Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


giovedì 24 ottobre 2013

Goulotte Chéré al Triangle du Tacul


Triangle du Tacul, Mont Blanc du Tacul, Gruppo del Monte Bianco, Chamonix, Francia

Relazione relativa all'ascensione alpinistica su ghiaccio alla Goulotte Chéré al Triangle du Tacul effettuata nelle date del 25 e 26 aprile 2013 da Toso, Damiano e Laura


Si deve ponderare sempre, 
osare di rado, 
e solo quando la probabilità di vincere compensi il rischio. 
[Julius Kugy, Dalla vita di un alpinista, 
Ed. Domus, p. 114]







Dati Tecnici Ascensione: L'ascensione alpinistica alla Goulotte Chéré al Triangle du Tacul è stata effettuata in due giorni. Il primo giorno, partiti dall'Italia e saliti con la funivia da Chamonix fino all'Aiguille du Midi (3.777 m.s.l.m. quota di arrivo della funivia), abbiamo effettuato la vera e propria scalata alla Goulotte. Abbiamo dormito al Rifugio Cosmiques (3.613 m.s.l.m.) e il giorno dopo, siamo risaliti all'Aiguille du Midi e siamo scesi a Chamonix con la funivia. Tutti gli avvicinamenti e spostamenti sono stati fatti con gli sci d'alpinismo. 
Percorso automobilistico: Dal paese di Chamonix in Francia (Vedi Ubicazione alla fine di questo post), si seguono le numerose indicazioni per la funivia che porta all'Aiguille di Midi. Il parcheggio, posto nei pressi della funivia, costa uno sproposito... 
Avvicinamento: L'avvicinamento alla Goulotte inizia con una bella discesa (che noi abbiamo fatto con gli sci) dall'arrivo della funivia dell'Aiguille du Midi fino al Plateu (Col du Midi 3.532 m.s.l.m.). Da qui si va in direzione Sud-Ovest verso il Triangle du Tacul (3.970 m.s.l.m.) affrontando un ampio pianoro glaciale e poi una piccola salita (100 m di dislivello circa) fino all'attacco della Chéré;


In rosso evidenziato il percorso di avvicinamento


Dislivello Complessivo: Non prendo in considerazione la salita con la funivia. Dall'arrivo della funivia all'Aiguille du Midi (3.777 m.s.l.m.) all'attacco della Chéré (3.575 m.s.l.m.) ci sono circa 300 m. di dislivello di cui 200 in discesa e 100 in salita. La Goulotte, fin dove viene percorsa solitamente (dove siamo arrivati noi), si compone di circa 200 m. di dislivello  ;
Lunghezze: 4;
Quota di partenza (avvicinamento): 3.777 m.s.l.m. arrivo della funivia all'Aiguille di Midi. 
Quota di partenza (goulotte): 3.575 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 3.800 m.s.l.m. circa; 
Tempistica: Per la salita in funivia, direi di considerare una mezz'ora abbondante. 
Per l'avvicinamento si consideri un'ora (tra la discesa lungo la cresta dell'Aiguille du Midi, la discesa con gli sci fino al plateau, ripellare e salire per un centinaio di metri all'attacco della Goulotte Chéré). 
Per la scalata della Goulotte vera e propria, noi abbiamo iniziato alle 10.30 e siamo arrivati all'ultima sosta alle 15.30. Quindi 5 ore. Siamo stati un po' lenti, ma abbiamo anche trovato moltissime cordate davanti a noi e abbiamo perso molto tempo nelle soste. 
Per la discesa in corda doppia si consideri 1 ora e mezza. 
Per il ritorno al rifugio Cosmiques, con gli sci d'alpinismo, si consideri un'oretta. Dal Cosmiques alla funivia dell'Aiguille du Midi si consideri un'altra oretta;
Attrezzatura: Per gli avvicinamenti noi abbiamo utilizzato gli sci d'alpinismo. A seconda della stagione e, quindi, dell'innevamento, si può anche considerare l'opzione di fare l'avvicinamento solo con i ramponi. Per l'anabasi alla Goulotte Normale Dotazione Alpinistica per arrampicata su cascate, ovvero ramponi, 2 piccozze da cascata, imbrago e corda e chiodi da ghiaccio;
Periodo Consigliato: Tardo inverno, inizio primavera;
Difficoltà: 85°, II°, D;
Esposizione: Nord (per quanto attiene la goulotte);
Soste: Tutte attrezzate o a spit o a chiodi;
Punti di Appoggio: Rifugio Cosmiques (3.613 m.s.l.m.);
Vie di fuga: In doppia dalla via;

