mercoledì 10 settembre 2025

Via Piussi all'Ago di Villacco

Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Piussi" all'Ago di Villacco (2050 m.s.l.m.) effettuata in data 8 agosto 2025 da Toso e Paolino

Comunque io amo condividere le cose, non le tengo per me:
anche l'esperienza in montagna mi piace condividere, comunicare.
[Ignazio Piussi, su IV grado e più, Friuli orientale, Idea Montagna ed. (2011)]


La via Piussi all'Ago di Villacco

Itinerario automobilistico: Da Sella Nevea (vedi Luogo alla fine di questo post) scendere in Val Rio del Lago in direzione Cave del Predil. Imboccare una strada sterrata che si dirama sulla sinistra, nei pressi di un monumento ai caduti. Si percorre la ripida e disagevole strada forestale. Il transito in macchina è concesso ai clienti della Malga Grantagar (1530 m.s.l.m.) In auto, dal momento in cui si lascia la strada asfaltata all'arrivo alla Malga Grantagar ci si impiega 15-20 minuti. Si parcheggia nei pressi della malga. La malga offre la possibilità di pranzare e di rifocillarsi, oltre che acquistare prodotti caseari. Se si decide di salire in auto, quindi, accertarsi che la malga sia aperta, diversamente si deve percorrere la strada forestale a piedi (sentiero n. 628) affrontando un dislivello di circa 500 m.
In alternativa, si può posteggiare l'auto nei parcheggi siti nei pressi del ponte sul Rio Bianco. Imboccare il sentiero n. 650 (denominato Re di Sassonia) che conduce al Rifugio Corsi (1874 m.s.l.m.);

Avvicinamento: Dalla Malga Grantagar, si imbocca il sentiero che conduce al Rifugio Corsi (1874 m.s.l.m.), che, inizialmente in discesa, supera il Rio Torto e poi sale al Rifugio (30 minuti). Non imboccare, quindi, il sentiero n. 628, che si dirama alle spalle della malga, in quanto, pur conducendo, comunque, al Rifugio Corsi, risulta più lungo (eventualmente, questa soluzione può essere utilizzata per il rientro). Dal Rifugio Corsi all'attacco della via ci si impiega 10 minuti. 

Se si è parcheggiato nei pressi del ponte sul Rio Bianco, si segue il sentiero n. 650, denominato Re di Sassonia, che s'innalza nel bosco di faggi e, nel volgere di circa 2 ore, conduce al Rifugio Corsi attraversando scenari spettacolari che si affacciano sulle Alpi Giulie Occidentali. Per la precisione, il sentiero Re di Sassonia, propriamente detto, sarebbe quello contrassegnato dal segnavia n. 629 nel quale si tramuta il 650 quando interseca la biforcazione che conduce al Rifugio Brunner (1432 m.s.l.m.) (da ignorare). L'Ago di Villacco si trova a 5 minuti dal Rifugio Corsi, imboccando il sentiero 625 che conduce al Passo degli Scalini. Dal Rifugio si distingue l'evidente struttura rocciosa denominata Ago di Villacco;

Dislivello di avvicinamento: Dalla Malga Grantagar all'attacco della via, ci sono 350 m. di dislivello circa. Dalla strada asfaltata all'attacco della via ci sono 950 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: Dalla Malga Grantagar 45 minuti circa, dalla strada asfaltata, invece, 2 ore - 2 ore e mezza;

Lunghezze: 7;

Dislivello in arrampicata: 150 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): Malga Grantagar 1530 m.s.l.m., strada asfaltata Val Rio del Lago 1000 m.s.l.m. circa;

Quota di partenza (arrampicata): 1900 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 2050 m.s.l.m. circa, vetta dell'Ago di Villacco;

Difficoltà: VI- (V obbl.);

Soste: Due spit e catena;

Esposizione: Sud-Est;

Vie di fuga: In doppia dalla via;

Tipo di roccia: Calcare;

Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni presenti in parete;

Tempo di arrampicata: 2 ore;

Punti di appoggio: Rifugio Corsi (1874 m.s.l.m.) presente il bivacco invernale nel caso (non remoto) che il Rifugio sia chiuso;

Discesa: In corda doppia (3 calate con le mezze corde) lungo la via normale (spigolo);

Attacco: Poco dopo il Rifugio Corsi, guardando la struttura rocciosa dell'Ago di Villacco, si distingue chiaramente, all'estremità orientale (quella più vicina all'osservatore) una fessura che conduce sotto un tetto. L'attacco di trova alla base della fessura. 

