Relazione attinente alla scalata sulla via "Normale" alla Punta Giulia in Grignetta. Ascensione effettuata in data 24 aprile 2014 da Toso e Ste.
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Lassù non segnavano né nascita né morte,
le date non erano importanti.
Importante era infilare buona vita tra le due date.
[Mauro Corona, La voce degli uomini freddi,
Mondadori (2013), p. 147]
Ripetizioni: 27 settembre 2014 (Corso di alpinismo)
22 maggio 2016 (Corso di alpinismo)
Punta Giulia vista dal sentiero di avvicinamento |
Itinerario automobilistico: Arrivati all'ampio parcheggio del Pian dei Resinelli (1280 m.s.l.m.)(vedi Ubicazione al termine di questo post) proseguire, sempre con l'autovettura, in direzione della chiesa. Poco prima della chiesa, svoltare a destra. Ci si trova alla confluenza con tre strade, imboccare quella nel mezzo che, dopo alcune decine di metri, inizia a scendere. Percorrerla in discesa per circa 1 km. Sulla destra si incontra la via alle Foppe. Imboccarla e percorrerla fino a quando diventa sterrata e s'incontrano sulla destra alcuni spiazzi per posteggiare l'auto. Da qui si prosegue a piedi seguendo, inizialmente, le indicazioni per il Rifugio Rosalba.
Avvicinamento: Seguendo le indicazioni per il Rifugio Rosalba si percorre il sentiero per circa 15-20 minuti fino a quando si trova la palina segnaletica per Punta Giulia, Torre Costanza e Mongolfiera. Imboccare, quindi, il sentiero che sale, ripido, sulla destra. Si tratta di una traccia di sentiero, a tratti esposto, che percorre antri selvaggi. Giunti nei pressi di una grotta, si prosegue sul sentiero che risale il fondo del Canalone del Diavolo. Il tracciato, sempre segnalato dai tipici colori di vernice rossa e bianca, richiede, tra l'altro, di vincere alcune roccette (pochi metri) di I e II grado. Poi si prosegue sempre in salita, ignorando la deviazione sulla sinistra per la Mongolfiera e per la Torre Costanza. La nostra meta, Punta Giulia, oramai si distingue impettita e aguzza proprio davanti a noi. Si prosegue lungo il sentiero fino al suo termine su comodo, ma piccolo, spiazzo erboso posto proprio alla base della via Normale.
Dislivello di avvicinamento: 300 m.;
Lunghezze: 2 (possibile farne anche solo una);
Dislivello in arrampicata: 60 m.;
Quota di partenza (avvicinamento): 1200 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 1500 m.s.lm. circa;
Quota di arrivo: 1563 m.s.l.m. vetta della Punta Giulia;
Difficoltà: IV+;
Soste: Fittone cementato;
Esposizione: Nord/Ovest;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica con protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Discesa: Con una calata in corda doppia (se si dispone di due mezze corde). Nel caso si arrampichi solo con una corda intera, due calate sfruttando la sosta intermedia;
Attacco: L'attacco della Via Normale è facilmente individuabile perché dal terrazzino erboso ove si arriva con il sentiero (Nord-Ovest) sono visibili, proprio alla base dello spigolo i due chiodi di sosta che permettono al secondo di autoassicurarsi in sosta;
Relazione:
Primo Tiro (IV+, 40m.): Arrampicare in direzione del visibile fittone entrando proprio nel diedro/camino molto verticale e lavorato. A dispetto dell'apparenza, l'arrampicata è prodiga di appigli e appoggi e regala divertimento allo stato puro su ottima roccia. Si prosegue su percorso logico ed intuitivo seguendo i vari chiodi e fittoni fino a raggiungere la prima sosta su fittone cementato con catena. Conviene rinviare e proseguire stando sempre sulla verticale, s'incontra un passo che, apparentemente, è più duro degli altri (IV+) ma, stando leggermente a destra, si riesce ad uscirne facilmente. Subito dopo si arriva ad un altro fittone cementato con catena posto proprio nei pressi di un comodo ballatoio, sotto una meravigliosa fessura verticale. Valutare l'eventualità di proseguir fino in cima concatenando il tiro successivo;
Secondo Tiro (IV+, 10m.): La via originale prevederebbe che dalla sosta ci si sposti a sinistra e ci si alzi per facili roccette di II/III fino alla vetta. Consiglio, invece, (oltre che di concatenare questo tiro col precedente, e quindi di risolvere la via con una sola lunghezza) di affrontare la bellissima e sprotetta fessura verticale posta sopra la sosta. Presenza di una clessidra nei pressi della sosta per il falso rinvio e poi, con un paio di friends si protegge una scalata divertente e di soddisfazione fino ad uscire sulla sommità della Punta Giulia;
Discesa: Con una calata in corda doppia (se si dispone di due mezze corde) lungo la via di salita. Nel caso si arrampichi solo con una corda intera, due calate sfruttando la sosta intermedia;
Considerazioni finali: La via Normale alla Punta Giulia è un gioiellino. Richiede un'arrampicata che, pur non essendo mai particolarmente difficile, sa regalare delle belle emozioni. Verticale ed esposta, la via segue l'ideale e logica linea dello spigolo di questa elegante guglia. Le protezioni (chiodi e fittoni) sono posizionate nei punti strategici e offrono un buon grado di sicurezza (anche psicologico). Per chi ne avesse la necessità, comunque, vi sono abbondanti possibilità d'integrare.
