Veneto, Dolomiti, Gruppo della Moiazza, Belluno
Relazione attinente alla scalata sulla via di roccia "Soldà" alla Pala delle Masenade alla Moiazza. Ascensione effettuata il 4 luglio 2015 da Toso, Carletto e PMI.
Piuttosto che un alpinista con la barba
preferisco un'alpinista con l'apostrofo
[Toso]
Avvicinamento: Dal Passo Duran si imbocca il sentiero n. 549 che si snoda alle spalle dei Rifugi Tomè e San Sebastiano. Dopo una decina di minuti il sentiero si immette su una sterrata che in 30 minuti conduce al Rifugio Bruto Carestiato (1834 m.s.l.m.). Dal Rifugio Carestiato si imbocca il sentiero dell'Alta Via n. 1 in direzione dell'evidente Pala delle Masenade che, dal Carestiato è visibile in tutta la sua imponenza. Lasciata sulla destra la biforcazione che conduce alla ferrata "Costantini" si prosegue sul sentiero n. 1 e in pochi minuti si giunge nei pressi dell'evidente canalone che, risalito in direzione dell'evidente colata nera, conduce all'attacco. 1 ora e 15 min dal Passo Duran, 40 minuti dal Rifugio Carestiato;
Evidenziato il percorso di avvicinamento lungo il canalone |
Dislivello di avvicinamento: 500 m. circa dal Passo Duran, 300 m. circa dal Rifugio Carestiato;
Lunghezze: 11;
Dislivello in arrampicata: 250 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 1605 m.s.l.m. il Passo Duran, 1834 m.s.l.m. il Rifugio Bruto Carestiato;
Quota di partenza (arrampicata): 2.100 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2.400 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: VII° obbligatorio ed improteggibile (per la variante in uscita Sergio Arban), per il resto VI° azzerabile V° obbligato. TD+;
Soste: Tutte da attrezzare, alcune anche con integrazione di chiodi o altri ancoraggi;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: Nessuna;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per arrampicata su terreno d'avventura;
Tempo di arrampicata: 7 ore e mezza, il tempo da noi impiegato (ma abbiamo perso oltre un'ora per la sola ultima lunghezza);
Discesa: Uscendo sulla cengia al termine della via si imbocca il sentiero di destra (faccia a monte) e poi si scende lungo la ferrata "Costantini". 1 ora e mezza al Rifugio Carestiato;
Attacco: Rimontato il canale detritico posto sotto la colata nera della Pala delle Masenade, si sormontano alcune facili roccette appoggiate che conducono ad una cengia posta proprio sotto una evidente fessura;
Il pallino blu indica l'attacco della via |
Relazione:
Primo Tiro (III°+, 25 m.): Salire le placche in direzione dell'evidente spaccatura. Noi abbiamo fatto sosta alla base di questa fessura, su una cengia e su un chiodo. Conviene concatenare questa lunghezza con la successiva;
Il Toso sul primo tiro |
Il Toso quasi alla prima sosta. Si noti la fessura che caratterizza la seconda lunghezza |
Secondo Tiro (IV°+, 20 m.): Risalire la bella fessura che oppone passi di IV°+ (alcune relazioni dicono V°), ben proteggibile utilizzando un masso incastrato posizionato nel fondo della spaccatura e usando qualche friend. Al termine della fenditura spostarsi a sinistra e fare sosta (un chiodo) su cengia.
Il Toso sulla seconda lunghezza |
L'inizio in traverso della terza lunghezza |
Un'attenta sicura |
L'ultima parte del terzo tiro |
Il traverso che caratterizza la prima parte della quarta lunghezza |
Il diedro che caratterizza la seconda parte del quarto tiro |
Quinto Tiro (VI°-, 20 m.): Si risale il diedro giallo che s'erge sopra la sosta, in direzione del tetto, giunti sotto il tetto ci si sposta a destra (passaggi di V° ben protetti da chiodi), poi si vince il tetto alla sua destra (VI°- protetto). L'uscita sulla cengia posta sopra il tetto è più facile sfruttando le tacche sulla parete di destra, ma così l'ultima protezione inizia ad essere un po' distante. Affrontando l'uscita direttamente, invece, ci si va ad incastrare tra il tetto e la parete, si fa un'arrampicata faticosa e poco elegante, ma l'ultimo chiodo è un po' più vicino… Sosta su piccolo terrazzino posta sopra il tetto su due chiodi;
Il Toso in partenza al quinto tiro |
Il Toso ingaggia la parte dura della quinta lunghezza |
Il Toso in partenza sulla sesta lunghezza |
Si noti la linea di salita del sesto tiro, direzione sinistrorsa |
Il Toso sulla settima lunghezza. Si noti la direzione diagonale sinistra del tiro |
La sequenza del tetto di VI°- dell'ottava lunghezza |
La cengia del nono tiro |
Carlo vince il primo muro sopra la sosta |
Carletto subito dopo aver vinto il passaggio di VII° obbligato e sprotetto |
Carlo affronta la seconda parte del decimo tiro |
Undicesimo Tiro (IV°, 35m.): Si segue il canale sopra la sosta fino al suo termine. Si sosta su larice posto sulla destra delle cengia d'uscita;
L'uscita dalla via |
Discesa: Dalla cengia posta al termine della via prendere a destra (faccia a monte) e scendere su traccia di sentiero per qualche decina di metri fino a quando si interseca la ferrata "Costantini" che, percorsa in discesa, conduce a pochi metri dal rifugio in circa un'ora e mezza. In alternativa si può andare a sinistra (faccia a monte) al termine della via, in direzione delle Scalet delle Masenade e, seguendo la traccia di sentiero in discesa si arriva all'alta via n. 1 che, imboccata a sinistra, conduce in 30 minuti al Rifugio (Questa seconda opzione non è stata provata da chi scrive);
Considerazioni finali: Via di grande soddisfazione e di ampio respiro. Si sviluppa lungo una parete che catalizza sguardi ed attenzioni. E' una via da cercare, di non sempre intuibile direzione, caratterizzata da pochi chiodi, ma, eccezion fatta per la variante del decimo tiro, sempre nei posti giusti. La roccia, da buona ad ottima, regala un'arrampicata sempre divertente e mai banale. Stupendo il quinto tiro, bello, molto delicato e psicologico l'ottavo, straordinario (per chi riesce a farlo) il decimo. Noi ci siamo trovati, senza volerlo, a fare la variante Sergio Arban.
Due parole sui miei soci… Mi hanno accompagnato in quanto dovevo allenarmi per l'esame finale da regionale… quindi GRAZIE!! Poi, per quanto attiene Carletto, che dire… Superlativo!! Si è fatto in libera e a vista il decimo tiro dove, non ho problemi ad ammetterlo, io ho risalito la corda…. Sicuro, veloce, forte, elegante, deciso, questo ragazzo ha proprio i numeri giusti, ma questo si sapeva già da qualche tempo…
Per quanto riguarda, invece, la PMI, che dire? Oramai ho perso il conto delle TD che si è fatta in meno di un anno che arrampica. Cammina veloce, arrampica con eleganza, fa sicura bene, è bella… insomma il compagno di cordata ideale… Anche perché la legge è sempre quella: piuttosto che un alpinista con la barba preferisco un'alpinista con l'apostrofo!
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