Il punto rosso indica l'attacco della via Piussi

Relazione:

Primo Tiro (V+, 30 m.): Risalire le facili rocce basali seguendo la fessura fino a quando la parete diviene più verticale. Seguire la fessura, dove si rinverranno diversi chiodi, al termine della quale, poco prima del tetto, si dovrà traversare a sinistra con arrampicata tecnica, ma ben protetta da chiodi, fino a raggiungere la sosta (due spit e catena) su un pulpito;
Variante al Primo Tiro (VI-, 30 m.): Risalire le facili rocce basali, poco prima che la parete divenga verticale, andare a sinistra verso lo spigolo (presenza di chiodi). Risalire lo spigolo, ben protetto e, comunque, integrabile, che richiede un'arrampicata tecnica che oppone qualche passo di VI-. Sosta su due spit e catena su un pulpito;

In rosso la prima lunghezza originale, in blu la variante

La variante vista dalla sosta

Il primo tiro "originale" visto dalla sosta

Sul traverso del primo tiro "originale"

Sulla variante del primo tiro


Secondo Tiro (IV+, 20 m.): Salire per un paio di metri, a sinistra sopra la sosta, in direzione di un cordino, raggiunto il quale, si traversa con decisione a sinistra, oltrepassando lo spigolo con un passo deciso (IV+). Poi si prosegue sul successivo diedro fino a raggiungere la sosta su spit e catena;


Sul passo chiave del secondo tiro


Il diedro finale della seconda lunghezza


Il passo chiave del secondo tiro visto dall'alto

Terzo Tiro (IV, 20 m.): Risalire la splendida placca alla destra del diedro che sovrasta la sosta. Pochissimi chiodi sul tiro, ma possibilità di integrare con protezioni veloci. Raggiungere la sosta (due spit e catena), sulla destra, dopo 20 metri circa;

Il meraviglioso terzo tiro

La terza lunghezza vista da metà tiro

Il terzo tiro visto dalla sosta

Quarto Tiro (IV, 20 m.): Traversare a sinistra per un paio di metri e poi risalire in direzione dell'evidente camino. Risalire lo splendido camino fino a raggiungere la sosta (due spit con catena) su un pulpito a destra;


Il breve traverso iniziale della quarta lunghezza

Lo splendido camino del quarto tiro

Sul camino della quarta lunghezza

Il quarto tiro visto dall'alto

Quinto Tiro (III, 55 m.): Puntare alla forcella sommitale che richiede un'arrampicata facile, ma su roccia piuttosto instabile. Sosta su masso al termine del tiro. Lunghezza poco interessante;

La quinta lunghezza

La quinta lunghezza vista dall'alto

Sesto tiro - collegamento (I, 35 m.): Scendere qualche metro fino alla sottostante cengia, percorrerla in direzione della visibile vetta dell'Ago di Villacco. Rinvenire una sosta su singolo resinato con anello di calata.

Il sesto tiro-collegamento. Visibile la vetta dell'Ago


Settimo Tiro (IV+, 30 m.): Dalla sosta, scendere all'intaglio sottostante e risalire la parete dell'Ago in direzione di un evidente chiodo. Spostarsi a destra in direzione dello spigolo, con passo delicato (IV+), poi proseguire per rocce più facili fino in vetta, dove si rinviene la sosta. Lunghezza molto estetica.

La prima parte della settima lunghezza


Sul passo chiave del settimo tiro

Sullo spigolo finale della via

Discesa:
Prima calata: Ci si cala per circa 35 m. lungo la parete Sud dell'Ago di Villacco. S'ignora la sosta tra il quarto e quinto tiro e si prosegue nella calata ancora per qualche metro fino a quando, un po' più a sinistra si trova la sosta (due spit con anelli di calata);
Seconda calata: Ci si cala per 55 m. La sosta si trova dentro una nicchia. Due spit con anelli di calata;
Terza calata: 40 m. fino al sentiero alla base dell'Ago di Villacco.
Attenzione, durante la prima calata, rimanere sul versante Sud (lungo lo spigolo), non farsi tentare di scendere sul versante orientale (dx faccia a monte) in quanto si potrebbero incastrare le corde. Alcune relazioni, inoltre, consigliano di calarsi dapprima sul versante Nord (da cui si è giunti) e poi lungo il canale Ovest. Questa soluzione, seppur valida, può risultare laboriosa quindi, se la via di salita lungo la normale non è particolarmente affollata (cosa alquanto rara sulle Giulie) si consiglia di scendere lungo le calate descritte in questa relazione.


Considerazioni finali: La via "Piussi" all'Ago di Villacco è una piccola perla di questo scorcio delle Giulie. Il facile accesso, la brevità della via, le soste a spit e catena, la chiodatura buona (addirittura abbondante per gli standard friulani), la roccia (quasi) ottima, ne fanno una meta golosa e di agevole degustazione. Tanto da essere indotti spesso, come nel mio caso, a ritornarci ripetutamente.




Riferimenti Bibliografici:
Cartine: Alpi Giulie, Carta 1:30.000, Meridiani Montagne
Testi: C. Piovani, E. Zorzi, S. D'Eredità, Alpi Carniche, Alpi Giulie, Alpine Studio e CAI (2016), pp. 404 e ss.;
Emiliano Zorzi, Saverio D'Eredità, Alpi Giulie, vie di roccia classiche e moderne, Idea Montagna ed. (2025), pp. 138 e ss.








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