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domenica 3 gennaio 2016

Via degli Istruttori in Antimedale

Antimedale - Gruppo del Medale - Prealpi Lombarde - Lecco

Relazione attinente alla scalata alla via degli Istruttori in Antimedale effettuata l'8 dicembre 2015 da Toso e PMI


Ultimo aggiornamento 3 agosto 2019Precedenti ascensioni: 26 febbraio 2012 da Toso e Clara

http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2016/01/Relazione-attinente-alla-scalata-alla-via-degli-Istruttori-in-Antimedale-effettuata-l.pdf

Scalare non serve a conquistare le montagne; 
le montagne restano immobili, 
siamo noi che dopo un'avventura
 non siamo più gli stessi.
[Royal Robbins]

A sinistra la parete dell'Antimedale,
 a destra la Medale
Itinerario automobilistico: Da Via Quarto di Lecco (Rancio Superiore)(Vedi Ubicazione al termine di questo post) si può posteggiare la macchina nei relativi parcheggi vicino ai bidoni dell'immondizia, oppure imboccare via San Martino, una ripida salita asfaltata, all'imbocco della quale ci sono dei cartelli indicatori per Antimedale e Ferrata del Medale. Dopo circa 300 metri, la strada termina nei pressi di una sbarra gialla. Si parcheggia dove c'è posto;
Avvicinamento: Se si è lasciata la macchina nei pressi della sbarra gialla al termine di via San Martino, s'inizia a camminare sulla sterrata (seguendo sempre le indicazioni per Antimedale e Ferrata del Medale), dopo poche centinaia di metri si trova un cartello che indica la svolta a destra (siamo nei pressi del termine di un grosso paramassi posto a sinistra salendo). Imboccata la traccia di sentiero che s'intrufola nel bosco, si giunge in pochi minuti ad un primo parasassi, e una volta superatolo si mantiene la traccia di sentiero che sale a sinistra. Poco dopo s'incontra un secondo parasassi. Anche in questo caso lo si supera e si mantiene la traccia di sinistra. Immediatamente si incontra un altro cartello indicatore (sempre per Antimedale e Ferrata del Medale) che impone la svolta a destra. In pochi minuti si vedono, sulla sinistra, le tracce del sentiero che scende dal canale dell'Antimedale. Abbandonato il sentiero principale che si sta percorrendo, si risale per tracce in direzione della parete dell'Antimedale. La via Istruttori è la prima che s'incontra. Scritta blu sulla parete;

La parete dell'Antimedale vista
dal sentiero di avvicinamento.
La via Istruttori è la
prima che s'incontra
Dislivello di avvicinamento: 150 m. circa dalla sbarra ove inizia il sentiero;
Lunghezze: 6 tiri;
Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 400 m.s.l.m. circa;
Quota di partenza (arrampicata): 650 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 800 m.s.l.m. circa;
Difficoltà: VI+ (V+ obbligatorio);
Soste: Attrezzate a fix con catena;
Esposizione: sud;

Vie di fuga: probabilmente in doppia dalla via, almeno fino alla fine del terzo tiro;
Tipo di roccia: calcare;
Materiale: Normale dotazione alpinistica con il necessario per integrare (friends, nuts e cordini);
Tempo di arrampicata: abbiamo iniziato alle 10.00 e siamo arrivati al termine della via alle 13.00;
Discesa: Da un sentiero attrezzato che riporta alla base; 



La via Istruttori in Antimedale

Relazione:
Prima Lunghezza (IV, 35 m.): Si sale in verticale puntando al fix che troneggia a metà di un'evidente placca posta a cinque metri dalla partenza. La placca, se superata frontalmente oppone passaggi di quarto. Il tiro prosegue sempre sulla verticale con percorso logico ed evidente con difficoltà mai esagerate. Alla fine della lunghezza si trovano due soste poste a cinque metri l'una dall'altra. Scegliere quella più opportuna sulla base dell'affollamento della via. Volendo si può concatenare questa lunghezza con la prossima;

La placca iniziale

La PMI quasi al termine del primo tiro

Seconda Lunghezza (V-, 25 m.): Dalla seconda sosta si affronta la placca verticale sulla sinistra. Vi è un resinato che protegge il passaggio (V-), poi la via prosegue in direzione del resinato successivo che, piuttosto lontano, occhieggia nel mezzo di un accennato diedro-canale sulla destra. Si riesce ad integrare su una clessidra. Si percorre il diedro-canale per tutta la sua lunghezza vincendo difficoltà di IV superiore. All'ultimo fix c'è un passaggio leggermente più ostico (V-) e subito dopo si arriva in sosta. Attenzione, la sosta è sulla destra (ve ne sono addirittura due) non farsi ingannare da un vecchio chiodo che potrebbe indurre a proseguire ignorando la sosta;


