Friuli, Prealpi Giulie, Monte Glemine, Gemona, Udine
Relazione attinente alla scalata sullo spigolo del Monte Glemine. Ascensione effettuata in data 10 maggio 2015 da Toso e PMI.
[Il Friuli] Una
regione poco conosciuta, sfruttata nel passato e minata dall’instabilità
geologica.
Camminando si ha il tempo di guardare, toccare, annusare e
accorgersi che si sta attraversando una regione stupenda,
non solo
paesaggisticamente parlando, ma soprattutto per le persone, per l’ospitalità,
per la naturale gentilezza e convivialità che li caratterizza.
[Elis Bonini e
Edoardo Cagnolati su
Montagne 360 Dicembre
2013 p. 11]
Il tratteggio indica la via di salita allo spigolo del Glemine |
Avvicinamento: Entrare nella fenditura del muro che conduce alle falesie di Gemona. Risalire il sentiero in direzione del settore Didattico che si trova proprio alla fine del sentiero 5 min. dal parcheggio.
Dislivello di avvicinamento: 50m.
Lunghezze: 12 tiri + 1 di collegamento;
Dislivello in arrampicata: 300 m.;
Quota di partenza (avvicinamento): 300 m.s.l.m.;
Quota di partenza (arrampicata): 350 m.s.l.m.;
Quota di arrivo: 710 m.s.l.m. vetta del Monte Glemine;
Difficoltà: V°-;
Soste: Tutte su due chiodi resinati da unire con cordino;
Esposizione: Sud-Ovest;
Vie di fuga: Nessuna, eventualmente calarsi in doppia. Tutte le soste hanno un anello di calata, ma credo che la ritirata in corda doppia risulti piuttosto articolata vista la conformazione dello spigolo;
Tipo di roccia: Calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica, portare cordini, nuts e friends, in via ci sono pochissimi chiodi;
Tempo di arrampicata: 4 ore;
Discesa: A piedi lungo il sentiero sul versante Nord;
Attacco: L'attacco è facilmente individuabile dalla presenza di una larga fessura-camino verticale che termina proprio su un albero. Alla sinistra di questa fessura è visibile una sosta costituita da due fittoni resinati. Alla destra s'intravede una sbiaditissima scritta "spigolo";
L'attacco dello Spigolo del Glemine |
Relazione:
Primo Tiro (III°, 30m.): Si sale alla sinistra della fessura e poi ci si porta alla sua destra. Giunti al termine della fessura, nei pressi dell'albero, si segue l'evidente percorso in diagonale destra fino ad incontrare due fittoni resinati su comodo ballatoio;
Secondo Tiro (III°+, 30m.): Salire a sinistra vincendo il facile muretto, poi si prosegue per rocce più facili e zolle erbose;
Il facile muretto alla sx della sosta |
L'uscita della seconda lunghezza su zolle erbose |
Terzo Tiro (III°+, 55m.): Spostarsi leggermente a sinistra della sosta e risalire il primo muretto verticale, poi proseguire su terreno più facile fino al successivo muretto ove troneggia un resinato. Rinviare e proseguire affrontando anche la successiva placca ammanigliata e verticale fino a raggiungere la comoda sosta su resinati posta nei pressi di un bellissimo diedro fessurato;
La partenza della terza lunghezza |
L'uscita della terza lunghezza |
Il diedro fessurato |
La P.M.I. in azione sul 4° tiro |
Quinto Tiro (IV°+, 25m.): Dalla sosta si affronta la parete successiva ove spicca un resinato. Poco prima del resinato c'è una fessura ove può essere inserito un friend. Una volta rinviato conviene proseguire in direzione dello spigolo a sinistra, che oppone un passo durato (IV°+) poi, una volta vinto lo spigolo, l'arrampicata procede più facile, su placche articolate e fessurate fino in sosta. Presenza di un chiodo circa a metà tiro.
