Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


mercoledì 23 novembre 2011

Colle di Panieris

Vallone di Pontebernardo - Val Stura - Cuneo - Piemonte - Alpi Marittime

Fortificazioni del Vallo Alpino del Littorio al Colle Panieris

Escursione effettuata in data 18 agosto 2011 da Toso, B.C. ed Alberto
La guerra è la locomotiva della storia europea. [Trotzkij]


Evidenziato in giallo il percorso effettuato
Dati tecnici trekking: Percorso ad Anello

Percorso automobilistico: Da Cuneo seguire le indicazioni per Borgo San Dalmazzo e da qui seguire la SS 21 che porta a  Demonte, Vinadio e Colle della Maddalena. Superata Vinadio e lasciati rispettivamente sulla destra e sulla sinistra i paesi di Sambuco e Pietraporzio, si arriva al paese di Pontebernardo. Appena superato il primo tornante si svolta a sinistra su una stretta carrareccia asfaltata che in poco meno di 10 Km porta al Rifugio Talarico ove si posteggia (20 km circa da Vinadio). Unica avvertenza:  sulla stretta strada asfaltata che percorre il Vallone di Pontebernardo si incontrano due incroci, al primo si tiene la destra e al secondo la sinistra;
Dislivello complessivo: 963 m. (circa) - Dal Rifugio Talarico (1720 m.s.l.m.) al Colle di Panieris (2683 m.s.l.m.);
Tempistica: Noi abbiamo iniziato a camminare alle 10.00, alle 13.30 eravamo al Colle di Panieris e alle 15.00 eravamo nuovamente al Rifugio Talarico. Non abbiamo forzato la marcia, facendo anche qualche tranquilla sosta;
Attrezzatura: Normale dotazione da trekking;
Periodo consigliato: Fine primavera, estate ed inizio autunno. Informarsi sulla presenza o meno di neve residua, se il percorso non viene affrontato in estate;
Difficoltà: E;
Segnavia: Il percorso segue una vecchia carrareccia militare, oramai da diversi decenni in disuso che, a volte, diventa solo un ripido sentiero. I segni non abbondano lungo il tracciato e neppure le indicazioni. Anzi, a volte i segnavia del GTA possono indurre in errore. Occorre avere una cartina, una relazione e un po' di intuito;
Acqua: Circa ad un quarto del percorso si trova una fontana, al Gias di Stau (2069 m.s.l.m.) poi null'altro;

La Valle di Pontebernardo nei pressi del Rifugio Talarico
Relazione trekking: Iniziamo la camminata alle 10.00 partendo dal parcheggio situato alla fine della carrabile del Vallone di Pontebernardo nei pressi del Rifugio Tallarico. Superiamo il rifugio e lasciamo sulla destra alcune colture di piante aromatiche alpine. Superiamo il Rio Pontebernardo e, ignorando la biforcazione che conduce al Vallone delle Scolettas (che si dirama sulla sx), proseguiamo dritti. Il percorso inizia, finalmente ad impennarsi. Stiamo percorrendo una vecchia carrabile militare costruita nel ventennio fascista dal genio militare regio. Per gli amanti del genere si può notare, infatti, le tracce della cura con cui il percorso fu costruito, le pietre che assestavano la strada, e addirittura, in qualche caso, anche il solco per lo scolo dell'acqua piovana. Di fronte, a Sud-Ovest, si apre il Vallone Superiore di Pontebernardo, il quale è percorso da un sentiero che conduce al Rifugio Lausa (2404 m.s.l.m.) e al Passo di Vens (2796 m.s.l.m.). Infatti nel volgere di pochi minuti notiamo, malconcio ed appoggiato al terreno, un cartello in legno riportante queste due destinazioni.


Cartello indicatore
Proseguiamo ancora sulla carrareccia e poco dopo, sulla destra, si dirama una traccia di sentiero che s'inerpica sul pendio. Un po' indecisi, data l'assenza di indicazioni, iniziamo a percorrerla. Nel volgere di dieci minuti confluiamo, nuovamente, sulla vecchia strada militare. Il sentiero che abbiamo appena fatto è una scorciatoia. Ci troviamo ora sul tracciato P .33 in direzione Nord-Ovest. Dopo circa un'ora dalla partenza, superate 2 serie di tornanti (attenzione: 2 serie di tornanti non significa 2 tornanti!), arriviamo al Gias di Stau (2069 m.s.l.m.) Si tratta di un alpeggio ove solitamente vengono allevati degli animali da pascolo. Quest'anno, però, il posto non è stato utilizzato. Una fontana con acqua fresca induce ad una sosta per ammirare la bella visuale sulla vallata sottostante e sulle cime circostanti.


