Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "La Rampa" al Ciavazes effettuata in data 12 giugno 2014 da Thomas, Catta e Toso
Quando osserviamo
i rocciatori scalare la parete verticale di qualche montagna dolomitica,
per
conquistarne la cima,
dobbiamo accettare il pensiero che
in realtà stanno
salendo su
"un antico fondale marino"
[Berti B., I
monti pallidi, antiche scogliere coralline pietrificate,
su Le Alpi
Venete n. 2/2009, p. 211]
Itinerario automobilistico: Si percorre in salita la strada statale che dalla Val di Fassa conduce al Passo Sella (vedi ubicazione alla fine di questo post) nei pressi del cartello indicante il 33 km. si incontra un posteggio sia a destra che a sinistra della carreggiata dove si lascia la macchina. Siamo a circa 3 km dal Passo Sella.
Avvicinamento: Sono numerose le tracce di sentiero che partono dalla strada asfaltata e che, in pochi minuti, conducono alla parete del Ciavazes. La via della rampa attacca alla base dell'evidente diedro. La foto può aiutare.
Dislivello di avvicinamento: 50 m. circa;
Tempistica di avvicinamento: 15
minuti;
Lunghezze: 9;Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 2100 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 2150 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2375 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: IV+;
Soste: Fittone (uno solo) cementato;
Esposizione: Sud-Ovest;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;
Tempo di arrampicata: 4 ore;
Discesa: Seppur possibile calarsi in doppia, visto l'affollamento di questa via, conviene scendere per il sentiero che percorre la Cengia dei Camosci;
Attacco: Alla base dell'evidente diedro ove spesso giace un nevaio;
Il punto rosso indica l'attacco della via della Rampa al Ciavazes |
Primo Tiro (IV, 25 m.): La via sale pochi metri a destra rispetto al diedro, modulare l'attacco anche sulla base della presenza di neve. Il tracciato da seguire è abbastanza logico e prosegue in verticale. Si trova un chiodo e, poco dopo, la sosta. Nessuna difficoltà. Conviene concatenare questo primo tiro con il secondo;
Il primo tiro |
L'evidente fessura della seconda lunghezza |
Terzo Tiro (IV, 40 m.): La via prosegue in verticale sopra la sosta nella direzione dell'evidente diedro-camino che va affrontato restandone all'esterno e che oppone passi di difficoltà IV. Al termine del camino si trova la sosta;
Il bel diedro-camino del terzo tiro |
Ale impegnato nel camino |
Quarto Tiro (IV, 40 m.): Proseguire in verticale sopra la sosta su rocce facili (III) fino ad incontrare un'evidente fessura (più ampia delle altre) alla base della quale si trova un chiodo. Vinta la fessura, che oppone difficoltà di IV, progredire in diagonale destra su rocce più facili fino ad arrivare in sosta;
La quarta lunghezza |
L'ultimo tratto del quarto tiro in traverso a destra |
Ale in uscita dal divertente canale |
La prima parte della quinta lunghezza |
Thomas affronta il divertente diedro-camino del quinto tiro |
Il diedro-camino visto dall'alto |
La prima parte della settima lunghezza |
The Lonley Thomas alla fine della sesta lunghezza |
La prima parte della settima lunghezza |
L'uscita di IV del settimo tiro |
La prima parte dell'ottava lunghezza |
La seconda parte dell'ottavo tiro |
L'uscita della via |
Discesa: Dall'ultima sosta raggiungere, per gande e tracce, il sentiero della Cengia dei Camosci che si sviluppa proprio sotto l'imponente parete dolomitica del Ciavazes. Seguirlo verso sinistra (faccia a monte). Si arriverà, ad un certo punto, ad una spettacolare insenatura rocciosa, esposta ma attrezzata con qualche cavo metallico e che richiederà dei passaggi in anguste gallerie. Proseguire ancora sull'evidente sentiero fino a quando si incontrerà una traccia di sentiero che, ripida, si dirama verso sinistra (Vedi foto), imboccarla e perdere quota velocemente. Si incontra un primo salto roccioso, possibilità di attrezzare una calata in corda doppia di 20m. su anello attrezzato. Al termine della calata in corda doppia si prosegue per il sentiero in discesa fino a giungere ad un grosso ed evidente ometto. Qui seguire la traccia di sentiero che va verso sinistra (faccia a valle, ignorando quindi la traccia che va a destra) che in pochi minuti e con un passo di disarrampicata (II) porta al sentiero che, in direzione Ovest-sud/Ovest porta al Passo Sella passando sotto la bella parete Sud della Prima Torre. Se dal grosso ometto si segue la traccia che va verso destra è necessario fare un'altra calata in doppia (anello cementato) di una quindicina di metri, ma di solito è molto trafficato e si rischia di dover aspettare parecchio tempo. Dal Passo Sella si ritorna alla macchina in 10 minuti scendendo dalla strada asfaltata. C'è anche una labile traccia di sentiero (difficile da individuare e da mantenere) che, dopo il passo di disarrampicata, conduce, in direzione est-sud/est, nei pressi del parcheggio.
La cengia dei camosci nei pressi delle anguste ed esposte gallerie |
Il sentiero di discesa subito dopo aver lasciato la cengia dei camosci |
Considerazioni finali: Si tratta di una via classica molto adatta a neofiti, corsi e principianti, quindi spesso affollata. Nel complesso, però, piacevole. Positiva l'esperienza con i due soci, Ale e Thomas, con i quali non mi ero mai legato in cordata.
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