Il tratteggio indica la linea della prima parte della quinta lunghezza |
La PMI sullo spigolo |
La seconda parte del quinto tiro |
Il primo tratto della sesta lunghezza |
La seconda parte del sesto tiro è un'arrampicata facile sullo spigolo |
La Sosta della settima lunghezza si trova su una placca alla fine di una cengietta sulla destra |
La PMI all'inizio della cengia-traverso a dx |
Ottavo Tiro (IV°, 40m.): Si arrampica sulla bella placca fessurata in direzione della parete nera, poi si devia a sinistra seguendo il bel diedro che lascia sulla destra la parete nera. Arrampicata divertente e ottime possibilità di proteggersi con friend e cordini. Si arriva nuovamente sullo spigolo e si volge a destra affrontando la successiva bella placca articolata fino ad arrivare in sosta su resinati. Lunghezza molto bella e divertente.
La bella placca all'inizio dell'ottava lunghezza |
La seconda parte del tiro si sviluppa su un bel diedro |
L'ultima parte dell'ottava lunghezza è una facile placca fessurata |
A picco sul borgo medievale di Gemona |
La PMI osserva la decima lunghezza |
La PMI si dirige verso lo strapiombino |
La PMI supera lo strapiombo |
L'ultima parte della decima lunghezza |
Collegamento (10 m.): Un traverso a destra (faccia a monte) su comoda cengia erbosa, porta alla successiva sosta posta proprio sotto una bella placca molto lavorata.
Il tiro di collegamento sulla cengia |
La bella placca dell'ultimo tiro |
La PMI affronta l'ultima bella placca |
Uscita in vetta (I°, 30m.): Si prosegue per facili roccette fino a raggiungere la croce di vetta. Noi ci siamo slegati, ma si può progredire in conserva protetta. Vista spettacolare!
La vetta del Glemine (709 m.s.l.m.) |
Discesa: Dalla croce di vetta scendere con dei passi di disarrampicata (I° e II°) sul versante Nord su roccia e zolle erbose. Vi è la presenza di qualche anello cementato per, eventualmente, fare le manovre in sicurezza. Noi ci siamo calati slegati data la facilità dei passaggi e la brevità della paretina (5-6 m.). Ci si ritrova così su una forcella. Seguire il sentiero che, inizialmente con un cavo metallico, porta, nel volgere di 20-30 minuti in centro al Paese di Gemona, proprio nei pressi del meraviglioso ed imponente duomo medievale. Da qui in pochi minuti alla macchina.
Considerazioni finali: Lo spigolo del Glemine regala un'arrampicata facile, didattica e adatta ai neofiti. Esteticamente, guardando lo spigolo da lontano, è molto elegante (anche se la striscia di roccia si destreggia tra il bosco). E' molto panoramica, sia perché si arrampica sopra il villaggio medievale di Gemona sia perché offre un balcone privilegiato dai colli morenici friulani al mare, e sulle alpi e prealpi Giulie e Carniche.
Pur trattandosi di un'arrampicata piuttosto facile, è meglio tenere presente che, salvo le soste resinate, su tutto lo spigolo non vi sono chiodi (fatta eccezione per la placca unta della quarta lunghezza) e quindi potrebbe esser consigliato saper usare i blocchetti ad incastro o i cordini su spuntoni e clessidre.
Eccezion fatta per il quarto tiro (che se non fosse unto sarebbe stupendo), si trovano diverse lunghezza molto interessanti che sanno regalare un'arrampicata divertente. Penso, ad esempio, all'ultimo tiro, una bella placca fessurata, facile, ma completamente sprotetta, oppure il quinto tiro che si destreggia su un panoramico spigolo, ma anche l'ottavo e il decimo sono molto divertenti. Nel complesso, pertanto, lo spigolo del Glemine ha ampiamente soddisfatto le aspettative e mi sento di consigliarlo a tutti coloro i quali vogliano fare un pomeriggio (primaverile o autunnale) d'arrampicata e di esplorazione in un bel posto.
Nella foresta friulana |
Ma che bella giornata!!!
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