Relazione attinente alla scalata sulla via "Simonetta" alla Rocca di Perti a Finale Ligure. Ascensione effettuata in data 12 giugno 2016 da Toso e Pmi + altra cordata.
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L'inferno è bello perché,
se ne esci vivo,
hai tante avventure da raccontare
[Toso]
Itinerario automobilistico: Da Finalborgo (vedi Ubicazione alla fine di questo post) andare in direzione di Calice, seguendo la strada che, in salita, costeggia il torrente. Giunti al paese di Perti oltrepassare (standovi sotto) il ponte dell'autostrada e dopo 2-3 chilometri abbandonare la strada principale e girare a destra seguendo le indicazioni per "Palestra di roccia". Si segue una strada asfaltata in salita, si passa sotto il ponte dell'autostrada e si prosegue su carrareccia sterrata. Al bivio tenere la sinistra fino a quando si arriva in uno slargo ove si lascia la macchina.
Avvicinamento: Dal posteggio della macchina proseguire per la carrareccia in salita fino a quando si trova, sulla sinistra, una traccia di sentiero che entra nel bosco. Percorrerla in salita fino a raggiungere le rocce. Immediatamente a destra c'è l'attacco della via "Simonetta". Attenzione, non ci sono scritte alla base che identificano l'attacco della via. 15 minuti dal parcheggio.
Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;
Lunghezze: 6;Dislivello in arrampicata: 150 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 200 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 250 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 400 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 5b;
Soste: Alcune su albero, altre su spit uniti da catena, altre su fittoni da unire, portare, quindi, cordini;
Esposizione: Ovest;
Vie di fuga: Nessuna;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione per arrampicata in vie di stampo plasir. A parere di chi relaziona non occorrono protezioni veloci, ma qualora la ripetizione fosse fatta da neofiti allora conviene portare qualche friend e qualche nut soprattutto per l'ultima lunghezza;
Discesa: Seguire il sentiero "Ernano Fossati" che condurrà, dopo circa 20 minuti, ad una carrozzabile sterrata. Scendere verso destra e, in una decina di minuti, si arriva alla macchina.
Soste: Alcune su albero, altre su spit uniti da catena, altre su fittoni da unire, portare, quindi, cordini;
Esposizione: Ovest;
Vie di fuga: Nessuna;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione per arrampicata in vie di stampo plasir. A parere di chi relaziona non occorrono protezioni veloci, ma qualora la ripetizione fosse fatta da neofiti allora conviene portare qualche friend e qualche nut soprattutto per l'ultima lunghezza;
Tempo di arrampicata: 2 ore e 30 minuti;
Discesa: Per comodo sentiero al termine della via. 30 minuti dalla vetta alla macchina;
Attacco: Contrariamente a quanto scritto su alcune relazioni, all'attacco della via (giugno 2016) non ci sono scritte. La via è individuabile perché, dal sentiero di accesso alla parete, è tra le prime a destra. Si individua per la presenza di un diedro rampa che tende, verso destra, ad una zona cavernosa e giallastra. La foto può aiutare;
Discesa: Per comodo sentiero al termine della via. 30 minuti dalla vetta alla macchina;
Attacco: Contrariamente a quanto scritto su alcune relazioni, all'attacco della via (giugno 2016) non ci sono scritte. La via è individuabile perché, dal sentiero di accesso alla parete, è tra le prime a destra. Si individua per la presenza di un diedro rampa che tende, verso destra, ad una zona cavernosa e giallastra. La foto può aiutare;
Le linee rosse indicano parte della prima lunghezza della via Simonetta alla Rocca di Perti |
Relazione:
Primo Tiro (3c, 30m.): Arrampicare sulla placca molto lavorata e bucata iniziale in direzione verticale. Raggiunto il diedro risalirlo in direzione destrorsa fino alla cengia. Percorrere la cengia verso destra fino a raggiungere la roccia giallastra nei pressi di una concrezione calcarea cavernosa. Salire in verticale il diedro/camino appigliato, lasciando a destra la zona gialla. Richiesto un passo delicato (e unto) prima di raggiungere uno stretto ballatoio ove sostare su alberi;
Il diedro/camino verticale ma appigliato e, a destra, la zona gialla da evitare |
Il diedro/camino dall'alto |
Prima di affrontare il diedro/camino |
Secondo Tiro (3a, 25m.): Dalla sosta si sale in direzione di un comodo e ampio terrazzo erboso. Da qui si va a destra risalendo una facile parete rocciosa (presenza di un albero su cui integrare una protezione con cordino). Giunti alla successiva cengia erbosa, risalire in verticale su traccia di sentiero fino alla parete successiva. Sosta su albero;
La prima parte del secondo tiro |
Terzo Tiro (5b, 30m.): Forse la lunghezza più bella della via. Si affronta il primo muretto verticale e avaro di tacche (5b), poi si prosegue in direzione dell'evidente tetto. Bellissimo movimento su lama staccata (5a) ben protetto. Giunti sotto il tetto proseguire seguendo i resinati, verso destra, superando la splendida lama in direzione di un evidente diedro/camino. Ignorare una sosta costituita da tre resinati a triangolo e proseguire sul diedro/camino fessurato risalendolo fino al suo termine dove si sosta su resinati.