La partenza del secondo tiro

La seconda parte del secondo tiro. Si
noti che si passa nell'accennato
diedro-canale
La parte finale della seconda lunghezza.
Si noti la sosta sulla destra

Il secondo tiro visto dalla seconda sosta
Terza Lunghezza (V-, 30 m.): Sulla destra della sosta, si vede la scritta in blu "Stelle Cadenti". Da qui, infatti, inizia questa via. Noi, invece, proseguiamo affrontando il diedro alla sinistra della sosta. Se si arrampica nel diedro le difficoltà sono di IV, ma c'è presenza di rovi. Se si arrampica nel centro della placca, le difficoltà sono sul V e le protezioni distanti... Dal secondo resinato si punta ad un evidente chiodo. Dal chiodo di prosegue con arrampicata più facile (IV+) in direzione diagonale sinistra raggiungendo un diedro-fessura e percorrendolo tutto (IV) in direzione di un tetto. Sosta proprio sotto il tetto;

La prima parte della terza lunghezza
La PMI nella seconda parte del tiro
la linea rossa indica il percorso
La PMI in sosta dopo aver affrontato il
diedro fessurato dell'ultimo tratto
della terza lunghezza


Quarto Tiro (VI-, 20m.): Si vince il tetto (protetto molto bene da un evidente resinato) con un passo atletico (VI-). Nella fessura posta a destra del resinato c'è un'ottima maniglia. Una volta sopra il tetto ci si trova in piena placca affidandosi solo ad una buona (ma non buonissima) lama. Conviene mettere un friend. Si prosegue sfruttando la lama in direzione sinistrorsa fino al prossimo resinato. Da qui si risale in verticale alla placca soprastante. Movimento delicato anche se ben protetto (V+). Attenzione, non andare a sinistra, proseguendo sulla lama in direzione di evidenti spit, si finirebbe fuori via. Raggiunto il successivo fittone si vince ancora un muretto tecnico (V+) e poi si arriva in sosta.



Il tetto della quarta lunghezza
Il Toso ai tempi della sua
prima ripetizione nel 2012

La placca nella seconda parte del tiro



Quinta Lunghezza (V+, 50 m.): Dalla sosta ci si sposta a sinistra con facile traverso di qualche metro in direzione dell'evidente diedro. S'inizia ad arrampicare sul diedro con primo passo piuttosto impegnativo (V+) anche se ben protetto. Si prosegue per tutta la lunghezza del diedro con arrampicata atletica, protetta bene, ma non da falesia, a chiodi e resinati. Al termine del diedro si mantiene la destra per poi spostarsi a sinistra di un paio di metri, verso la sosta, con un movimento in traverso che è più facile di quello che appare (ultima protezione piuttosto lontana). Tiro impegnativo sia fisicamente (V+ sostenuto e continuo) sia mentalmente. Servono 12-13 rinvii.


Il quinto tiro visto dall'alto. Nel
pallino blu la PMI in sosta.


Il quinto tiro visto dal basso.
Nel pallino rosso il Toso in
sosta alla fine della lunghezza

La PMI in uscita dalla quinta lunghezza
L'uscita del quinto tiro

Sesta Lunghezza (VI, 35 m.): Dalla sosta si sale in verticale in direzione dell'evidente resinato, poi ancora in verticale proteggendosi al successivo chiodo. Da qui salire ancora un paio di metri e poi iniziare un bel traverso a sinistra, protetto molto bene da chiodi e resinati in direzione di un evidente diedro (V+). Giunti alla base del diedro lo si risale per tutta la sua lunghezza (VI, 5m.) protetto molto bene a chiodi e resinati che, eventualmente, offrono la possibilità di azzerare. Alla fine del diedro si giunge in sosta al termine della via.



Il Toso sulla sesta lunghezza
Il Toso al termine della via.
Si noti il diedro del sesto tiro,
quello che è il passo chiave della via
La sesta lunghezza vista dall'alto
La PMI sul delicato traverso
La PMI in azione sul diedro finale
Discesa: Alla sinistra della sosta (viso a monte) si dirama una traccia di sentiero attrezzato che in 20 minuti riporta alla base della parete. Fare attenzione allo spostamento involontario di pietre e sassi.





