Isole Lofoten, Isola Austvagoya, Norvegia
Relazione alla salita scialpinistica alla Cima Rundfjellet (803 m.s.l.m.), ascensione effettuata il 24 febbraio 2018 da Toso, PMI, Coniugi e Claudio
[P. Cognetti, Le otto montagne,
Einaudi 2016, p. 48];
Mio padre detestava gli sciatori,
non voleva saperne di mischiarsi a loro:
trovava qualcosa di offensivo
nel gioco di scendere le montagne
senza la fatica di salirci,
lungo un pendio spianato dalle ruspe
e attrezzato con un cavo a motore.
[P. Cognetti, Le otto montagne,
Einaudi 2016, p. 48];
Località di Partenza: Ponte sul Vatterfjordpollen sulla strada E10 che da Svolvaer conduce a Laupstad (Vedasi Ubicazione al termine di questo Post). Subito prima del ponte (arrivando da Svolvaer) si trova un parcheggio dove lasciare l'auto. Dal parcheggio, guardando ad Ovest, si vede la cima del Rundfjellet e tutto il versante di salita. A piedi si percorre il ponte sulla E10, in direzione di Laupstad, e immediatamente dopo si trova, sulla sinistra, la traccia di un ampio sentiero che, entrando nella rada boscaglia, costeggia il fiordo;
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La traccia blu indica il percorso della ski-alp al Rundfjellet |
Località di arrivo: Sommità della vetta del Rundfjellet (803 m.s.l.m.);
Dislivello: 840 m. circa;
Tempistica: 3 ore;
Difficoltà: MSA;
Esposizione: Est;
Punti di Appoggio: Nessuno;
Materiale: Normale dotazione scialpinistica, piccozza e ramponi molto consigliati;
Traccia GPS: Scarica la traccia GPS;
Discesa: Lungo l'itinerario di salita;
Relazione:
Per quanto riguarda il punto di partenza di questa scialpinistica, lo individuiamo agevolmente. Si posteggia l'auto nell'apposita piazzola prima del ponte sul Vatterfjordpollen (provenendo da Svolvaer). Si supera il ponte a piedi e, sulla sinistra, si individua l'evidente tracciato ove si sviluppa la salita al Rundfjellet.
Già dal posteggio si vede la nostra meta.
Il Runfjellet si vede già dal parcheggio |
La partenza |
Sulle sponde del lago sorge una tipica casetta rossa con la bandiera norvegese |
Ad un certo punto, si deve togliere gli sci per superare un tratto privo di neve (ma forse, con innevamento abbondante, non è necessario).
Si prosegue in falsopiano lasciando sulla sinistra la casetta e andando in direzione dell'ampio vallone a destra. Sul fondo si vede una piramide rocciosa.
Piramide rocciosa |
Ci si intrufola negli arbusti e, piano piano, si inizia a prendere quota.
Alle nostre spalle di può notare una bella sella, sicuramente meta di altra ski-alp, racchiusa tra due cime. Notiamo la presenza di una traccia.
L'evidente sella, racchiusa tra due cime, ove si sviluppa un'altra ski-alp |
Mano a mano che si sale, iniziano a prendere forma gli stupendi panorami insulari innevati.
Stupendi panorami insulari innevati |
Si punta allo pallone nevoso sulla sinistra.
La salita si destreggia tra arbusti e betulle. Quando la vegetazione termina, si incontrano alcuni grossi massi in granito. La via di salita è piuttosto evidente e punta ad una lontana sella tra uno spallone roccioso e la vetta vera e propria.
La via di salita è piuttosto evidente e punta ad una lontana sella tra uno spallone roccioso e la vetta vera e propria |
Dopo un po' si entra nel cono d'ombra prodotto proprio dalle rocce sulla sinistra e si risalgono i pendii innevati che non oppongono particolari difficoltà. Fare attenzione solamente a qualche lastra ventata.
Il percorso è logico |
Si entra nel cono d'ombra |
Raggiunta la sella si sbuca al sole e ci si affaccia a Sud, ove si può ammirare la città di Svolvaer e il suo arcipelago.
Verso la sella assolata |
Svolvaer e il suo arcipelago |
La cima |
Panorama dalla vetta |
Discesa: La discesa avviene dallo stesso itinerario di salita. Tutto molto evidente e piuttosto semplice. Nel falsopiano finale, dopo il lago, valutare l'ipotesi di ripellare.
Considerazioni finali: Salita munifica di soddisfazioni. Una delle più interessanti fatte durante il tour ski-alp "Lofoten 2018".
Bibliografia: F. Pasini, Norvegia: Lofoten, ski e kayak, itinerary di sci alpinismo e kayaktrip, ed. Geoantropo, pp. 41 e 42
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