Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


venerdì 3 febbraio 2012

Cresta di Piancaformia

Grigna Settentrionale (Grignone) - Lecco - Lombardia

Relazione attinente l'escursione effettuata in data 20 novembre 2011 da Toso, B.C. e Laura


Sono due le cose, a mio parere, per le quali vale la pena vivere. 
La seconda è la Montagna.
[ Toso ]


Precedenti ascese: 27 gennaio 2008 da Ale, Ste e Toso - Vedi Relazione


In rosso evidenziato il percorso della Cresta Piancaformia
in blu la via di discesa lungo la normale



Dati tecnici trekking: Percorso ad Anello

Percorso automobilistico: Da Milano salire a Lecco lungo la SS 36. Uscire ad Abbadia Lariana e proseguire lungo la SP 72 fino a Varenna. Superato il centro di Varenna si trova un'indicazione per Esino Lario sulla destra. Si svolta, pertanto, a destra e si sale con una serie di tornanti verso Esino Lario. In considerazione del fatto che da Abbadia Lariana a Varenna ci sono circa 14 Km di strada provinciale un'alternativa valida potrebbe essere quella di abbandonare la SS 36 all'uscita di Bellano e poi scendere lungo la SP 72 a Varenna. Qui, ovviamente si dovrà girare a sinistra in direzione di Esino Lario.
Dopo circa 12 Km si arriva ad Esino Lario e si prosegue in salita seguendo sempre le indicazioni per Cainallo. Dopo circa 5 Km si arriva alla località Cainallo ove si trova una struttura di ricezione turistica ed alcuni impianti di risalita. A seconda della presenza o meno dell'innevamento si prosegue lungo la strada asfaltata per circa 1 Km e si arriva al parcheggio nei pressi della Bocchetta di Moncodeno (1453 m.s.l.m.) ove si può lasciare la macchina. Diversamente, la macchina, può essere lasciata al Cainallo e si prosegue a piedi lungo la strada;
Dislivello complessivo: 956 m. (circa) - Dal Parcheggio della Bocchetta di Moncodeno (1453 m.s.l.m.) alla Vetta del Grignone (2409 m.s.l.m.);
Tempistica: Noi abbiamo iniziato a camminare alle 09.00, alle 13.00 eravamo in cima al Grignone. Alle 14.20 abbiamo intrapreso la discesa per la via Normale e siamo ritornati alla macchina alle 17.00. Non abbiamo forzato la marcia, facendo anche qualche tranquilla sosta;
Attrezzatura: Normale dotazione da trekking (se fatto in primavera-estate) - Per le condizioni trovate nell'escursione di  seguito relazionata, invece, sono indispensabili picozze e ramponi, utili spezzone di corda ed imbrago;
Periodo consigliato: Tutto l'anno, ma per poter godere di una bella ascensione alpinistica (come quella descritta) tardo autunno-inverno;
Difficoltà: F;
Segnavia: Il percorso è indicato molto bene da numerosi cartelli indicatori e le tracce di sentiero sono molto ben visibili. Una volta giunti sulla Cresta, l'itinerario è evidente anche in presenza di neve;
Acqua: Non presente;
Punti di Appoggio: Prima della vetta, facendo una piccola deviazione dall'itinerario descritto, si trovano i Rifugi Bietti e Bogani;


Riferimenti tempistico-altimetrici:
Ore 09.00 -  1385 m.s.l.m.  Partenza;
Ore 10.00 - 1750 m.s.l.m.  - 6 m/min;
Ore 11.00 - 2080 m.s.l.m.  - 5 m/min;
Ore 12.00 - 2165 m.s.l.m.  - 1 m/min;
Ore 13.00 - 2390 m.s.l.m.  - 4 m/min;
Ore 14.00 - 2390 m.s.l.m.   Pranzo al Rifugio;
Ore 15.00 - 2205 m.s.l.m.  - 3 m/min;
Ore 16.00 - 1820 m.s.l.m.  - 6 m/min;
Ore 17.00 - 1425 m.s.l.m.  - 7 m/min  Arrivo.






