Eh si, devo confessare
che così il rischio è ridotto quasi a zero.
A momenti rimane solo il
divertimento… e neppure poco.
Insomma, come fare il numero al trapezio con la
rete sotto, senza neanche rischiare la pelle.
Immagino lo scandalo dei mille
Soloni dell'alpe,
quelli che hanno decretato che con la rete non c'è gusto.
Quelli che tolgono le reti, e poi, se qualcuno casca, pazienza! [..]
Be',
com'era? Mah, non troppo bella: ci siamo divertiti…
[F. & R. Dragosei, Corde Gemelle, CDA & Vivalda ed. 2008, p. 96]
Premessa:
Lo Scoglio di Pianche è una struttura rocciosa piramidale, alta una sessantina di metri che si trova adagiata sulle pendici occidentali del Monte Aues. Io e la B.C. vi abbiamo scalato nell'estate del 2011 quando eravamo in vacanza in Val Stura (Vedi Relazioni). A quel tempo le vie tracciate su questo torrione, ben visibile dalla strada che porta alle Terme di Vinadio, erano sei. Noi ne abbiamo scalate 3 e di seguito riporto le relazioni. Essendo vie spittate molto bene, con protezioni vicine e soste attrezzate, adatte a principianti, che possono essere fatte, tutte, tranquillamente in una giornata, ritengo corretto inserirle, nel contesto di questo blog, nel novero delle falesie pur non trattandosi di una falesia nel senso stretto del termine.
Itinerario automobilistico: Superato il paese di Pianche in direzione Colle della Maddalena (vedi ubicazione al termine di questo Post), si prosegue sulla strada statale 21 per circa 500 metri. Si parcheggia sullo spiazzo a destra subito dopo la seconda galleria-paravalanghe.
Avvicinamento: Si entra nel bosco approfittando di una fessura nel paravalanghe in legno. Qui bisogna andare in salita, dritti (presenza di una freccia sbiadita su un sasso) e non seguire le tracce di sentiero a destra segnalate da macchie rosse sugli alberi, che portano decisamente fuoristrada. Se si segue, invece, la labile traccia di sentiero indicata dalla freccia sbiadita sul sasso, traccia che comporta una salita decisa, in pochi minuti si arriva ad un'enorme pietraia costituita da massi instabili. La si risale al meglio e in circa 40 minuti, seguendo sporadici ometti e tracce rose, che inducono ad entrare ed uscire dalla pietraia e dal limitrofo boschetto di faggi, si arriva alla base dello scoglio. L'avvicinamento non è agevole, ma, se si esclude l'inizio, abbastanza intuitivo;
Dislivello di avvicinamento: 200 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 950 m.s.l.m. circa;
In primo piano il sasso con una sbiadita freccia ad indicare il percorso di avvicinamento |
Relazione attinente alla scalata sulla
via di roccia "Mas que Nada" allo
Scoglio di Pianche. Arrampicata effettuata in data 21 agosto 2011 da Toso e B.C.
Lunghezze: 3;
Dislivello in arrampicata: 70 m.;
Quota di arrivo: 1200 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 5c;
Soste: Attrezzate con spit e catena;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Normale dotazione per arrampicare su vie di roccia di più tiri tipo plaisir. Non necessarie protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Discesa: 2 doppie lungo la via, la prima doppia fino alla seconda sosta e da qui con un'altra doppia fino alla base;
Attacco: L'attacco della via Mas que Nada è situato immediatamente alla destra dello spigolo;
Lunghezze: 3;
Dislivello in arrampicata: 70 m.;
Quota di arrivo: 1200 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 5c;
Soste: Attrezzate con spit e catena;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Normale dotazione per arrampicare su vie di roccia di più tiri tipo plaisir. Non necessarie protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Discesa: 2 doppie lungo la via, la prima doppia fino alla seconda sosta e da qui con un'altra doppia fino alla base;
Attacco: L'attacco della via Mas que Nada è situato immediatamente alla destra dello spigolo;
L'attacco di Mas que nada |
Relazione:
Primo Tiro (5c, 20m.): Si sale con arrampicata tecnica su scagliettine fino a sostare sotto un tettino. Sempre ben protetto;
Il Toso in azione sulla prima lunghezza |
Secondo Tiro (5c, 20m.): Dalla sosta si va verso destra, in questo modo si vince il tettino aggettante con facilità, superandolo dalla parte più facile. Successivamente, l'arrampicata prosegue sempre con movimenti delicati e tecnici, mai banali, fino ad arrivare ad una sosta su un comodo spiazzo;
Il Toso affronta l'aggetto superandolo alla destra |
Il Toso verso la fine della via |
Discesa: Con due doppie (con una corda singola) si arriva alla base della via. La prima doppia viene fatta fino alla seconda sosta, e la seconda fino alla base.
Foto di rito al termine della via Mas que nada |
Relazione attinente alla scalata sulla via di roccia "Scala a 40" allo Scoglio di Pianche. Arrampicata effettuata in data 21 agosto 2011 da Toso e B.C.
