Relazione attinente all'arrampicata sulla via Normale alla Torre Conica ai Piani di Bobbio effettuata in data 26 giugno 2016 da Toso, Mattia e Claudio
Ogni giorno una cima,
ogni sera una sbronza.
[Mauro Corona, I misteri della Montagna,
Mondadori 2015]
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Due bravi allievi |
Avvicinamento: Dal Rifugio Lecco (1777 m.s.l.m.) seguire il vallone dei camosci che si apre alle spalle del Rifugio in direzione Nord-Ovest. Si risale la pista da sci tenendo l'impianto di risalita alla propria sinistra, si raggiunge e si supera la stazione di arrivo. Si prosegue, sempre in direzione Nord-Ovest, verso la Torre Conica che oramai diventa sempre più evidente. Si raggiunge una traccia di carrareccia che sale a sinistra in direzione della Torre, poi risalire il canale detritico che scende proprio dalla parete Ovest della Torre Conica, fino a giungere nei pressi dell'attacco;
L'avvicinamento |
Tempistica di avvicinamento: 1 ora circa dall'arrivo della funivia;
Lunghezze: 4;
Dislivello in arrampicata: 60 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 1650 m.s.l.m. circa dall'arrivo della funivia ai Piani di Bobbio;
Quota di partenza (arrampicata): 1950 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2000 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: IV+;
Soste: Resinati da unire con cordino;
Esposizione: Sud-Ovest;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per le vie di stampo classico, con tutto il necessario per integrare le protezioni esistenti;
Tempo di arrampicata: 2 ore;
Discesa: Una calata in corda doppia da 60 m. quasi interamente nel vuoto;
Attacco: Alla base dell'evidente ed unico canale che, dal versante Ovest, separa la torre dal suo retro corpo roccioso.
Il pallino indica l'attacco della via Normale alla Torre Conica |
Primo Tiro (IV, 25 m.): Si sale la facile rampa iniziale, ricca di fori e buchi, in direzione dell'evidente camino. La zona è spesso viscida e bagnata e in questi casi le difficoltà che s'incontrano sono sul IV. Se la parete fosse interamente asciutta si potrebbe affrontarla per rampe più facili che si attestano sul III. Il percorso è evidente e ci sono fix e spit che proteggono il necessario. L'uscita sulla cengia ghiaiosa richiede attenzione per la facilità con cui si possono far cadere i sassi. Sosta all'interno del camino su spit (o vecchi chiodi) da unire;
Il primo tiro della via normale alla Torre Conica |
L'uscita dal primo tiro, si noti la cengia in cui abbondano sassi mobili |
Secondo Tiro (IV+, 25 m.): Alla destra della sosta si affronta il diedro su cui troneggia uno spit. Si arrampica in direzione dello spigolo facendo attenzione che la roccia potrebbe essere viscida. Raggiunto lo spigolo si prosegue in traverso con passi esposti, ma protetti. Dopo circa 5 m. di traverso si affronta un camino verticale che richiede movimento atletico ed esposto (IV+) comunque ben protetto. Sosta su pergamo erboso. Due fittoni da unire;
Il diedro iniziale della seconda lunghezza |
L'uscita dalla seconda lunghezza |
Terzo Tiro (III+, 20 m.): Risalire in verticale sopra la sosta affrontando l'evidente muretto su cui spicca un resinato. Dalla successiva cengia proseguire verso destra (visibile resinato) in traverso facile ma esposto. Conviene stare bassi. Sosta alla sinistra di un canale erboso. Fittoni da unire;
Il traverso del terzo tiro |
Il muretto iniziale della terza lunghezza |
L'esposto traverso del terzo tiro |
Quarto Tiro (IV°, 30 m.): Dalla sosta risalire lo spigolo a destra e poi superare l'infido canale erboso dirigendosi alla successiva paretina. Vincere il primo salto che richiede un passo deciso, dirigendosi verso il resinato. Da qui salire in verticale verso la cima con arrampicata divertente, appigliata (VI), ma sprotetta (possibilità di integrare piuttosto aleatorie). Sosta su resinati uniti da catena e anello di calata;
L'ultima lunghezza |
La breve paretina che porta sulla vetta vera e propria della Torre Conica |
Discesa: Dall'ultima sosta (alla fine del quarto tiro, con catena e anello di calata) ci si cala sul versante sud con una calata da 60 m. (di cui almeno 50 nel vuoto) da brivido!!! Si arriva, così, alla base della parete Sud della Torre conica. Per ritornare all'attacco basta seguire la traccia di sentiero verso sinistra (faccia a monte).
La calata di 60 m. di cui, almeno 50, nel vuoto |
Considerazioni finali: Consigliato concatenarla con la via "Gelida Piapata" alla bastionata del Barbisino (Vedi Relazione). La via descritta in questo post, la normale alla Torre Conica, per le sue peculiarità di difficoltà e di chiodatura è particolarmente adatta ad un corso o a novelle cordate che vogliono affinare le loro esperienze sul mondo verticale. Si badi bene che, per esposizione e per tipologia di arrampicata richiesta (piuttosto atletica) non è da considerarsi una entry level. Ogni lunghezza ha almeno un passaggio che richiede decisione, confidenza con l'esposizione e padronanza del grado, spesso in assenza di protezioni. Quindi, non sottovalutarla (ma questo non dovrebbe essere fatto per nessuna via di roccia), e non farsi trarre in inganno dall'apparente facilità dei gradi.Fatte le opportune raccomandazioni, veniamo alla via. E' una bella classica. Si svolge in un ambiente stupendo, offre un'arrampicata sempre diversa, spesso esposta, con qualche passaggio strapiombante, sicuramente non difficile, ma che regala soddisfazioni. L'ultima lunghezza (quasi) completamente sprotetta, da inventare...
Riferimenti Bibliografici:
Testi: P. Buzzoni, E. Pesci, Lario Rock pareti, Versante Sud (2011), pp. 250, 251
Ciao. Sono Giancarlo Carminati di Bagnatica (BG). Via percorsa oggi 5 agosto 2019. Questa è nettamente la miglior relazione che abbia letto di questa via. Purtroppo il nodo della "doppia" si è incastrato dopo 4 metri impedendoci il recupero delle due corde (utilizzato un nodo galleggiante doppio, una guida austriaca scesa poco prima per lo stesso canalino iniziale usando un galleggiante semplice ha recuperato la corda regolarmente....sarà stato quello il motivo?). Ciao Giancarlo
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