Alpi Cozie, Val Maira, Cuneo,
Piemonte
Relazione attinente alla gita di scialpinismo sul Monte
Estelletta e sul Monte Midia dell'11 gennaio 2014 effettuata da:
Ma il tuo cervello è abitato?
Se stavo con te era solo per volontariato
[Miss Simpatia, Ciao Fibra, Sony BMG 2007]
Se stavo con te era solo per volontariato
[Miss Simpatia, Ciao Fibra, Sony BMG 2007]
Località di Partenza: Ponte in
Val Maira (1400 m.s.l.m.);
Località di Arrivo: Vetta
Monte Estelletta (2318 m.s.l.m.) e Vetta Monte Midia (2341 m.s.l.m.);
Dislivello: 1000 m.
circa;
Tempistica: Noi
abbiamo iniziato alle 10.30 ed eravamo in vetta (al monte Estelletta) alle 12.50, quindi 2 ore e 20 minuti;
Difficoltà: MS;
Esposizione: Nord-Nord/Ovest;
Punti di Appoggio: Nessuno;
Percorso Automobilistico: Si posteggia la macchina nel parcheggio sito sulla destra salendo appena superato il ponte sul Maira del paese denominato Ponte Maira;
Discesa: Dalla vetta del Monte Midia si scende fino alla sella che lo separa dal Monte Estelletta e poi si scende sul canalino in direzione Nord. Conviene sciare sempre con una direzione sinistrorsa, in modo da andare a ricongiungersi alla traccia di salita, e poi ripercorrerla a ritroso. Ovviamente la discesa si sviluppa principalmente nel bosco. In ogni caso, la discesa è abbastanza logica ed intuitiva;
Riferimenti tempistico-altimetrici:
h. 10.30 1400 m.s.l.m. partenza
h. 11.00 1615 m.s.l.m. +8 m/min;
h. 12.00 1995 m.s.l.m. +6 m/min;
h. 12.50 2318 m.s.l.m. vetta del Monte Estelletta;
Relazione: Dal parcheggio posto
sulla destra (salendo) subito dopo il ponte sul torrente Maira, si attraversa la
strada, si calzano gli sci e si risale il prato innevato intrufolandosi nel
bosco. Ci si destreggia in framezzo agli alberi cercando il percorso più logico
che ricalca il sentiero estivo. In pochi minuti si arriva nei pressi di una
baita diroccata (Grange Rossetto 1534 m.s.l.m.), la si lascia sulla destra e si prosegue in salita, entrando
nel lariceto fino a giungere ad una seconda grangia, ristrutturata e molto
bella.
La Partenza |
Verso la prima grangia |
La seconda baita |
Si prosegue in salita, destreggiandosi tra i larici
fino a quando si raggiunge una stradina innevata piuttosto evidente. La si percorre per
poche decine di metri fino a quando la si abbandona per risalire un pendio più
ripido tra i larici.
Qui, se la traccia non è battuta, diventa veramente
difficile individuare il corretto percorso.
L'evidente stradina |
Il tracciato si districa tra i larici |
Si consideri che si deve proseguire nel fitto bosco
di larici, in salita, cercando il percorso più logico e più facile. Si possono
incontrare dei segni, rossi e bianchi con la scritta S. 12 g.t.a., sugli alberi, per quanto possibile conviene seguirli.
Dopo una ventina di minuti dall’ultima baita si
arriva ad una presa di captazione per l'acqua, recintata da una rete, la si lascia sulla
sinistra, contornandone metà periplo e si prosegue in salita su percorso
abbastanza logico.
Dopo circa una decina di minuti si arriva ad una
bella radura. Sulla destra si noterà la bastionata rocciosa del monte Arpet. Si
prosegue con percorso logico in direzione Sud-Est.
