Dolomiti, gruppo del Catinaccio, Trentino Alto Adige
Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Eisenstecken" alla Croda di Re Laurino nel gruppo del Catinaccio, arrampicata effettuata in data 9 agosto 2017 da Toso e Gianlu + Carletto e Fedez
Quando c'è tutto questo silenzio
alla base della parete,
vuol dire che c'è molta tensione.
[Carletto, poco prima di iniziare a scalare
sulla Eisensteken alla Croda di Re Laurino]
Itinerario automobilistico: Dal Passo di Costalunga (Vedi Ubicazione al termine di questo Post) si seguono le indicazioni per Passo Nigra. Dopo alcuni chilometri (prima di arrivare al Passo Nigra) s'incontra la Malga Frommer (1743 m.s.l.m.) ove si posteggia la macchina. Qui si prende la seggiovia per il Rifugio A. Fronza (2339 m.s.l.m.);
Avvicinamento: Con 15 minuti di seggiovia (13 euro, soci CAI 12) si sale dalla Malga Frommer (1743 m.s.l.m.) al Rifugio Fronza (2339 m.s.l.m.). Dal rifugio si prende il sentiero seguendo le indicazioni per Rifugio Vajolet e Ferrata Santner. Il sentiero, che sale alle spalle del Rifugio, vince l'iniziale bastionata rocciosa attraverso alcuni cavi metallici. Poi diventa un normale sentiero che, quasi pianeggiante, costeggia buona parte della parete occidentale della Cresta de Davoi. Quando il sentiero inizia ad alzarsi in direzione dell'attacco della ferrata Santner, si abbandona il sentiero e si prosegue su traccia abbastanza evidente sempre in direzione Nord, sempre più o meno in piano, costeggiando, ora, la parete Ovest del Catinaccio e dirigendosi verso la parete Occidentale della Croda di Re Laurino. Dopo circa 15-20 minuti che si è abbandonato il sentiero, si distingue un pilastro addossato alla parte della Croda, lo si supera e, si trova un palo di legno incastrato. A questo punto, si sale verso la parete e si raggiunge un diedro fessurato posto alla sinistra del pilastro. Ometto e forchetta alla base.
Qui si può scaricare la traccia GPS dell'avvicinamento;
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In blu evidenziato la traccia di avvicinamento |
Dislivello di avvicinamento: 140 m. circa;
Tempistica di avvicinamento: 1 ora dal Rifugio Fronza all'attacco della via Eisenstecken alla Croda di Re Laurino;
Lunghezze: 11;
Dislivello in arrampicata: 350 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 2339 m.s.l.m. Rifugio Fronza;
Quota di partenza (arrampicata): 2400 m.s.l.m. circa, l'attacco della via;
Quota di arrivo: 2734 m.s.l.m. Rifugio Passo Santner;
Difficoltà: VI (oppure V+ e A0);
Soste: Alcune su chiodi, altre su clessidre, altre su spuntone. Portare tutto il necessario per rafforzarle ;
Esposizione: Ovest;
Vie di fuga: Nessuna;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;
Tempo di arrampicata: 5-6 ore;
Punti di appoggio:Rifugio Fronza (2339 m.s.l.m.), Rifugio Passo Santner (2734 m.s.l.m.), Rifugio Re Alberto I (2621 m.s.l.m.)