I 4 tiri della Goulotte Chéré
Relazione:
Riusciamo a prendere la prima funivia che da Chamonix conduce all'Aiguille di Midi. Appena si entra nel tunnel, in cima all'Aiguille, e ci si affaccia alle balconate, si nota inconfondibile, proprio d'innanzi a noi, il Triangle du Tacul e si riesce anche a scorgere, sulla destra, la sottile lingua ghiacciata della Goulotte Chéré. 


Il Mont Blanc du Tacul visto dall'arrivo della funivia. Al centro il Triangle
du Tacul, a dx s'intravede la sottile goulotte Chéré
In rosso evidenziata la Chéré
La giornata si preannuncia splendida. Usciti attraverso la galleria scavata nel ghiaccio, si scende lungo la cresta. Ci sono dei cordoni di sicurezza. Questo pezzo lo facciamo senza calzare i ramponi, serve solo un po' di oculatezza. 


La cresta che dall'Aiguille du Midi conduce all'omonimo colle
Arrivati al termine della cresta, mettiamo gli sci e ci buttiamo in discesa verso il Triangle du Tacul, passando sotto il Rifugio Cosmiques. Arrivati all'evidente pianoro glaciale (plateau), pelliamo i nostri sci d'alpinismo e ci dirigiamo, seguendo le evidenti tracce, all'attacco della Goulotte (affollatissima).


L'avvicinamento con gli sci d'alpinismo sul Plateau

Verso il Triangle du Tacul. La Chéré si trova a destra
All'attacco, ci cambiamo gli scarponi, ci imbraghiamo, ci leghiamo in cordata e iniziamo l'ascesa che si consta delle seguenti lunghezze:


L'attacco della Chéré
Primo Tiro (50°, 60 m.): Si risale il conoide nevoso (che noi abbiamo trovato ghiacciato) in direzione della goulotte, che oppone una pendenza di 45°-50°. La sosta, attrezzata a spit, si trova sia sulle rocce di destra sia su quelle di sinistra. Addirittura a sinistra si trovano due soste, poste 10 m. l'una dall'altra. La prima è caratterizzata da cordini con maglia rapida, la seconda si consta di un lungo cordone che pencola attaccato a due spit;


Il primo tiro dalla prima sosta
Secondo Tiro (65°, 50 m.): Dalla sosta ci si dirige verso il canale ghiacciato. Il primo tratto è molto stretto e la progressione avviene proprio in un collo di bottiglia tra le rocce. Qui, se ci sono cordate davanti, cade di tutto, fare attenzione. Superato questo primo tratto il tiro si allarga ma s'impenna. Arriviamo ad un 65° per pochi metri (2-4 m.) Poi la pendenza diminuisce, e il canale si allarga, conviene spostarsi sulle rocce di destra, soprattutto se si hanno cordate davanti, per togliersi dalla traiettoria dei proiettili di ghiaccio. Dopo pochi metri di misto si riesce a trovare agevolmente dei cordini ove sostare o degli spuntoni ove attrezzare una sosta. Se invece si decide di proseguire lungo il canale ghiacciato, s'incontrerà una sosta sulla destra su cordino incastrato nel ghiaccio o chiodi sulla roccia.
Su questo tiro l'affollamento era così intenso che una cordata che stava scendendo ha tolto tutti i chiodi che avevo messo...
La prima parte del secondo tiro. Si noti l'inizio
vero e proprio della goulotte
I coniugi al termine della seconda lunghezza
Terzo Tiro (80°, 55 m.): Si arrampica su misto in direzione della goulotte. Dopo una decina di metri non particolarmente difficili, in cui, volendo, si riesce anche a proteggere con un friend, si entra nuovamente nella goulotte. Sulla destra si vedono dei cordini di sosta, ma si ignorano. Si affronta il muro ghiacciato verticale che oppone difficoltà sugli 80°. Quando la pendenza si abbatte si trova la sosta sulla destra su chiodi ed eventuale anello di calata. Anche a sinistra, sulle rocce, c'è una sosta su chiodi.