Considerazioni finali: Via bella con i primi tre tiri facili e gli ultimi tre più complessi. Ha una difficoltà più elevata della via Chiappa ma anche un livello di arrampicata più omogeneo. Il diedro dell'ultima lunghezza è in comune con l'uscita della via l'altra Chiappa. 

Consiglio di fare attenzione alle relazioni che gradano questa via come fosse plasir. La distanza tra i fix è tale che da un chiodo non è detto che si riesca a vedere il successivo. Utile portarsi l'occorrente per attrezzare (nuts, friends e cordini).
A mio parere, la lunghezza chiave della via non è l'ultima (i passaggi di VI sono ben protetti, azzerabili e corti) ma la quinta. Questo tiro, infatti, è molto lungo (50 m.) con difficoltà di V+ sostenuto e costante per quasi tutto il suo sviluppo. 




Rovistando tra la cenere: Originariamente, questa via, il cui primo tentativo fu opera di Marco Polo, alpinista milanese che per primo aveva intuito la linea di salita fu chiamata "via di Marco". Nel 1978, quando la via fu, dopo svariati tentativi, portata a completamento da Raffaele Dinoia e Angelo Rocca, fu chiamata "via degli Istruttori" proprio perché tutti (Marco Polo compreso) erano istruttori della Scuola Parravicini del Cai di Milano.





Riferimenti Bibliografici: 
Testi: Buzzoni P., Pesci E., Lario Rock Pareti, Versante Sud Ed. Milano (2011), p. 46;
E. Pesci, Le grigne, CAI-TCI, Milano (1998), pp. 209, 210




http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2016/01/Relazione-attinente-alla-scalata-alla-via-degli-Istruttori-in-Antimedale-effettuata-l.pdf

giovedì 16 maggio 2013

Via Stelle Cadenti - Antimedale

Antimedale, Gruppo del Medale, Prealpi lombarde, Lecco

Relazione attinente all'arrampicata sulla via Stelle Cadenti all'Antimedale effettuata il 16 marzo 2013 da Toso e B.C.


Tanti gli alpinismi quante sono le persone che lo praticano. 
(Cesare Maestri)




Itinerario automobilistico: Dalla strada statale 36 che da Milano conduce a Lecco, appena superata la galleria del Mote Barro, prendere la terza uscita con indicazioni per Valsassina e Lecco Centro. Seguire le indicazioni stradali per Valsassina. Appena usciti dalla strada statale 36 si percorre la via Belfiore in direzione dell'ospedale, fino ad una rotonda ove si prende a sinistra per Viale Redipuglia (sempre indicazioni per Valsassina). Si prosegue sempre dritti per la strada che dapprima diventa Viale Montegrappa e poi Viale Tonale. Arrivati al semaforo con Corso Matteotti si gira a destra (sempre indicazioni per Valsassina). Si procede sempre dritti per alcuni chilometri lungo la strada che ben presto diventa stretta ed in salita. La strada, che nel frattempo è diventata Corso San Michele del Carso, farà un tonante verso destra. In quel momento abbandonarla (proprio sul tornante) ed inoltrarsi in Via Quarto . Si prosegue per poche centinaia di metri e si arriva a Rancio Superiore.
Avvicinamento: Si può lasciare la macchina al parcheggio di Rancio Superiore, in Via Quarto ove c'è uno spiazzo con dei bidoni dell'immondizia. S'imbocca (a piedi) Via San Martino, una ripida salita asfaltata, all'imbocco della quale ci sono dei cartelli indicatori per Antimedale e Ferrata del Medale. Dopo circa 300-400  metri, la strada termina nei pressi di una sbarra gialla. La si supera (volendo si può lasciare la macchina anche nei pressi di questa sbarra, ma di solito i posteggi sono già tutti pieni) e proseguendo su sterrata (seguendo sempre le indicazioni per Antimedale), dopo poche centinaia di metri si trova un cartello che indica la svolta a destra. S'imbocca una traccia di sentiero che s'inoltra nel bosco. Si giunge in pochi minuti ad un primo parasassi, e una volta superato, mantenendo la traccia di sentiero che sale a sinistra, si arriva ad un secondo parasassi. Anche in questo caso lo si supera e si mantiene la traccia di sinistra. Quasi subito si incontra un altro cartello indicatore (sempre per Antimedale e Ferrata del Medale) che impone la svolta a destra. In pochi minuti si incontrano, sulla sinistra, le tracce del sentiero che scende dal canale dell'Antimedale. Abbandoniamo il sentiero che stiamo percorrendo (segni rossi) e risaliamo lungo la traccia che ci porta a ridosso della parete. L'attacco della via è in comune con la vi Istruttori.

