Valle d'Aosta, Alpi Pennine, Monte Coudrey, Aosta
Relazione attinente alla scalata sulla via di roccia "Via le dita dal naso" al Monte Coudrey. Ascensione effettuata in data 11 maggio 2014 da Toso e Gianlu.
Tempus tacendi et tempus loquendi
Tempus dilectionis et tempus odii
Tempus belli et tempus pacis
[Ecclesiaste, Cap. III, I - XV]
Tempus dilectionis et tempus odii
Tempus belli et tempus pacis
[Ecclesiaste, Cap. III, I - XV]
Itinerario automobilistico: Dal paesello di Albard di Bard (Vedi ubicazione alla fine di questo post) si prosegue fino a quando la strada asfaltata termina nei pressi di un piccolo parcheggio nei pressi di una radura contornata da alberi di castagno. Si parcheggi qui la macchina;
Avvicinamento: Nei pressi del parcheggio si trova un grosso masso con la scritta "Doctor Jimmy". Seguire l'indicazione, quindi imboccare il sentiero che in discesa conduce al bosco. Giunti nel bosco ci si abbassa verso il torrente e lo si attraversa, si prosegue in discesa sulla sponda opposta del torrente per alcuni minuti su percorso disagevole fino a quando s'incontra la scritta "Doctor Jimmy" sulla parete. Si prosegue ancora in discesa su traccia di sentiero sempre più disagevole, qualche raro segno rosso su sassi, dopo 200 m. (lineari) circa dalla scritta "Doctor Jimmy" si risale in direzione della parete;
Dislivello di avvicinamento: 100 m. circa in discesa;
Lunghezze: 10;
Dislivello in arrampicata: 400 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 650 m.s.l.m. (Albard);
Quota di partenza (arrampicata): 550 m.s.l.m. (Attacco della via);
Quota di arrivo: 1000 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 6a+, 5c obbligatorio;
Soste: Attrezzate con spit, alcune senza catena, altre da attrezzare su albero;
Esposizione: Sud-Sud/Ovest;
Vie di fuga: Nessuna;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Il necessario per un'arrampicata su una via sportiva di più tiri tipo plasir, servono 12 rinvii, una corda da 60 m. e un cordino per unire gli spit di sosta;
Tempo di arrampicata: Noi abbiamo iniziato alle 10 e siamo arrivati al termine della via alle 13, quindi c'abbiamo impiegato 3 ore;
Discesa: Per comoda traccia di sentiero che dalla fine della via, in discesa, riporta in 15-20 minuti al parcheggio;
Relazione:
Primo Tiro (3a, 40m.): Si risale la placca appoggiata cercando di evitare il più possibile le zolle erbose. La via inizialmente va a destra, poi con percorso logico tende a sinistra per balze erbose fino ad arrivare alla sosta su due spit senza catena;
La parte finale del primo tiro si destreggia tra cespugli ed arbusti |
Secondo Tiro (4c, 40m.): Dalla sosta la direzione da seguire, oltre che logica, è evidenziata dalla serie di spit che punteggiano la placca successiva. Superata la placca appoggiata, la via s'impenna e si deve affrontare uno spigolo molto lavorato e ben protetto(4c), al termine del quale le difficoltà si abbattono e si trova la sosta su spit;
La placca appoggiata della seconda lunghezza |
Lo spigolo che caratterizza la seconda parte del secondo tiro |
Terzo Tiro (3a, 40m.): La via prosegue con percorso logico sullo spigolo. Le difficoltà sono molto blande e consistono soprattutto nell'evitare le zolle erbose, almeno nella prima parte della via. Nella seconda, invece, la roccia è molto appoggiata. Sosta su albero;
Quarto Tiro (4a, 40m.): La via prosegue inizialmente in verticale per alcuni metri e poi obliqua decisamente a sinistra con un traverso in diagonale facile ma divertente. E' la prima lunghezza interessante dall'inizio della via. Sosta su spit da unire con cordino;
Quinto Tiro (4b, 40m.): Risalire in verticale sopra la sosta il diedro-camino (su roccia nera) che oppone passaggi non particolarmente complessi fino a superare un passaggio leggermente strapiombante (4b), subito dopo la placca si abbatte e si raggiunge la sosta su spit;