Discesa: Si scende dapprima per la ferrata Sandner e si raggiunge il sentiero percorso in avvicinamento che riporta al Rifugio Fronza. Da qui con la seggiovia nuovamente alla macchina;
Attacco: Alla sinistra di un evidente pilastro appoggiato alla parete occidentale della Croda di Re Laurino, diedro leggermente accennato con fessura, ometto alla base e forchetta incastrata alla base della fessura;
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La via attacca alla sinistra del pilastro indicato in foto |
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Carletto (dentro il pallino rosso) si trova all'attacco della via Eisenstecken alla Croda di Re Laurino |
Relazione:
Primo Tiro (IV+, 30 m.): Si risale il diedro fessurato che oppone subito un passo atletico (IV+). La fessura va inizialmente verso destra, poi la si segue fino al suo termine. Sosta su clessidra (cordoni);
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Il diedro fessurato del primo tiro alla via Eisenstecken |
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Il Gianlu impegnato sulla prima lunghezza |
Secondo Tiro (IV+, 50 m.): Seguire l'iniziale facile ed evidente rampa sopra la sosta. Mano a mano che si sale aumenta la verticalità e l'arrampicata si fa più impegnativa. Vincere un primo muro verticale (IV+) poi proseguire seguendo il percorso più logico. Raggiungere un canalino, risalirlo con alcuni passi delicati fino a raggiungere la sosta (su clessidra e chiodi uniti da cordoni). Lunghezza molto impegnativa, protezioni quasi nulle (due chiodi su 50m.) e poche possibilità d'integrare. Difficoltà costanti e continue sul IV/IV+ con un paio di assoli più fisici. Da non sottovalutare;
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L'iniziale facile ed evidente rampa sopra la sosta. Poi le difficoltà aumentano. |
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Il Gianlu sul canalino finale prima della seconda sosta |
Quarto Tiro (III, 30 m.): Da questo tiro in poi siamo più in alto del pilastro, quindi c'è più luce. Si prosegue per rocce facili (III) su percorso logico seguendo, verso destra, dei salti rocciosi che portano verso un evidente diedro. Sosta alcuni metri prima del diedro su due chiodi;
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Il Gianlu sul quarto tiro |
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L'evidente tracciato della quarta lunghezza |
Quinto Tiro (IV+, 20 m.): Dalla sosta andare a destra verso il diedro e poi risalirlo fino al suo termine. Arrampicata piacevole, atletica e buone possibilità d'integrare le rare protezioni nella fessura del diedro. Sosta su clessidra alla base di un evidente salto roccioso (cercare di integrare la sosta perché la clessidra non è delle migliori);
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Il diedro della quinta lunghezza |
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Il Toso in azione sul quinto tiro (Foto Gianlu) |
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Il quinto tiro visto dall'alto |
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Il Gianlu in azione sulla quinta lunghezza |
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Il Toso e il Gianlu in arrampicata sulla quinta lunghezza (Foto Fedez) |
Discesa: Dal Rifugio Passo Santner seguire il sentiero n. 542 in direzione Sud, andando, cioè, verso la via ferrata Santner. Scendere lungo la via ferrata e seguirla fino al suo termine. La ferrata finisce nel punto dove, in mattinata, si era abbandonato il sentiero per proseguire verso l'attacco della via. Ora, ovviamente, riprenderemo il sentiero percorso in mattinata verso il Rifugio Fronza.
Considerazioni finali: La via Eisenstecken alla Croda di Re Laurino, nel gruppo del Catinaccio, è una via piuttosto impegnativa. E' bene non farsi trarre in inganno dall'apparente facilità dei gradi che s'incontrano sui diversi tiri (un solo tiro di VI e, peraltro, azzerabile), in quanto le difficoltà di V e V+ sono costanti, solitamente prive di soluzione di continuità e con una chiodatura estremamente parca. Uno dei tiri più impegnativi, soprattutto dal punto di vista psicologico è, a mio parere, il secondo. In questo tiro, ad esempio, le difficoltà raramente raggiungono il V, ma la severità dell'ambiente, l'assenza di chiodi, la scarsa possibilità di integrare le protezioni, oppongono un ingaggio psicologico molto impegnativo.
E', inoltre, una via lunga, che si sviluppa in un ambiente settentrionale, freddo, solitario e con scarse possibilità di battere in ritirata dopo il terzo tiro, quindi, da non sottovalutare nel modo più assoluto. Via da farsi, pertanto, solo con una buona preparazione psicofisica e una buona esperienza alpinistica.
Per contro, la via Eisenstecken alla Croda di Re Laurino, proprio per le spigolosità di cui s'è detto sopra, elargisce ampie soddisfazioni sviluppandosi in un ambiente grandioso.
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Il Rifugio Passo Santner (2734 m.s.l.m.) |
Riferimenti Bibliografici:
Cartine: Val di Fassa e Dolomiti Fassane, ed Tabacco, n. 06, 1:25.0000;
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Le Torri del Vajolet e il Rifugio Re Alberto I |
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