venerdì 17 ottobre 2025

Via Gilberti-Soravito alla Sfinge della Grauzaria

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Gilberti-Soravito" alla Sfinge della Grauzaria effettuata in data 15 agosto 2025 da Dani e Paolino, Toso e Chi@rini


"Celso Gilberti era il vero Cavaliere della Montagna,
veramente il più puro e il più modesto che io abbia conosciuto:
arrampicatore formidabile, credo fra i migliori
e forse il migliore..."
[Emilio Comici, su IV grado Friuli Orientale,
Idea Montagna ed., p. 93]



La via Gilberti-Soravito alla Sfinge della Grauzaria

Itinerario automobilistico: Da Moggio Udinese (vedi ubicazione al termine di questi post) risalire la Val Aupa in direzione Pontebba. Dopo diversi chilometri, sulla sinistra, si incontrano le indicazioni per il Rifugio Grauzaria. Abbandonare la strada principale ed imboccare la stretta strada in salita che dopo un paio di tornanti termina in uno spiazzo dove poter lasciare la macchina.

Avvicinamento: Dal parcheggio imboccare l'unico sentiero, il 437 che conduce al Rifugio Grauzaria. Arrivati nei pressi di Casera Flop (ruderi e cartelli indicatori) proseguire per alcuni metri fino a quando, sulla sinistra, si dirama un sentiero che conduce al Bivacco Feruglio. Imboccare il ripido sentiero e risalirlo avvicinandosi alle pareti della Grauzaria. A questo punto, l'attacco della via Gilberti-Soravito s'inizia ad intravedere. Giunti al bivio con il sentiero 446, imboccarlo andando a destra (faccia a monte) in direzione dell'ormai vicina parete Nord della Sfinge della Grauzaria. Seguire il sentiero fino a quando il terreno ghiaioso diviene erboso, a quel punto dirigersi verso la limitrofa parete. Nei pressi dell'attacco vi è un ometto (1 ora dal parcheggio).

Il punto rosso indica l'attacco della via

Dislivello di avvicinamento: 500 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: Dal parcheggio (750 m.s.l.m. circa) all'attacco della via (1250 m.s.l.m. circa) ci si impiega 1 ora circa;

Lunghezze: 15;

Dislivello in arrampicata: 500 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): Parcheggio 750 m.s.l.m. circa;

Quota di partenza (arrampicata): 1250 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 1750 m.s.l.m. circa, forcella Nord-Ovest della Sfinge a circa 100 m di dislivello dalla vetta;

Difficoltà: IV+ (passi di V-) ;

Soste: Alcune su fittoni resinati, altre su chiodi, altre su spuntoni;

Esposizione: Nord/Nord-Est;

Vie di fuga: Nessuna;

Tipo di roccia: Calcare;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni presenti in parete. Martello e chiodi consigliati;

Tempo di arrampicata: 7-8 ore;

Punti di appoggio: Rifugio Grauzaria (1250 m.s.l.m.);

Discesa: Inizialmente lungo tracce di sentiero e poi lungo il sentiero del Portonat (n. 444) che conduce al Rifugio Grauzaria;

Attacco: L'attacco è individuato da un ometto costruito alla base della via. Dall'attacco si distingue nettamente il caratteristico camino del terzo tiro, ci si trova proprio sotto la direttrice.

Il punto rosso indica l'attacco, la freccia il
caratteristico camino del terzo tiro



Relazione:

Primo Tiro (III, 50 m.): Risalire le rocce in direzione di un visibile, vecchio, cordone, proseguire per terreno più semplice, tendendo leggermente a destra, fino a raggiungere la sosta su fittone resinato e spit;

La partenza del primo tiro

Secondo Tiro (III, 20 m.): Risalire le rocce sopra la sosta, scalando in direzione dell'evidente camino. Mantenersi sulle rocce alla sinistra della fessura e poi attraversare a destra, sotto il camino, dirigendosi verso una cengia erbosa , dove si rinviene una sosta su chiodi;