Anche la sprotetta fessura finale (opzionale), offre buone possibilità di utilizzare le protezioni veloci.
Si tratta di una via adatta ai principianti che vogliono iniziare a cimentarsi con arrampicata atletica, verticale ed esposta.
Assolutamente consigliato unire questa via alla via Boga, detta anche Giovane Italia, sullo spigolo Sud/Ovest della stessa Punta Giulia. Attenzione, però, che la via Boga (Giovane Italia) alla Punta Giulia è un grado più alto (V) rispetto alla Normale.
Dislivello di avvicinamento: 300 m.;
Lunghezze: 3;
Dislivello in arrampicata: 60 m.;
Quota di partenza (avvicinamento): 1200 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 1500 m.s.lm. circa;
Quota di arrivo: 1563 m.s.l.m. vetta della Punta Giulia;
Difficoltà: V;
Soste: Fittoni da unire con cordino;
Esposizione: Sud/Ovest;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica con protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 1 ora;
Discesa: Con una calata in corda doppia lungo la via Normale (se si dispone di due mezze corde). Nel caso si arrampichi solo con una corda intera, due calate, sfruttando la sosta intermedia, sulla via Normale;
Attacco: Ci si porta presso lo spigolo Sud-Est della Punta Giulia seguendo una traccia di sentiero che termina proprio all'attacco della via. Presenza di un evidente resinato posto nel mezzo del peculiare camino squadrato strapiombante che caratterizza la prima lunghezza;
Primo Tiro (V, 20m.): Arrampicare facilmente per rampa fino a raggiungere il caratteristico diedro/camino squadrato (presenza di un fittone). Vincere il diedro/camino leggermente strapiombante con arrampicata atletica e divertente, passaggi ben protetti da chiodi. Alla fine del camino proseguire per alcuni metri su facili roccette fino a raggiungere la sosta sulla destra (ignorare i chiodi che s'incontrano, appartengono al secondo tiro). Non concatenare, probabili attriti;
Secondo Tiro (V, 20m.): Dalla sosta andare in deciso traverso a sinistra (presenza di un fix) per 4m. circa, in direzione di un evidente chiodo con grosso anello(V). Arrivati al chiodo rinviare e proseguire sul diedro-camino con arrampicata atletica e verticale, ma ben protetta fino ad uscire, dopo una decina di metri, sulla sinistra dello spigolo(V). Sosta su piccolo ma comodo ballatoio.
Terzo Tiro (V-, 30m.): Dalla sosta arrampicare su rocce lavorate in direzione dello spigolo (fix) qui spostarsi sull'altro versante e proseguire in direzione della vetta superando un piccolo strapiombo (passo di V-) protetto da cordone, poi le rocce si abbattono e si prosegue con arrampicata divertente su roccia compatta e appoggiata fino in vetta (IV, possibilità di integrare);
Discesa: Dalla sosta (si è sulla seconda cima della Punta Giulia, quella più alta) portarsi in conserva protetta fino alla penultima sosta della via Normale. Il che significa andare, in discesa, sul versante Nord. Da qui con una calata (se si dispone di due mezze) fino alla base, proprio dove inizia la via Normale;
Considerazioni finali: L'ascensione alla via normale della Punta Giulia rappresenta, come detto, una piacevole scoperta. La via Boga (detta anche Giovane Italia) alla Punta Giulia, invece, offre quel quid in più in cui, oltre alla piacevolezza dell'arrampicata e alla bellezza del luogo (appartato e selvaggio), consente di godere anche dell'ingaggio tecnico richiesto dalle tre lunghezze.
Le due vie descritte in questo post, quindi, elargiscono all'alpinista bellezza del posto, piacevolezza dell'arrampicata e appagamento dell'ego.