Il primo muretto (5b) |
In direzione del tetto |
Dalla lama staccata al diedro sulla destra |
Raccordo: Dalla sosta seguire (camminando) la traccia di sentiero verso sinistra (faccia a monte) e sostare su due resinati alla base di uno spigolo con scritta "Simonetta".
Quarto Tiro: (5a, 30m.): Risalire l'attraente spigolo su cui risalta un evidente resinato. L'arrampicata richiesta è tecnica su roccia lavorata a goccia, peccato che sia un po' unta (5a). Dopo i primi metri le difficoltà si abbassano (4c) così come la verticalità dello spigolo, al termine del quale si esce a sinistra e si segue la cengia fino a fare sosta su albero alla base di una parete rocciosa ove c'è la scritta "Simonetta".
Lo spigolo della quarta lunghezza |
Quinto Tiro: (5a, 30m.): Si risale l'articolato sistema di massi rocciosi posizionati proprio sopra la scritta "Simonetta". Si segue la via più facile. Giunti davanti ad un salto verticale fessurato sulla destra, lo si affronta, in direzione di un alberello e di un corno roccioso (presenza di un resinato) (4b). Raggiunto il corno si prosegue con deciso traverso a destra su un bel sistema di lame e fessure esposte (5a) fino a sostare su catena posta sopra ad uno stretto ballatoio.
La prima parte della quinta lunghezza |
La seconda parte del quinto, in direzione di un alberello e di un corno roccioso |
L'ultima parte della quinta lunghezza |
Sesto Tiro (4c, 25m.): Vincere lo spettacolare strapiombo fessurato posizionato proprio sopra la sosta (4c, presenza di un salvifico resinato protettivo). Poi proseguire lungo la fessura fino al suo termine (4a), facile ma completamente priva di protezioni. Giunti al termine della via, sostare o su spuntoni rocciosi o sulle catene d'uscita delle vie vicine.
La spettacolare fessura strapiombante della sesta lunghezza |
La parte finale della via vista dalla sosta |
Discesa: Seguire il sentiero "Ernano Fossati" che condurrà, dopo circa 20 minuti, ad una carrozzabile sterrata. Scendere verso destra e, in una decina di minuti, si arriva alla macchina.
Considerazioni finali: La via Simonetta alla Rocca di Perti (Finale Ligure) è una via adatta a neofiti. L'ho ribattezzata "la via del coito interrotto" perché, ogni tiro ha almeno uno o più passaggi di un certo interesse arrampicatorio, ma quando inizi a divertirti, la gioia dell'arrampicata s'interrompe. Così nella placca del terzo tiro, oppure sullo spigolo del quarto tiro, la lama esposta del quinto o il salto strapiombante dell'ultimo. Tutti passaggi molto belli, anche emozionanti, ma che esauriscono la loro intensità nel volgere di due-tre passi. Peccato… E' una via molto frequentata, quindi si trova qualche passo unto, che, però, nulla toglie e nulla aggiunge a quella che è la sostanza di questa via.
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