La partenza della seconda lunghezza

Il camino visto dalla prima sosta

L'attraversamento a destra sotto il camino

In sosta sulla cengia erbosa

Terzo Tiro (IV+, 40 m.): Andare a destra della sosta, lungo la cengia, per alcuni metri, fino a quando s'incontra un grosso masso. A quel punto, risalire la parete alla sinistra del masso (III+) eventualmente utilizzare protezioni veloci allungate per evitare gli attriti. Proseguire verso sinistra, e quando si è circa sopra la sosta precedente, affrontare un sistema di fessure e camini, dal percorso logico ed evidenziato da qualche sporadico chiodo, che oppone qualche passo di IV+ e che porta a sostare dento un camino su spit e resinato;

Il repulsivo camino (percorso dagli apritori)
che viene evitato con il terzo tiro della
presente relazione

La prima parte della terza lunghezza


L'articolato sistema di fessure e camini

Sopra la precedente sosta

Dentro il camino, nei pressi della sosta


La terza lunghezza vista dall'alto

L'uscita dalla seconda lunghezza

Quarto Tiro (III+, 60 m.): A sinistra della sosta, lungo il camino, dopo pochi metri, affrontare, sulla destra, un breve diedro-fessura che porta in piena parete. Affrontare le facili rocce appoggiate salendo con una lieve diagonale a sinistra, seguendo sempre le placche più facili. Sosta su due spit. Lunghezza che richiede un po' di intuito alpinistico;

La prima parte della quarta lunghezza

Il diedro-fessura che conduce in piena parete

In piena parete

Le placche poste, circa, a metà del quarto tiro

La parte finale della quarta lunghezza

Quinto Tiro (III+, 40 m.): Arrampicare sopra la sosta andando verso sinistra. Non andare troppo verso l'evidente gola Nord, ma, appena possibile, deviare verso destra, affrontando un sistema di rocce instabili che conducono ad una sosta su due spit su un terrazzino. Lunghezza da non sottovalutare, seppur priva di difficoltà tecniche, è molto insidiosa per la scarsa qualità della roccia, l'assenza di protezioni, la difficoltà a usare quelle veloci ed, infine, richiede intuito d'orientamento;

Andare inizialmente a sx verso la grande gola


Appena possibile, deviare a destra per rocce friabili

L'uscita dalla quinta lunghezza


Sesto tiro (IV, 45 m.): Affrontare il bel muro posto sopra la sosta (chiodo visibile sulla sinistra) che oppone un passo di IV. Poi, per rocce più facili, continuare in verticale fino ad incontrare la sosta su resinato e chiodo;

Il muro sopra la sosta

La parte finale della sesta lunghezza
 
Settimo Tiro (I, 70 m.): Raggiungere la cengia e percorrerla, camminando, verso destra (faccia a monte). Puntare ad un evidente camino sulla destra, risalire alcune balze rocciose (passi di I) e sostare su resinato e spit. Probabilmente la corda non basterà, valutare, quindi, di fare qualche metro in conserva.

La cengia vista dall'alto

Puntare all'evidente camino (dentro il cerchio rosso)
il pallino blu indica la posizione della sosta

Ottavo Tiro (IV, 35 m.): Andare a destra verso il camino, affrontarlo con arrampicata divertente (IV) ma che richiede attenzione per presenza di massi instabili. Al termine del camino, uscire a destra ed affrontare le successive facili placche fino ad intercettare la sosta su resinato e spit.

Dentro il camino dell'ottava lunghezza

La parte finale dell'ottava lunghezza

L'uscita dall'ottava lunghezza

Nono Tiro (III, 30 m.): Arrampicare in verticale sulle placche, fino ad incontrare la sosta su due chiodi. Uno dei due chiodi di sosta lo abbiamo lasciato noi.

Le belle placche della nona lunghezza

Decimo Tiro (III, 55 m.): Continuare ad arrampicare sulla placca sopra la sosta, puntando alla fessura diagonale. Continuare ad arrampicare sulle placche, a pochi metri a destra dalla fessura diagonale fino a quando si incontra la sosta su spit e resinato. Nessun chiodo sul tiro.

Sulle placche in direzione della fessura

 
La decima lunghezza vista dall'alto

Undicesimo Tiro (IV+, 50 m.): Si rimonta il muro soprastante la sosta che oppone un passo di IV+, poi si entra nel colatoio a destra e si affronta il successivo camino che richiede un passo deciso di IV da proteggere. Superato il camino si va verso destra imboccando una cengia, altro passo delicato di IV e si raggiunge, per terreno più facile, la sosta su spit e resinato.