Nei pressi del Gias di Stau

Ora siamo certi di essere sulla strada giusta. Proseguiamo inoltrandoci nel Vallone di Stau e, sulle creste ad Ovest si vedono alcune vecchie postazioni militari del Vallo Alpino del Littorio. Ci troviamo in un ambiente tipico di queste montagne: pascoli con erbe magre, enormi ghiaioni, roccia di gneiss verde piuttosto lichenosa. Un paesaggio alquanto lunare, molto diverso da quello che sono abituato a vedere sulle Alpi Orientali.


La conformazione paesaggistica tipica del Vallone di Stau.
Si noti in fondo, sull'orizzonte, una vecchia casamatta del Vallo del Littorio

Inizia a fare caldo, d'altronde sono già passate le undici da un pezzo. Dopo circa un'ora di cammino dall'alpe di Stau, incontriamo la biforcazione del sentiero che conduce, a destra, al Colle di Stau (2500 m.) mentre a sinistra, alla nostra meta; il Passo di Panieris.


Evidenziati i sentieri che conducono al Colle di Panieris (Blu)
e al Colle di Stau (viola)

 Noi ovviamente imbocchiamo il sentiero di sinistra e, percorrendo le Garbe di Stau, in poco più di 30 minuti arriviamo alla Caserma, eretta in posizione strategica proprio sotto il passo Panieris, che già da qualche tempo è ben visibile.

In lontananza si vede la nostra meta. Poco sotto si noti il grande stabile
che fungeva da caserma
Alle 13.00 arriviamo alla caserma costruita proprio sotto il colle Panieris. Qui ci fermiamo a rifocillarci e a visitare la vecchia struttura militare costruita in modo da poter ospitare parecchie decine di militari. Alcune stanze portano ancora delle rifiniture negli intonaci e molto probabilmente erano gli alloggi degli ufficiali. Inevitabile che il pensiero vada all'inutilità di queste strutture: un lavoro immane finalizzato ad impedire un'invasione francese dell'Italia che non c'è mai stata. Tutto il Vallo Alpino del Littorio, opera difensiva militare voluta dal fascismo i cui resti sono ancora ben visibili su tutto l'arco alpino occidentale, richiama alla mente il romanzo di Buzzati "Il deserto dei tartari". Altrettanto inevitabile, almeno per me, la comparazione con le opere difensive costruite, solo qualche decennio prima di queste, sui monti del confine orientale. Trincee, casematte, caserme, gallerie che, a differenza di queste, furono utilizzate per combattere il primo conflitto mondiale in quella che venne definita la guerra di posizione.


La caserma del colle Panieris e, sullo sfondo, il Monte Peiron (2796 m.)
Dalla caserma si raggiunge il passo in poco meno di 10 minuti, seguendo un sentiero ripido che serpeggia tra le gande. Un tempo il passo era collegato con la sottostante caserma mediante una funicolare di cui si possono ancora notare i manufatti in cemento armato.



Colle di Panieris (2683 m.) foto di rito



Sul passo e lungo tutta la dorsale che da qui si dischiude, si possono visitare tutta una serie di postazioni militari difensive che un tempo erano sicuramente dotate di armi mitragliatrici e cannoni. Ma anche per chi non è interessato alla militaria il posto offre degli splendidi scorci su dei panorami decisamente suggestivi e selvaggi. Inoltre, con un po' di occhio allenato e di attenzione, si potranno notare i numerosi gruppi di ungulati che popolano la zona.


Panorama dal Colle di Panieris. A sinistra l'omonima valle, a destra, invece,
il sentiero conduce al Passo Morgon o Colle del Ferro (2586 m.)



Ancora fortificazioni al Colle Panieris

Il nostro cammino ora sarà tutto in discesa lungo il Vallone di Panieris seguendo le tracce di un sentiero molto evidente e ben segnalato che in circa un'ora ci riporta al sentiero P.33. Si deve ignorare, ovviamente, la deviazione che a destra conduce con un'evidente salita al Passo Sud di Panieris ((2667 m.)


Il Passo Sud di Panieris. Si noti la presenza di manufatti militari

Arrivati al sentiero P.33, in mezz'ora, seguendo a ritroso il percorso dell'andata, arriviamo al Rifugio Talarico ove ci meritiamo una buona birra.


In discesa sul Vallone di Panieris

Considerazioni finali: Escursione bella, gratificante e priva di difficoltà. Richiede solo buon allenamento, quindi: gambe e fiato! Per il resto ci sono splendidi panorami e manufatti bellici che inducono alla riflessione e, forse, a qualche approfondimento storico. Molto consigliata!
 
Riferimenti bibliografici:

Testi: D. Vaschetto, A piedi sul Vallo Alpino, Edizioni del Capricorno, Torino 2009, pp. 24-29; 
Cartografia: Valle Stura Vinadio Argentera - carta dei sentieri e dei rifugi 1:25.000 IGC ed. n. 112



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