale ragione è molto frequentata. La via, sostanzialmente, si divide in due parti: la prima, piuttosto facile e poco interessante, la seconda (che inizia con il sesto tiro) divertente e che racchiude i passi più duri (V-). La linea di questa via si destreggia tra i punti deboli della parete, evitando le parti più verticali e difficili. Per tale ragione, la lettura della via non è sempre agevole, in particolare il settimo tiro può risultare di difficile interpretazione se non si dispone di una buona relazione.
Riferimenti Bibliografici:
Emiliano Zorzi, IV Grado Dolomiti Occidentali 1, Idea Montagna ed. (2020), pp. 78-80