Il muretto sopra la sosta

Il camino dell'undicesimo tiro

La cengia a destra

L'undicesimo tiro visto dall'alto


La sosta dell'undicesima lunghezza

Dodicesimo Tiro (III+, 50 m.): Andare qualche metro a destra della sosta e poi scalare lo spigolo su roccia compatta e arrampicata divertente che non supera mai il III+. Nessun chiodo sul tiro, possibilità di proteggersi. Sosta su spit e resinato.

La dodicesima lunghezza

L'uscita dalla dodicesima lunghezza

Tredicesimo Tiro (III+, 40 m.): Proseguire lungo lo spigolo. Arrampicata molto simile a quella del tiro precedente, nessun chiodo sul tiro, possibilità di proteggersi. Sosta su spit e resinato.

Sulla tredicesima lunghezza

L'uscita dalla tredicesima lunghezza

Quattordicesimo Tiro (III+, 60 m.): Andare a destra della sosta e riprendere ad arrampicare sullo spigolo. La roccia è la medesima dei due tiri precedenti fino a quando si incontra un resinato per una eventuale sosta. Si consiglia di ignorarlo e proseguire lungo il canale (passi di I e II) facendo attenzione a non smuovere i numerosi sfasciumi. Sosta su due spit al termine della corda.

La partenza del quattordicesimo tiro

 
La seconda parte del quattordicesimo tiro

La parte finale del quattordicesimo tiro visto dall'alto

Quindicesimo Tiro (II+, 50 m.): Proseguire entrando nell'evidente canale. Roccia molto instabile, pericolo di far cadere sassi. Sosta su resinato e spit al termine del canale.

Il facile ma instabile canale del quindicesimo tiro

L'uscita dalla quindicesima lunghezza

Uscita dalla via (III, 40 m.): Proseguire, camminando, verso un evidente camino che si supera con un passo di III. Eventuale sosta su spuntone. Valutare se fare questa lunghezza in cordata o slegati.

L'ultimo camino per uscire dalla via


L'uscita vista dall'alto

Discesa: Seguire i bolli rossi che, per tracce di sentiero, instabile ed esposto, conducono in 15-20 minuti al Portonat. Da qui ci si immette nel sentiero n. 444, in discesa, verso destra (spalle alla Sfinge). Seguire il sentiero in discesa, dentro il canale del Portonat, fino a raggiungere la base della parete e proseguire verso il Rifugio Grauzaria. Poco prima di raggiungere il Rifugio, si scende per comodo sentiero che porta, in mezz'ora alla macchina. Calcolare un'ora e mezza dall'uscita della via al parcheggio.





Considerazioni finali: La via "Gilberti-Soravito" alla Sfinge della Grauzaria è una grande classica del gruppo del Sernio-Grauzaria. Non oppone difficoltà tecniche di rilievo, ma richiede esperienza, velocità e senso dell'orientamento. La roccia non è delle migliori e quasi su ogni tiro si trovano dei massi instabili che richiedono attenzione. Le soste sono quasi tutte a spit e resinato, tranne quella (inspiegabilmente) del nono tiro che è su chiodi, di cui uno lo abbiamo messo noi. Ci sono pochissimi chiodi sui tiri ed è richiesta esperienza anche per piazzare le assicurazioni veloci. La via è un vero e proprio viaggio nell'immensa parete della Sfinge e, sebbene l'arrampicata richiesta non sia esaltante, il completamento dell'intera scalata elargisce soddisfazione. Per tutta la salita si respira il fascino delle imprese dei primi pionieri. Si tratta di una via che non deve mancare nel curriculum di un alpinista, specie se friulano.  





Riferimenti Bibliografici:

Cartine: Alpi Carniche Orientali Canal del Ferro, Carta 1:25.000, Tabacco ed. n. 018

Testi: C. Piovani, E. Zorzi, S. D'Eredità, Alpi Carniche, Alpi Giulie, Alpine Studio e CAI (2016), pp. 339 e ss.;

Emiliano Zorzi, Carlo Piovan, Saverio D'Eredità, IV Grado e più Friuli Orientale, Idea Montagna ed. (2011), pp. 91 e ss.






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