Salita effettuata il 23 ottobre 2011 da Toso e B.C.
Se l'arrampicata fosse solo progressione in aderenza,
allora sarei un grande escursionista.
[Toso]
Il Pizzo Prata visto dalle placche di Barzena |
Itinerario automobilistico: Dal paese di Gordona (vedi ubicazione alla fine di questo post) risalire la stradina che conduce a Bodengo. Superato il grande ponte sulla Val Pilotera (non si può sbagliare perché è l'unico ponte di grandi dimensioni che s'incontra) si posteggia su uno spiazzo sulla destra pochi metri dopo il ponte. Dal parcheggio si nota il sentiero che risale in direzione dell'abitato di Barzena.
Avvicinamento: Dal parcheggio si prende il sentiero, segnato con bolli rossi e bianchi, che in 5 minuti conduce al grazioso abitato di Barzena. Si supera il paesello e dopo altri 5 minuti di salita si arriva ad un bivio con cartelli indicatori. Si prende il sentiero a sinistra (Pra Pincè e Bodengo) che prosegue in leggera discesa. Dopo 3 minuti si trova, sulla destra, una traccia di sentiero (indicata da un ometto). Si risale la traccia in direzione della placconata rocciosa che si vede già dall'ometto. Arrivati davanti alla struttura rocciosa, la si aggira sulla destra (ometto) e in pochi metri si arriva all'attacco. Si vedono gli spit del primo tiro.
L'ometto che identifica la traccia per le placche. Fare attenzione, traccia poco visibile. Se si arriva al tornante del sentiero significa che si deve tornare indietro |
Dislivello di avvicinamento: 200 m. scarsi;
Lunghezze: 7 tiri e 3 trasferimenti;
Dislivello in arrampicata: 400 m. circa;
Quota di partenza (avvicinamento): 850 m.s.l.m. circa dal parcheggio della macchina;
Quota di partenza (arrampicata): 1000 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 1400 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: 6b;
Soste: Alcune soste sono su spit unite da vecchissimi cordini, altre sono da attrezzare su alberi. Conviene, pertanto, portare seco cordini per attrezzare le soste;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: nessuna;
Tipo di roccia: Gneiss;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per arrampicata di tipo plasir. La spittatura è un po' lunghetta;
Tempo di arrampicata: Iniziamo ad arrampicare alle 12.15 arriviamo in cima alle 16.30;
Discesa: Dapprima per tracce (sia in salita che in discesa) e poi (in discesa) per comodo sentiero. In totale 45 minuti al parcheggio;
Attacco: Una volta imboccata la traccia che conduce alla placca, l'attacco è ben individuabile dai due spit che caratterizzano il primo tiro;
L'attacco della via Filo di Arianna |
Relazione:
Primo Tiro (4a, 40m.): Lo fa la B.C. Si tratta di un'arrampicata su placca. Aderenza. Gli spit sono piuttosto lontani. Su 40 metri ci sono 4 spit. Sosta su due spit uniti da vecchio cordino marcio.
La B.C. in azione sulla placca che caratterizza la prima lunghezza |
Secondo Tiro (5b, 50 m.): Lo faccio io. Inizialmente si prosegue sul primo tratto boschivo e si arriva alla successiva placca. Si tratta di un'arrampicata di aderenza non particolarmente complessa (5b) resa piuttosto delicata dal fatto che i chiodi non sono proprio vicinissimi (più o meno 5 spit su tutta la lunghezza). Dall'ultimo spit alla sosta si deve superare un passaggio in diagonale sinistra su cengia erbosa... fare attenzione. Sosta su due spit e cordino marcio.