Sesto Tiro (4b, 40m.): Puntare direttamente ad un piccolo tettino su cui troneggia uno spit, vincerlo senza difficoltà, poi la via obliqua a sinistra per facili placche fino a quando si raggiunge una cengia erbosa sulla sinistra e si fa sosta su albero;
Settimo Tiro (5a, 40m.): Dalla sosta risalire in verticale puntando all'evidente diedro composto da balze rocciose su cui si notano gli spit. Lo si vince senza grosse difficoltà (5a), poi la via prosegue per facili placche fino ad un ultimo salto roccioso, protetto da uno spit, che può essere superato agevolmente alla sinistra. (Probabilmente se fatto sulla perpendicolare dello spit è richiesto un passaggio di 5c, ecco perché su alcune relazioni questa settima lunghezza è gradata 5c). Vinto questo muretto, si arriva in sosta su albero;
Raccordo (30 m.): Dalla sosta proseguire per evidente traccia di sentiero, dopo pochi metri risalire (a destra) il sentiero puntando alla soprastante parete rocciosa, arrivati nei pressi della parete andare decisamente a sinistra fino a quando si incontrano gli spit che indicano il prosieguo della via. Volendo si potrebbe concatenare anche il breve tiro successivo, ma per evitare attriti della corda conviene fare sosta sulla betulla;
Ottavo Tiro (6a, 15m.): Non ci sono dubbi su quella che è la via da percorrere, in pochi metri di muretto verticale sono stati messi una pletora di spit. Si tratta di un 6a molto intuitivo, didattico e ben protetto. In ogni caso, immagino che si possa azzerare senza grossi problemi. Superato il muretto si cammina fino alla prossima sosta su spit (da unire) nella paretina successiva;
Nono Tiro (5c, 40m.): E' evidente la bella lama da superare, posta alla destra della sosta, che richiede una divertente arrampicata in dulfer. Obiettivamente le difficoltà non sono particolarmente elevate (5c), ma ho trovato questi primi metri più complessi ed interessanti rispetto al 6a del tiro precedente. Poi la via prosegue obliando a sinistra senza opporre particolari difficoltà (5a) fino a raggiungere la sosta su spit (da unire); Da qui si può uscire a destra per facili balze rocciose fino a raggiungere il soprastante sentiero.
Decimo Tiro (6a+, 40m.): La via è proprio evidente, in verticale sopra la sosta. Inizialmente per facili placche appoggiate che mano a mano diventano sempre più verticali, fino a raggiungere l'ultimo muretto verticale su cui si possono trovare delle blande concrezioni rocciose che richiedono un'arrampicata tecnica e precisa (si può azzerare). Vinto il muretto si arriva in sosta su catena;
Il Gianlu all'uscita della seconda lunghezza |
Cordate su Doctor Jimmy |
La linea del quarto tiro |
La prima parte della quinta lunghezza |
Il Gianlu in uscita dal quinto tiro |
La prima parte del sesto tiro |
La facile placca appoggiata che caratterizza la seconda parte del sesto tiro |
La prima parte della settima lunghezza |
Il Gianlu in uscita dalla settima lunghezza |
Il Toso sul primo tratto del settimo tiro |
Il primo tratto di raccordo |
L'ultimo tratto di raccordo, si sosta sulla betulla |
Il muretto dell'ottava lunghezza |
La bella lama della nona lunghezza |
La bella placca dell'ultimo tiro. Si noti che, volendo, si può evitarla uscendo a destra |
Cordate sulla placca del decimo tiro |
Un soddisfatto Gianlu in uscita dalla via |
Considerazioni finali: La cosa che più di ogni altra resta in testa alla fine di questa via è la sua discontinuità. E' sicuramente una via molto adatta ai neofiti o ad un corso di arrampicata. I tratti facili servono a dare fiducia all'allievo (o alla cordata inesperta), i passaggi più duri, ben protetti (e anche azzerabili), servono per far capire quello che è il proprio livello. Se si arriva in scioltezza alla nona lunghezza si può pensare di affrontare anche la decima, se si è faticato conviene evitarla (anche se azzerabile), uscendo a destra. Attenzione: se si esce a destra evitando, quindi, il decimo tiro, molto probabilmente sarà da attrezzare una sosta su spuntoni.
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