Alle nostre spalle le rocce del Monte Boulliagna |
Si entra in questo modo in un ennesimo lariceto e si
prosegue in salita destreggiandosi tra gli alberi cercando di seguire la via
più logica. Se volgiamo la testa a sinistra noteremo tra le fronde, l'anticima, parzialmente rocciosa, del Monte Midia.
Tra le fronde dei larici si può notare l'anticima del Monte Midia |
Noi proseguiremo la salita nel bosco fino a quando
arriveremo, nel volgere di altri dieci minuti, ad una bella radura ove si può
ammirare una splendida visuale sul monte Arpet e sul Monte Freid e sui loro canaloni innevati
che incutono timore reverenziale.
Si arriva ad una bella radura contornata dalle rocce del Monte Arpet e del Monte Freid |
Splendidi canaloni innevati scendono dal Monte Arpet |
Dalla radura si entra ancora una volta nel bosco,
ma questa volta i larici sono più radi, e il percorso da seguire è molto più
logico.
In circa mezz’ora si arriva alla sella del Monte Estelletta. Da qui
si ammira un’incantevole visuale sulla valle di Unerzio, e si possono notare alcune
grange in disuso sul versante sud del Monte Estelletta
Verso la sella del Monte Estelletta |
Colpo d'occhio sul Vallone di Unerzio |
Dalla sella si volge a sinistra (direzione Est) e
si percorre una cresta che in meno di 20 minuti conduce alla vetta del Monte
Estelletta.
Verso la cima. Dalla sella il percorso è logico |
Luca e Patrizia in vetta al Monte Estelletta |
Dalla cima, volgendo lo sguardo ad Est si nota, a poche decine di metri
in linea d’aria, la vetta del Monte Midia. Questa sarà la nostra prossima meta.
I contrafforti rocciosi del Monte Midia, ripresi dalla vetta del Monte Estelletta |
Quindi togliamo le pelli, scendiamo per il ripido ma divertente pendio
est dell’Estelletta e in pochi minuti arriviamo alla sella tra Estelletta e
Midia. Qui ripelliamo e riprendiamo a salire.
Ci separano poco meno di 100 m. di salita dalla vetta del Monte Midia.
Discesa: Dalla vetta del Monte Midia
si scende fino alla sella che lo separa dal Monte Estelletta e poi si scende sul
canalino in direzione Nord. Conviene sciare sempre con una direzione
sinistrorsa, in modo da andare a ricongiungersi alla traccia di salita, e poi
ripercorrerla a ritroso. Ovviamente la discesa si sviluppa principalmente nel
bosco. In ogni caso, la discesa è abbastanza logica ed intuitiva.
Considerazioni finali: In considerazione del fatto che siamo partiti alle 06.00 da Milano e che siamo arrivati in Val Maira alle 09.30, (ove ci fermeremo per 6 giorni di scialpinistiche) e che, quindi, cercavamo una gita abbastanza semplice tanto per sgranchire le gambe, direi che il giudizio è positivo. Poi, se dovessi considerare le difficoltà incontrate in discesa a causa della neve che era una lastra di ghiaccio nel tentativo di evitare i larici del bosco, direi che è stata la peggior sciata della stagione.
Questo mi porta a considerare il fatto che la gita qui descritta va fatta previo accertamento delle condizioni del manto nevoso.
E' una gita facile, sicura, breve e che offre un bel panorama sulla Valle Maira. La discesa nel bosco però non è esaltante.
Questo mi porta a considerare il fatto che la gita qui descritta va fatta previo accertamento delle condizioni del manto nevoso.
E' una gita facile, sicura, breve e che offre un bel panorama sulla Valle Maira. La discesa nel bosco però non è esaltante.
Bibliografia:
Cartografia: Esquiar en Val Maira,
1:20.000, di Bruno Rosano, carta topografica con gli itinerari si scialpinismo, sci ripido, estremo, piastre, cascate di ghiaccio, falesie e palestre di roccia;
Testi: Bruno Rosano, Charamaio mai en Val Maira, L'artistica editrice, 2012 (Cuneo), pp. 152, 153
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