Assolutamente consigliata una giornata di puro divertimento scalando le rocce di questa bella e solitaria guglia della Grigna.
Quella del 24 aprile 2014 la considero la mia "prima volta" sulla Punta Giulia. In effetti, c'ero già salito qualche anno prima, nel 2009 (?), ma quella è un'altra storia...
Quel giorno del 2014, invece, quel 24 aprile, resterà sempre caro nel mio cuore. E' stata proprio una grande giornata in compagnia di un grande amico. Uno di quegli amici che sono presenti quando ne hai bisogno... a volte senza neppure saperlo, però loro ci sono...
Riferimenti bibliografici:
Testi:
P. Buzzoni, E. Pesci, Lario Rock Pareti, Versante Sud Edizioni (2011), p. 173
Avvicinamento: Seguendo le indicazioni per il Rifugio Rosalba si percorre il sentiero per circa 15-20 minuti fino a quando si trova la palina segnaletica per Punta Giulia, Torre Costanza e Mongolfiera. Imboccare, quindi, il sentiero che sale, ripido, sulla destra. Si tratta di una traccia di sentiero, a tratti esposto, che percorre antri selvaggi. Giunti nei pressi di una grotta, si prosegue sul sentiero che risale il fondo del Canalone del Diavolo. Il tracciato, sempre segnalato dai tipici colori di vernice rossa e bianca, richiede, tra l'altro, di vincere alcune roccette (pochi metri) di I e II grado. Poi si prosegue sempre in salita, ignorando la deviazione sulla sinistra per la Mongolfiera e per la Torre Costanza. La nostra meta, Punta Giulia, oramai si distingue impettita e aguzza proprio davanti a noi. Si prosegue lungo il sentiero fino al suo termine su comodo, ma piccolo, spiazzo erboso posto proprio alla base della via Normale.
Facili roccette sul sentiero di avvicinamento |
Il Canalone del diavolo. Non so il diavolo, ma qui, durante l'inverno, sicuramente si è scatenato l'inferno |
Lunghezze: 2 (possibile farne anche solo una);
Dislivello in arrampicata: 60 m.;
Quota di partenza (avvicinamento): 1200 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 1500 m.s.lm. circa;
Quota di arrivo: 1563 m.s.l.m. vetta della Punta Giulia;
Difficoltà: IV+;
Soste: Fittone cementato;
Esposizione: Nord/Ovest;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica con protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Discesa: Con una calata in corda doppia (se si dispone di due mezze corde). Nel caso si arrampichi solo con una corda intera, due calate sfruttando la sosta intermedia;
Attacco: L'attacco della Via Normale è facilmente individuabile perché dal terrazzino erboso ove si arriva con il sentiero (Nord-Ovest) sono visibili, proprio alla base dello spigolo i due chiodi di sosta che permettono al secondo di autoassicurarsi in sosta;
Lo spigolo Nord-Ovest di Punta Giulia ove sale la via Normale |
Relazione:
Primo Tiro (IV+, 40m.): Arrampicare in direzione del visibile fittone entrando proprio nel diedro/camino molto verticale e lavorato. A dispetto dell'apparenza, l'arrampicata è prodiga di appigli e appoggi e regala divertimento allo stato puro su ottima roccia. Si prosegue su percorso logico ed intuitivo seguendo i vari chiodi e fittoni fino a raggiungere la prima sosta su fittone cementato con catena. Conviene rinviare e proseguire stando sempre sulla verticale, s'incontra un passo che, apparentemente, è più duro degli altri (IV+) ma, stando leggermente a destra, si riesce ad uscirne facilmente. Subito dopo si arriva ad un altro fittone cementato con catena posto proprio nei pressi di un comodo ballatoio, sotto una meravigliosa fessura verticale. Valutare l'eventualità di proseguir fino in cima concatenando il tiro successivo;
Il Toso impegnato sul primo tiro (Entrambe Foto Ste) |
Lo Ste sul primo tiro |
Il Toso in partenza per la seconda lunghezza. Si noti la fessura che caratterizza la variante di questo tiro. (Foto Ste) |
Il Toso al termine della via. (Foto Ste) |
Lo Ste sul secondo tiro |
Discesa: Con una calata in corda doppia (se si dispone di due mezze corde) lungo la via di salita. Nel caso si arrampichi solo con una corda intera, due calate sfruttando la sosta intermedia;
In cima dalla Normale (Foto Ste) |
Considerazioni finali: La via Normale alla Punta Giulia è un gioiellino. Richiede un'arrampicata che, pur non essendo mai particolarmente difficile, sa regalare delle belle emozioni. Verticale ed esposta, la via segue l'ideale e logica linea dello spigolo di questa elegante guglia. Le protezioni (chiodi e fittoni) sono posizionate nei punti strategici e offrono un buon grado di sicurezza (anche psicologico). Per chi ne avesse la necessità, comunque, vi sono abbondanti possibilità d'integrare.