Laura alla fine del terzo tiro. Le difficoltà di questa lunghezza
sono appena finite
Quarto Tiro (80°, 55m.): Si prosegue ad arrampicare affrontando il lungo tiro che diventa mano a mano più ripido (80°-85°). Quando la pendenza inizia a diminuire si trovano chiodi di sosta sia sulla destra che sulla sinistra. Noi abbiamo sostato sulla sinistra. 
Da qui in poi le difficoltà diminuiscono e la progressione, fino in cima al Triangle du Tacul, è giudicata poco interessante, sebbene sia di misto. La maggior parte delle cordate, proprio da questa sosta, fanno ritorno alla base, con tre calate in doppia. Anche noi abbiamo fatto così.


Laura all'uscita dell'ultima lunghezza
Damiano ingaggia l'ultima lunghezza


Discesa: Noi abbiamo fatto le seguenti calate in corda doppia: La prima, ovviamente, dall'ultima sosta. La seconda dalla penultima, e la terza calata da un anello posto 5-6 metri più in basso della seconda sosta. In buona sostanza in discesa abbiamo fatto una calata in meno rispetto ai tiri di corda fatti in salita. Questo è stato possibile perché, calandoci tutto a destra (faccia a monte) la parte ghiacciata (almeno nel nostro caso) è più corta, ed il conoide nevoso, essendo più alto, consente di scendere svincolati dalla corda in tutta tranquillità.


La prima calata in doppia
La seconda calata
L'ultima calata
Considerazioni finali: Siamo stati così lenti nell'ascesa che facciamo tutte le calate baciati dal sole (siamo in parete Nord....). Dopo essere arrivati alla base, con tutta calma, calziamo gli sci e ci dirigiamo al Rifugio Cosmiques, dove passeremo la notte. Sarà un notte di luna piena che ci regalerà degli scorci indimenticabili sulle guglie del Monte Bianco. Il Rifugio è accogliente, confortevole e si mangia bene.


Il trio alla fine della scalata
Il Rifugio Cosmiques
Il giorno dopo, saremmo dovuti scendere lungo la Valle Blanche, ma il meteo, inclemente, ci costringe e risalire alla funivia dell'Aiguille du Midi con una visibilità pressoché nulla.


Il secondo giorno rientriamo all'Aiguille du Midi.
Si notino le condizioni meteo
Si è trattato, nel complesso, di un'avventura straordinaria, in un luogo di una bellezza travolgente. Le condizioni della Goulotte erano perfette. Si consideri che il tiro più difficile è stato il primo in quanto, gli altri, essendo tutti gradinati (a causa dei numerosi passaggi) offrivano un'ottima sicurezza per l'appoggio delle punte dei ramponi consentendo di proteggersi a viti con relativa tranquillità.


Il Dente del Gigante
Per quanto attiene, invece, la tempistica, è vero, siamo stati piuttosto lenti, ma... Che soddisfazione scendere da questo ambiente quasi per ultimi, inebriarsi (e scaldarsi) con gli ultimi raggi di sole, respirare un attimo di pace, senza grida, urla, pioggia di oggetti, ecc. A proposito di caduta di materiale, oggi ho visto di tutto. Abbiamo iniziato con una piccozza, poi guanti, viti da ghiaccio, moschettoni, discensori... Ovviamente pezzi di ghiaccio. Uno di questi ha colpito la ragazza che stava proprio sopra di me, nel collo di bottiglia del secondo tiro, costringendola a ritirarsi... Noi siamo stati lenti, è vero, ma abbiamo fatto le cose per bene. Almeno mi pare.


L'Aiguille du Midi dalla Chéré
Riferimenti bibliografici:
Testi: Romelli M., Monte Bianco classico e plasir, Idea Montagna Editoria e Alpinismo, Piazzola sul Brenta (PD) (2012), pp. 158-159  

Buscaini G., Monte Bianco Vol I, Cai & TCI, San Donato Milanese (MI) (1994), pp. 342 
Cartografia: Monte Bianco, carta 1:30.000, Allegato al n. 1 di Montagne, novembre 2002


Tramonto dal Rifugio Cosmiques

2 commenti:

  1. splendida relazione, complimenti, la utilizzerò sicuramente quando forse ci andrò ;-) grazie mille ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' sempre un piacere sapere che qualcuno usa le mie relazioni per ripetere una via. Grazie a te.

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.