La B.C. in azione sulla placca del secondo tiro |
Terzo Tiro (6a, 40 m.): Proprio sopra la sosta c'è un muretto verticale da superare. Il passaggio chiave della lunghezza è questo. Parte la B.C. ma poi ci ripensa e lascia fare a me. Lo spit troneggia a pochi metri dalla sosta, al termine superiore del muretto. Il passaggio sembra ben protetto. Il rinvio lo aveva già messo la B.C. Decido di affrontare il passaggio sulla sinistra del chiodo, sfruttando l'evidente lama gradinata. Buoni appigli per la mani che però finiscono prima dell'uscita dal muretto. Spacco col piede destro sfruttando una piccola tacca alla destra dello spit. A questo punto mi consapevolizzo che una caduta qui mi porterebbe a picchiare sulla cengia sottostante. Il chiodo, quindi, non svolge benissimo la sua funzione protettiva. Mi accerto che il piede destro tenga e faccio il movimento. Poi sono fuori. Nessun problema, ma il 6a c'è tutto. Dopo il muretto c'è una facile placca che mano a mano diventa una semplice camminata che termina in un boschetto. Lo si attraversa completamente sino ad arrivare alla placca successiva ove si trova la sosta (stesso cordino marcio delle soste precedenti). La lunghezza sarà lunga circa 40 metri, ma di arrampicata vera e propria c'è solo il muretto, il resto è fuffa... Attenzione: pericolo di perdersi nel boschetto.
La parte terminale della terza lunghezza |
Primo Spostamento(35 m.): Dalla sosta si prosegue in direzione Nord-Est (dx faccia a monte) ove si dirama una traccia di sentiero che s'inoltra nella macchia. Si arriva alla base di una struttura rocciosa (visibile anche dalla sosta) e si prosegue in discesa per tracce di sentiero. Si arriva, dopo circa 35 m. dalla sosta, ad un salto roccioso di circa 1 metro che si staglia sulla sinistra (viso a valle). Lo si vince (facile, sprotetto) e da qui si scende di qualche passo verso la sosta.
Quarto Tiro (5b, 45m.): Traverso di aderenza verso destra. Siamo sul 4c. Poi si risale la roccia verticalmente. La lunghezza è molto bella in quanto, pur non superando mai il 5b, oppone un'arrampicata divertente e piacevole. Si sosta al margine del successivo boschetto.
Secondo Spostamento(50m.): Si prosegue nella macchia in direzione di un grande albero, lo si supera e si continua in direzione dell'evidente placca. Si tratta di uno spostamento di circa 50 m. che alterna camminata erbosa a qualche facile passaggio su roccia sprotetto. Noi lo abbiamo fatto in conserva sprotetta.
Quinto Tiro (5c, 50 m.): Lo fa la B.C. L'arrampicata di sviluppa su un diedro che sale obliquando verso sinistra. Oppone passaggi di 5c, poi le difficoltà si abbassano e si è subito fuori. La lunghezza, di 50 m., ha solo due spit, ma il grado è solo sul diedro iniziale. Si sosta alla base della compatta placca del tiro successivo.
Sesto Tiro (6b, 50m.): E' il momento di dimostrare che so arrampicare in aderenza! Si tratta di una compatta placca che richiede un'arrampicata di pura aderenza. Grado (dicono) 6b, con chiodi non vicinissimi. Il passaggio duro è dove gli spit si avvicinano in corrispondenza di una vena bianca (di quarzo?) che risulterà indispensabile per i piedi. Poi il grado si abbassa, ma mai sotto il 5c. La via, nella parte iniziale, ha una tendenza obliqua a destra. La parte dura sarà lunga una decina di metri. Ho trovato una maglia rapida sullo spit proprio ove inizia la vena di quarzo. Pur essendo stato abbastanza veloce a fare questa lunghezza, ho inveito e bestemmiato ad ogni passo che facevo. Non sono in grado di valutare le difficoltà su placca di aderenza. Le relazioni dicono che siamo sul 6b e a mio parere non si riesce ad azzerare. Sicuramente è il tiro più difficile della via e quello di aderenza più difficile che io abbia fatto. La B.C., da seconda, viene su in scioltezza, come se volasse. Si sosta quasi alla fine della placca.
Terzo Spostamento(35m.): Dalla sosta si prosegue sulla placca in direzione dell'evidente spit con passaggi molto facili. Poi si prosegue nella macchia per traccia di sentiero fino alla successiva placca.