Anche la sprotetta fessura finale (opzionale), offre buone possibilità di utilizzare le protezioni veloci.
Si tratta di una via adatta ai principianti che vogliono iniziare a cimentarsi con arrampicata atletica, verticale ed esposta.
Assolutamente consigliato unire questa via alla via Boga, detta anche Giovane Italia, sullo spigolo Sud/Ovest della stessa Punta Giulia. Attenzione, però, che la via Boga (Giovane Italia) alla Punta Giulia è un grado più alto (V) rispetto alla Normale.
Relazione attinente alla scalata sulla via "Boga" o "Giovane Italia" alla Punta Giulia in Grignetta. Ascensione effettuata in data 24 aprile 2014 da Toso e Ste.
Ripetizioni: 27 settembre 2014 (Corso di alpinismo)
22 maggio 2016 (Corso di alpinismo)
Il tracciato della Via Boga alla Punta Giulia |
Dislivello di avvicinamento: 300 m.;
Lunghezze: 3;
Dislivello in arrampicata: 60 m.;
Quota di partenza (avvicinamento): 1200 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 1500 m.s.lm. circa;
Quota di arrivo: 1563 m.s.l.m. vetta della Punta Giulia;
Difficoltà: V;
Soste: Fittoni da unire con cordino;
Esposizione: Sud/Ovest;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica con protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 1 ora;
Discesa: Con una calata in corda doppia lungo la via Normale (se si dispone di due mezze corde). Nel caso si arrampichi solo con una corda intera, due calate, sfruttando la sosta intermedia, sulla via Normale;
Attacco: Ci si porta presso lo spigolo Sud-Est della Punta Giulia seguendo una traccia di sentiero che termina proprio all'attacco della via. Presenza di un evidente resinato posto nel mezzo del peculiare camino squadrato strapiombante che caratterizza la prima lunghezza;
Primo Tiro (V, 20m.): Arrampicare facilmente per rampa fino a raggiungere il caratteristico diedro/camino squadrato (presenza di un fittone). Vincere il diedro/camino leggermente strapiombante con arrampicata atletica e divertente, passaggi ben protetti da chiodi. Alla fine del camino proseguire per alcuni metri su facili roccette fino a raggiungere la sosta sulla destra (ignorare i chiodi che s'incontrano, appartengono al secondo tiro). Non concatenare, probabili attriti;
Il Toso sul caratteristico diedro/camino del primo tiro della Boga (Foto Ste) |
Lo Ste in uscita dalla prima lunghezza della via Boga alla Punta Giulia |
Il traverso a sx (Foto Ste) |
Il meraviglioso secondo tiro della via Boga alla Punta Giulia (Foto Ste) |
Lo Ste affronta la fessura del secondo tiro della via Boga alla Punta Giulia. Si notino la forte esposizione e la verticalità |
In uscita dalla seconda lunghezza |
La PMI sul traverso della seconda lunghezza durante una ripetizione del 2016 |
La prima parte della terza lunghezza |
Lo Ste sulla placca finale |
Discesa: Dalla sosta (si è sulla seconda cima della Punta Giulia, quella più alta) portarsi in conserva protetta fino alla penultima sosta della via Normale. Il che significa andare, in discesa, sul versante Nord. Da qui con una calata (se si dispone di due mezze) fino alla base, proprio dove inizia la via Normale;
Le due vie descritte in questo post, quindi, elargiscono all'alpinista bellezza del posto, piacevolezza dell'arrampicata e appagamento dell'ego.
Assolutamente consigliata una giornata di puro divertimento scalando le rocce di questa bella e solitaria guglia della Grigna.
Quella del 24 aprile 2014 la considero la mia "prima volta" sulla Punta Giulia. In effetti, c'ero già salito qualche anno prima, nel 2009 (?), ma quella è un'altra storia...
Quel giorno del 2014, invece, quel 24 aprile, resterà sempre caro nel mio cuore. E' stata proprio una grande giornata in compagnia di un grande amico. Uno di quegli amici che sono presenti quando ne hai bisogno... a volte senza neppure saperlo, però loro ci sono...
Riferimenti bibliografici:
Testi:
P. Buzzoni, E. Pesci, Lario Rock Pareti, Versante Sud Edizioni (2011), p. 173
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