Lunghezze: 3;
Dislivello in arrampicata: 70 m.;
Quota di arrivo: 1200 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 5c;
Soste: Attrezzate con spit e catena;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Normale dotazione per arrampicare su vie di roccia di più tiri tipo plaisir. Non necessarie protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Discesa: 2 doppie lungo la via, la prima doppia fino alla seconda sosta e da qui con un'altra doppia fino alla base;
Attacco: L'attacco della via Scala a 40 è situato immediatamente alla sinistra dello spigolo (della via Mas que nada) presso un evidente diedro;
Lunghezze: 3;
Dislivello in arrampicata: 70 m.;
Quota di arrivo: 1200 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 5c;
Soste: Attrezzate con spit e catena;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Normale dotazione per arrampicare su vie di roccia di più tiri tipo plaisir. Non necessarie protezioni veloci;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Discesa: 2 doppie lungo la via, la prima doppia fino alla seconda sosta e da qui con un'altra doppia fino alla base;
Attacco: L'attacco della via Scala a 40 è situato immediatamente alla sinistra dello spigolo (della via Mas que nada) presso un evidente diedro;
Il diedro che caratterizza l'attacco della via |
Relazione:
Primo Tiro (5c, 20m.): Si risale il diedro che conduce ad un tettino aggettante che si vince sulla destra senza particolari difficoltà. Lunghezza sempre ben protetta, si sosta su catena all'inizio di un secondo diedro. Da questa sosta si può andare o a destra, proseguendo lungo la via Scala a 40, oppure andare a sinistra e fare il secondo tiro della via Colpo di Coda;
Il Toso al termine della prima lunghezza |
Secondo Tiro (5c, 20 m.): Dalla sosta si prosegue verso destra arrampicando sullo spigolo. Progressione tecnica ed esposta, però molto ben protetta. Si arriva alla seconda sosta della via Mas que nada;
Il Toso all'inizio della seconda lunghezza, poco prima di iniziare lo spigolo tecnico |
Discesa: Con due doppie (con una corda singola) si arriva alla base della via. La prima doppia viene fatta fino alla seconda sosta, e la seconda fino alla base.
Relazione attinente alla scalata sulla via di roccia "Colpo di coda" allo Scoglio di Pianche. Arrampicata effettuata in data 21 agosto 2011 da Toso e B.C.
Lunghezze: 3;
Dislivello in arrampicata: 70 m.;
Quota di arrivo: 1200 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 6a;
Soste: Attrezzate con spit (qualcuna senza catena);
Esposizione: Sud;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Attacco: L'attacco della via Colpo di Coda è situato immediatamente alla sinistra dello spigolo (della via Mas que nada) presso un evidente diedro ed è in comune al primo tiro di Scala a 40;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Normale dotazione per arrampicare su vie di roccia di più tiri tipo plaisir. Non necessarie protezioni veloci;
Discesa: 2 doppie lungo la via, la prima doppia fino alla seconda sosta e da qui con un'altra doppia fino alla base;
Dislivello in arrampicata: 70 m.;
Quota di arrivo: 1200 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 6a;
Soste: Attrezzate con spit (qualcuna senza catena);
Esposizione: Sud;
Tempo di arrampicata: 30 minuti;
Attacco: L'attacco della via Colpo di Coda è situato immediatamente alla sinistra dello spigolo (della via Mas que nada) presso un evidente diedro ed è in comune al primo tiro di Scala a 40;
Vie di fuga: In doppia dalla via;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Normale dotazione per arrampicare su vie di roccia di più tiri tipo plaisir. Non necessarie protezioni veloci;
Discesa: 2 doppie lungo la via, la prima doppia fino alla seconda sosta e da qui con un'altra doppia fino alla base;
Relazione:
Primo Tiro (5c, 20m.): In comune con Scala a 40. Si risale il diedro che conduce ad un tettino aggettante che si vince sulla destra senza particolari difficoltà. Lunghezza sempre ben protetta, si sosta su catena all'inizio di un secondo diedro. Da questa sosta, per proseguire lungo la via Colpo di coda, si deve andare a sinistra.
Secondo Tiro (6a, 25m.): Si sale in piena paretina alla sinistra del diedro che termina contro un tetto aggettante. Si vince il tetto con arrampicata di forza. Molto ben protetta e ben appigliata. Comunque è importante lavorare bene di piedi. Si prosegue ancora nel diedro fino a trovare un altro tetto che va vinto anch'esso di forza. La sosta su due spit (senza catena) è poco più sopra, ma io ho deviato a destra per traverso facile, fino alla seconda sosta della via Scala a 40, da dove potevo calarmi fino alla base. Questo, a mio parere, è il tiro più bello fra tutti quelli descritti in questa relazione
Il Toso ingaggia la seconda lunghezza di Colpo di Coda |
Il bel diedro che caratterizza la seconda lunghezza della via Colpo di Coda |
Discesa: 2 doppie lungo la via, la prima doppia fino alla seconda sosta e da qui con un'altra doppia fino alla base;
Al centro della foto lo Scoglio di Pianche |
Considerazioni finali: Lo Scoglio di Pianche, con le sue vie attrezzate sportive, rappresenta una valida possibilità per arrampicare quando si ha poco tempo (una mezza giornata) a disposizione. E' indicato soprattutto nelle mezze stagioni. Inoltre, pur opponendo gradi rispettabilissimi, mi sentirei di consigliarlo a neofiti o per ragioni didattiche.
Se avanza tempo consiglio di andare a fare un paio di tiri alla bella falesia del Salto dei Camosci |
Riferimenti Bibliogarfici: G. Bergese, G. Ghibaudo, Sambuco 360, Graph-Art - Manta 2007, pp. 104, 106
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