Dislivello di avvicinamento: 150 m. circa dalla sbarra ove inizia il sentiero;

Lunghezze: 6 tiri;

Dislivello in arrampicata: 200 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 400 m.s.l.m. circa;

Quota di partenza (arrampicata): 650 m.s.l.m. circa;

Quota di arrivo: 800 m.s.l.m. circa;

Difficoltà: VII°;

Soste: Alcune attrezzate con spit e catena;

Esposizione: Sud;

Vie di fuga: in doppia dalla via;

Tipo di roccia: calcare;

Materiale: Normale dotazione alpinistica con il necessario per integrare (friends, nuts e cordini); 

Tempo di arrampicata: Abbiamo iniziato alle 10.00 e siamo arrivati al termine della via alle 14.00. Certamente non è stata la velocità il nostro punto di forza;

Discesa: Da un sentiero attrezzato che riporta alla base;


La parete dell'Antimedale


Relazione:
Primo Tiro (IV°, 35 m.): E' anche il primo tiro della via Istruttori. Si affronta la placca iniziale che oppone difficoltà sul IV°. Poi si prosegue diritti con percorso logico su difficoltà più blande. Si incontrano due soste posizionate a pochi metri l'una dall'altra. Conviene fermarsi alla seconda, più comoda. Questo tiro l'ho fatto in 3 minuti, senza usare protezioni intermedie. 


La B.C. alla fine del primo tiro



Secondo Tiro (V°, 30 m.): Il muretto che, a destra, troneggia sulla sosta si caratterizza di una placca lavorata che offre buoni appigli e appoggi con un bello spit di protezione messo proprio al centro. L'arrampicata e la direzione sono abbastanza logiche. Vinto, andando a destra, il primo muretto (che oppone passaggi di IV°+/V°, si prosegue verticalmente sfruttando una serie di fessure e cavità della roccia. Il grado non è mai impegnativo ma le protezioni sono piuttosto lontane. La B.C. non ha integrato, ma le possibilità per inserire protezioni veloci non mancano. Si arriva nei pressi di un terrazzino dove si sosta.

La prima parte del secondo tiro di Stelle Cadenti

La seconda parte del secondo tiro di Stelle Cadenti


Terzo Tiro ( VII°+, 40 m.): Sulla roccia immediatamente sopra alla sosta si distingue chiaramente la scritta blu che indica la via, a dx, "Stelle cadenti". Se invece andiamo a sx proseguiamo sulla via "Istruttori. Noi, pertanto, dobbiamo affrontare la placca di destra su cui troneggiano alcuni spit. Si punta in direzione di un albero posizionato una decina di metri più in alto, proprio al termine della prima placca. Il percorso da seguire è logico anche perché gli spit sono vicini. Questa prima placca oppone difficoltà di VII°. Richiede un'arrampicata di aderenza, sempre ben protetta. L'ho vinta in libera. Arrivati all'albero si alza lo sguardo e si notano immediatamente gli spit sulla placca successiva. Percorso logico. Fino al secondo spit si arriva senza problemi. Dal secondo al terzo c'è il passaggio chiave, VII°+. Aderenza pura. Nulla per le mani. Dopo tre tentativi falliti, ho deciso di tirare lo spit e tanti saluti. Neppure un pentimento.... Poi si trova un cordino marcio su una clessidra... va bene per la testa. Si prosegue arrampicando sulla destra. A sinistra la placca è ancora più liscia di quella appena affrontata. Si vede, a sinistra la sosta. Quindi, sfruttando una bella fessura posizionata a metà parete, ci si sposta a sinistra e si arriva in sosta. Lo spostamento a sinistra è più difficile da pensare che da eseguire.


La prima placca della terza lunghezza
Il terzo tiro visto dall'alto
La B.C. ingaggia il passo chiave del terzo tiro


Quarto Tiro (V°+, 30 m.): La lunghezza ha una direzione diagonale sinistra. Si arrampica seguendo una fessura che inizia qualche metro a sinistra sopra la sosta. Le difficoltà sono costanti sul V°+ e richiedono un'arrampicata oculata. Dopo alcuni metri di fessura c'è la possibilità di affrontare una bella placca lavorata su cui spicca uno spit, oppure proseguire alla sinistra della placca seguendo la fessura che termina proprio in sosta. La B.C. ha optato per quest'ultima soluzione. Ha integrato, nella fessura, con un friend. Data la mia scarsa simpatia per le placche, pur non avendo provato la soluzione di destra, mi sento di consigliare la fessura di sinistra. Alcune relazioni gradano questa lunghezza VI°+. Personalmente non ho trovar passaggi di sesto, ma può essere che, andando in placca, ci siano.