Relazione: Alle 09.00 iniziamo il trekking partendo dal parcheggio sito nei pressi della Bocchetta di Moncodeno (1453 m.s.l.m.) La giornata si preannuncia splendida. Non fa neppure particolarmente freddo. Laura, zaino in spalla, non riesce a frenare l'entusiasmo per questo ennesimo tentativo alla vetta del Grignone. Peccato che stia per dimenticare i guanti proprio nel bel mezzo del parcheggio. La B.C. invece procede con cautela sperando che il suo piede non la costringa ad una ritirata anzitempo. Iniziamo la salita inoltrandoci nel bosco di faggi seguendo il sentiero indicato dai numeri 24 e 25 che conduce al Bogani, Bietti, Brioschi, evitando quindi di andare al Monte Croce.





Il sentiero che percorre la Costa di Prada

Nel volgere di una ventina di minuti, dopo aver percorso il sentiero della Costa di Prada, incontriamo una biforcazione che, sulla destra, conduce alla Bocchetta di Prada (1626 m.) e, in pochi minuti, alla Chiesetta dedicata alla 89^ Brigata Garibaldi.

Su questi monti si è combattuta la guerra di resistenza partigiana.
La Chiesetta è dedicata all'89^ Brigata Garibaldi

Da qui, volgendo lo sguardo a meridione (sulla destra), si può vedere il suggestivo arco naturale della Porta di Prada. Ci fermiamo a fare alcune foto e a toglierci gli indumenti pesanti. Ora ci spostiamo sul versante meridionale ed il sole inizia a scaldare. Prima di ricominciare il cammino, Laura tenta sempre di sbarazzarsi dei suoi guanti appena acquistati...

Proseguiamo sul sentiero che volge a sinistra, in mezzacosta, seguendo le (numerose) indicazioni per Cresta di Piancaformia. (Si deve ignorare quindi il sentiero che, in discesa, porta al Rifugio Bietti.)


La Porta di Prada

Il sentiero che stiamo percorrendo, inizia a diventare sempre più ripido e una serie di tornanti ci portano alla Bocchetta di Piancaformia (1802 m.) E' passata circa un'ora dalla nostra partenza. Da qui si gode di una splendida visuale: ad Ovest sul gruppo del Rosa,  a Sud sul versante meridionale del Grignone e sulla piana lombarda, a Nord sulle montagne Valtellinesi.

Ad occidente i ghiacci del Monte Rosa dominano lo sfondo

Ora inizia il percorso di cresta che ci porterà in vetta alla Grigna Settentrionale. Per buona parte della Cresta di Piancaformia avremo a portata d'occhio sul versante sud il Rifugio Bietti (1715 m.) e su quello Nord il Rifugio Bogani (1822 m.)





Le due foto ritraggono alcuni passaggi prima di arrivare
alla Bocchetta di Piancaformia

L'inizio della Cresta di Piancaformia
L'escursione prosegue senza particolari problemi. Il sentiero è ben tracciato e non mancano i cartelli indicatori. Troviamo anche qualche escursionista.

Il bel sentiero che, in mezzacosta, conduce alla Piancaformia
Nel volgere di poche decine di minuti, circa a quota 1800 m., incontriamo le prime tracce di neve. Nulla di preoccupante, si tratta di pochi millimetri, però la nostra meta si trova a 2400 m. quindi è presumibile che l'escursione diventerà più articolata e, quindi, anche più entusiasmante.

Neve sulla cresta
Incontriamo un gruppo di escursionisti che stanno ritornando indietro. Ci dicono che hanno dovuto rinunciare perché, più in alto, la neve aumenta ed è obbligatorio avere i ramponi. Loro, ovviamente, non li hanno. Noi, invece, li abbiamo nello zaino. Laura, infatti, dopo che la settimana scorsa ha dovuto abbandonare, per la terza volta, l'assalto alla vetta, ci aveva informati della presenza di neve oltre una certa quota.