Settimo Tiro (5c-A0, 40m.): Lo fa la B.C. C'è un iniziale muretto verticale da superare. 2 spit molto vicini. La B.C. azzera e prosegue. C'è un secondo muretto da superare, più facile del primo (5c). Vintolo la via è sostanzialmente finita. 40 metri, 4 chiodi, sosta su albero. Non sono in grado di valutare il grado del primo muretto, so che per superarlo ho dovuto azzerare e, lo stesso, ho faticato. Comunque le relazioni danno questa lunghezza sul 6a.
Discesa: Si risale (N/E) seguendo delle labili tracce di sentiero che conducono in direzione di una placca rocciosa. Si passa proprio sotto le lisce vie delle Placche Verdi e si scende per tracce di sentiero che passano in un bel bosco di larici. In 20 minuti si arriva al sentiero che, imboccandolo a destra (faccia a valle) conduce nuovamente a Barzena. Se si imbocca il sentiero a sinistra si arriva ad Orlo. Tempo complessivo per la discesa 45 minuti.
Considerazioni finali: E' vero, la via Filo di Arianna è discontinua e, lo dice il nome stesso, un po' da cercare. Ma devo riconoscere che mi è piaciuta parecchio, sia per l'ambiente in cui si sviluppa, sia per il tipo di arrampicata che richiede. Mai banale. Inoltre coniuga piacevolmente dei tiri duri su placca con movimenti più atletici. Un po' da trovare, richiede un minimo di intuito e di fiuto. La spittatura, pur essendo obiettivamente lunga, non manca mai dove serve e nel complesso direi che la via è chiodata bene. Noi l'abbiamo fatta in un bel pomeriggio autunnale e ci ha regalato proprio una bella giornata in montagna. Credo anche che non sia molto frequentata e pertanto ci si immerge in un piacevole senso di isolamento. Molto consigliata!
La placca alla fine del secondo spostamento. Si risale il diedro più a sx |
Secondo Spostamento(50m.): Si prosegue nella macchia in direzione di un grande albero, lo si supera e si continua in direzione dell'evidente placca. Si tratta di uno spostamento di circa 50 m. che alterna camminata erbosa a qualche facile passaggio su roccia sprotetto. Noi lo abbiamo fatto in conserva sprotetta.
Quinto Tiro (5c, 50 m.): Lo fa la B.C. L'arrampicata di sviluppa su un diedro che sale obliquando verso sinistra. Oppone passaggi di 5c, poi le difficoltà si abbassano e si è subito fuori. La lunghezza, di 50 m., ha solo due spit, ma il grado è solo sul diedro iniziale. Si sosta alla base della compatta placca del tiro successivo.
La B.C. in azione sulla quinta lunghezza |
Sesto Tiro (6b, 50m.): E' il momento di dimostrare che so arrampicare in aderenza! Si tratta di una compatta placca che richiede un'arrampicata di pura aderenza. Grado (dicono) 6b, con chiodi non vicinissimi. Il passaggio duro è dove gli spit si avvicinano in corrispondenza di una vena bianca (di quarzo?) che risulterà indispensabile per i piedi. Poi il grado si abbassa, ma mai sotto il 5c. La via, nella parte iniziale, ha una tendenza obliqua a destra. La parte dura sarà lunga una decina di metri. Ho trovato una maglia rapida sullo spit proprio ove inizia la vena di quarzo. Pur essendo stato abbastanza veloce a fare questa lunghezza, ho inveito e bestemmiato ad ogni passo che facevo. Non sono in grado di valutare le difficoltà su placca di aderenza. Le relazioni dicono che siamo sul 6b e a mio parere non si riesce ad azzerare. Sicuramente è il tiro più difficile della via e quello di aderenza più difficile che io abbia fatto. La B.C., da seconda, viene su in scioltezza, come se volasse. Si sosta quasi alla fine della placca.
La sesta lunghezza vista dall'alto. Aderenza pura |
La B.C. sul passo chiave della via |
Come ammiro la sicurezza e la serenità con cui la B.C. affronta l'aderenza |
Il terzo spostamento |
Il muretto dell'ultima lunghezza |
La B.C. alla fine della settima lunghezza |
Panorama alla fine della via |
Concordo, bella via nella bellissima Val Chiavenna!!!
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