La B.C. alla partenza del 4° tiro
La placca della quarta lunghezza. Noi siamo andati sulla fessura a sx


Quinto Tiro (VII°, 45 m.): Lunghezza tanto lunga e faticosa quanto bella. Si punta ad un tetto che aggetta parecchi metri più in alto. Per arrivare al tetto l'arrampicata oppone un ingaggio medio, sul V°. Appena arrivati sotto il tetto, la musica cambia. Si trova un fittone proprio sotto il tetto su una roccia molto particolare. Il fittone potrebbe trarre in inganno e portare a pensare che il tetto debba essere vinto frontalmente. Invece, se si volge lo sguardo a destra, si distinguono chiaramente le tacchette che permettono di vincere il passaggio. Si tratta di microtacche che richiedono un'arrampicata atletica e faticosa. Qui è il passaggio di VII°. L'ho fatto in libera, ma prima di capire che dovevo andare a destra ho dovuto fare due resting proprio sotto il tetto. Da ciò si deduce che il passaggio è ben protetto. Superato il tetto si arriva nei pressi di uno splendido diedro fessurato. La fessura permette di superare il diedro con una splendida arrampicata in dulfer. Siamo ancora su passaggi di V°+ e VI° ben protetti. Ho integrato con un piccolo friend proprio all'inizio della fessura perché mi pareva che un volo da quelle parti fosse insalubre... In realtà ho solo faticato e perso tempo per mettere la protezione... Al termine del diedro si arriva su una scomoda sosta.


Il 5° tiro visto dall'alto. Si noti il diedro finale


Le due foto sopra ritraggono la B.C. sull'ultimo tratto della 5^ lunghezza


Sesto Tiro (VI°+, 35 m.): Salire sfruttando le conformazioni rocciose a sinistra della sosta. Al termine della placca, un passaggio ostico richiede di rientrare a destra per andare verso il fittone su cui rinviare. Poi si prosegue con una diagonale a sinistra. La B.C. ha integrato con un friend su una fessura. Si prosegue con traverso a sinistra fino ad arrivare sotto il tetto ove troneggia un bel fittone. Arrivare fino qui richiede un'arrampicata delicata ed oculata con passaggi di VI° e protezioni un po' lontane. Il problema della lunghezza, però, deve ancora essere affrontato. Una volta che si è rinviato allo spit sotto il tetto si deve affrontare lo stesso che oppone un'arrampicata atletica e faticosa in strapiombo. E' richiesta pertanto forza e decisione. Il passaggio è ben protetto, ma l'esposizione s'inizia a sentire. Sopra il tetto c'è un altro fix, ma non so quanto questo passaggio possa essere azzerato. Pochi metri dopo il tetto si arriva in sosta.


La prima parte della sesta lunghezza 
La seconda parte del sesto tiro. Si noti, in alto alla sx della B.C.,
il tetto che caratterizza il passo chiave della lunghezza


Uscita: Dalla sosta salire due o tre metri e andare verso sinistra. Si vedranno alcuni segni arancioni sulle  rocce che indicano le catene da cui parte il sentiero attrezzato che conduce alla base della parete.


Il Resegone dalla parete dell'Antimedale


Discesa: Seguire la traccia di sentiero e le catene che a sinistra, viso a monta, in 20 minuti condurranno al punto di partenza alla base della parete.
Considerazioni finali: E' una via difficile ma di soddisfazione. Ritengo che richieda padronanza del grado e, in tal caso, risulta divertente. I passi chiave sono tutti molto ben protetti, ma sul facile è consigliabile utilizzare qualche protezione veloce.
Riferimenti Bibliografici: 
Testi: Buzzoni P., Pesci E., Lario Rock Pareti, Versante Sud Ed. Milano (2011), pp. 46-48;
 P. Soregaroli, Grigne, guida escursionistica e alpinistica della Grigna Settentrionale, della Grigna Meridionale e del Coltignone, Nordpress Ed., Chiari (BS) (2006), pp. 205-216  
Carletto sulla via Istruttori (Vedi Relazione)