Passaggi di cresta. Si noti la neve sul versante settentrionale
Intorno ai 1900 metri, il percorso si sposta quasi interamente sul versante nord della cresta e qui la neve è completamente trasformata. Sono solo pochi centimetri, ma è molto compatta. E' necessario calzare i ramponi. Così facciamo.


Il Toso sulla Piancaformia

La progressione non presenta particolari difficoltà. Anche se innevato si tratta pur sempre di un sentiero che è evidenziato anche dalle impronte degli alpinisti che ci hanno preceduto. Solo occasionalmente si trova qualche roccetta un po' esposta che merita attenzione.


L'ambiente esige i ramponi

Qualche passaggio su facili roccette
La mia intenzione sarebbe quella di fare integralmente la Cresta di Piancaformia e sbucare, quindi, proprio nei pressi della vetta. Tecnicamente si tratterebbe di concatenare la Piancaformia (che finisce all'incrocio con la via Guzzi che porta al Rifugio Bietti) con la via Ganda (che dalla via Guzzi porta in vetta al Grignone). La via Ganda è, in buona sostanza, la prosecuzione logica e naturale della cresta di Piancaformia (l'upgrade della Piancaformia, come dice il mio amico Ste). Credo che sia leggermente più tecnica, almeno nella parte iniziale. Purtroppo però non sono in grado di verificare se sia effettivamente così perchè sbaglio a seguire alcune tracce che, poco dopo l'inizio dell'ultimo balzo roccioso di cresta, ci conducono sul sentiero della normale.


La B.C. e Laura sul sentiero attrezzato della normale al Brioschi.
In secondo piano si noti la cresta di Piancaformia (a destra)
e la via Ganda (a sinistra) 

Il sentiero normale che conduce sul Grignone. Si notino le catene

 Seguendo questo sentiero (che è quello che conduce dalla Bogani al Brioschi), innevato e attrezzato con alcune catene, in venti minuti arriviamo in vetta. Sono le 13.00.

Il Rifugio Brioschi sulla vetta della Grigna settentrionale a 2409 m.s.l.m.
Pranzo al Brioschi
Dopo esserci meritatamente rifocillati ed aver goduto dello splendido panorama che la vetta del Grignone è in grado di offrire, decidiamo, alle 14.20 di riprendere la marcia in discesa.
Per scendere percorriamo il sentiero della normale, quello che, per intenderci, passa innanzi al Bogani e all'Alpe Moncodeno. A parte una caduta (da ferma) di Laura, il percorso non presenta particolari difficoltà. La traccia, nella parte alta, è ben battuta dai numerosi passaggi, nella parte bassa il sentiero è molto evidente.
Laura, per l'ennesima volta tenta di perdere i guanti (le verranno resi solo al parcheggio da un'escursionista che li aveva trovati lungo il sentiero).
Prima di arrivare alla macchina, alle 17.00, la montagna ci regala qualche ultimo afflato di magia al tramonto.





Luci al tramonto
Considerazioni finali: Splendida gita escursionista su una delle montagne più rappresentative del lecchese. Il percorso descritto è consigliato in qualsiasi stagione, da rilevare che, a mio parere, la Cresta di Piancaformia regala le migliori emozioni se percorsa in condizioni invernali.
Certamente, anche nelle belle stagioni, richiede un certa esperienza di ambiente alpino e confidenza con roccette esposte.
Per il resto, oltre ad essere un'escursone completa sotto tutti gli aspetti, la bellezza della gita proposta, il suo punto di forza, è sicuramente legato al fatto che il Grignone si trova in posizione panoramica privilegiata. Lo sguardo arriva ad abbracciare l'intero orizzonte, dal gruppo del Rosa alle più importanti vette valtellinesi, dalla pianura milanese alle Orobie bergamasche.
Non si ritorna a casa, dopo aver fatto la Piancaformia, senza aver assaporato grandi emozioni.

Il Frate e la Monaca, due torrioni che si incontrano percorrendo
il sentiero di discesa

Foto onirica
Riferimenti bibliografici
Cartine: Grigne, Resegone, Campelli, Tre Signori, Legnone - carta turistica 1:35.000, 2° ed., Milano 2001, Regione Lombardia e APT Lecchese


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