Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


lunedì 10 agosto 2015

Via del Bombo alle Scalet delle Masenade

Veneto, Dolomiti, Gruppo della Moiazza, Belluno

Relazione attinente alla scalata sulla via di roccia "Il Bombo" agli Scalet delle Masenade alla Moiazza. Ascensione effettuata il 5 luglio 2015 da Toso, Carletto e PMI.

http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2015/08/Bombo.pdf



"A noi le rughe invece stanno bene, 

non metto creme come 'sti toyboy
io non mi sento nemmeno così un cesso
 da quando mi specchio negli occhi tuoi"
[J Ax, Il bello d'esser brutti,
Newtopia, 2015]


Itinerario automobilistico: Arrivati al Passo Duran (Vedi Ubicazione al termine di questo post) si lascia la macchina negli appositi spazi antistanti ai rifugi Tomè e San Sebastiano (1605 m.s.l.m.);
Avvicinamento: Dal Passo Duran si imbocca il sentiero n. 549 che si snoda alle spalle dei Rifugi Tomè e San Sebastiano. Dopo una decina di minuti il sentiero si immette su una sterrata che in 30 minuti conduce al Rifugio Bruto Carestiato (1834 m.s.l.m.). Dal Rifugio Carestiato si imbocca il sentiero dell'Alta Via n. 1 in direzione della Pala delle Masenade che, dal Carestiato è visibile in tutta la sua imponenza. Si prosegue sul sentiero n. 1 per circa 30 minuti fino a quando si incontra un grosso masso alla destra del sentiero e, subito prima, una traccia segnata anche da qualche labile segno rosso. Vedi foto. 1 ora e 20 min dal Passo Duran, 40 minuti dal Rifugio Carestiato;


In giallo la traccia di sentiero che porta all'attacco

Dislivello di avvicinamento: 500 m. circa dal Passo Duran, 300 m. circa dal Rifugio Carestiato;
Lunghezze: 5;
Dislivello in arrampicata: 150 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 1605 m.s.l.m. il Passo Duran, 1834 m.s.l.m. il Rifugio Bruto Carestiato;
Quota di partenza (arrampicata): 1.950 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2.100 m.s.l.m. circa;

Difficoltà: V°(qualche passo). AD;
Soste: Tutte da attrezzare, alcune anche con integrazione di chiodi o altri ancoraggi;
Esposizione: Sud;
Vie di fuga: Probabilmente calandosi in doppia;
Tipo di roccia: Dolomia;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per arrampicata su terreno d'avventura;
Tempo di arrampicata: 3 ore, il tempo da noi impiegato (iniziato alle 08.00 fuori dalla via alle 11.00. Si può fare di meglio...);
Discesa: Uscendo sulla cengia al termine della via, nei pressi di una marmitta d'acqua, si imbocca il sentiero di sinistra (faccia a monte) e si scende seguendo la traccia (passi di I° in discesa) fino a quando si riprende il sentiero n. 1 che, in direzione inversa di quella dell'andata, riporta al Carestiato.
Attacco: Si segue la traccia di sentiero, che diventa sempre più labile, in direzione di una paretina grigia posta alla destra di un evidente avancorpo roccioso strapiombante e staccato dalla parete. Si sale un facile zoccolo per 20 m. (II°). L'attacco è individuabile da un cordino posizionato su una clessidra. Vedi foto;


In giallo lo zoccolo, il pallino blu indica l'attacco
Relazione:
Primo Tiro (IV°+, 40 m.): Si sale la paretina appoggiata e molto lavorata in direzione dell'evidente tettino che andrà evitato sulla sinistra. Proprio sotto il tettino c'è una bella fessura sinistrorsa che si supera proteggendola con uno o più friends (IV°+). Dopo il tettino si procede ancora per una decina di metri e si sosta su cordoni inseriti su clessidre;


La PMI in azione sulla prima lunghezza
Nei pressi del tettino dopo aver vinto la fessura


Secondo Tiro (III°+, 30 m.): Si sale la paretina successiva sopra la sosta in direzione della soprastante cengia ove sorgono mughi. Si attrezza una sosta su una radice dei mughi. Una decina di metri in traverso a destra, sulla cengia, si possono notare delle soste della limitrofa via Orione;

La PMI in azione sulla seconda lunghezza
Terzo Tiro (V°+, 35 m.): Si sale sulla verticale parete posizionata proprio sopra la sosta, lungo la colata nera (visibile un vecchio chiodo). Si rinvia (lungo) al chiodo e si prosegue con direzione diagonale sinistra. Passi atletici di V°+ che richiedono decisione, con un po' di esperienza si riesce a proteggersi con friend e cordini. Finita la parte difficile la via prosegue opponendo un'arrampicata più facile, ma sempre esposta e verticale (IV°+). Occorre forze e esperienza per risparmiare le braccia. Si arriva in sosta su cordone su clessidre; 


Carletto sulla terza lunghezza. Si noti la linea
diagonale sinistrorsa del tiro


La PMI in azione sul terzo tiro
Quarto Tiro (IV°, 55 m.): Si sale in verticale sulle facili rocce lavorate sovrastanti la sosta. Si arriva ad una cengia, dopo circa 45 m., dove si trova una sosta su chiodo e clessidra. Volendo, come abbiamo fatto noi, si prosegue sulla seguente paretina, posta alla sinistra di un diedro, per altri 10 m., dove si sosta su due clessidre;


Carletto sulla quarta lunghezza
La seconda parte del quarto tiro. Si noti il diedro sulla sinistra.
Qui, volendo, si può fare sosta su chiodo e clessidra
Quinto Tiro (IV°, 55 m.): Si sale l'ultima parte del diedro, al termine del quale si risale un evidente canale che, dopo una quindicina di metri porta ad una cengia, ove si può attrezzare una sosta. (Noi l'abbiamo fatta con due chiodi, poi rimossi). Attenzione, alla fine del diedro iniziale (dopo circa 15-20 m.) si può fare sosta su chiodi, oppure proseguire (come abbiamo fatto noi) per altri 40 m. 


L'ultima parte del diedro. La prima
parte del quinto tiro
La freccia indica, al termine del diedro, il canale-camino
da risalire per terminare la via


Carletto in azione
Via archiviata

Discesa: Arrivati al termine della via, nei pressi dell'evidente pozza d'acqua, imboccare la traccia di sentiero che si destreggia sulla sinistra (faccia a monte) in discesa (ometti e bollini). Dopo circa 15-20 minuti di discesa su traccia di sentiero (con breve tratto di disarrampicata facile) si arriva al sentiero dell'Alta via n. 1 che, percorso dalla parte opposta dell'andata, condurrà al Rifugio Carestiato (1 ora dalla fine della via);



Considerazioni finali: Via semplice e breve che però può essere molto didattica ed utile a chi voglia imparare a cimentarsi con il mondo dell'avventura. Il tratto di V° grado della terza lunghezza (volendo evitabile se si va sulla vicina via Orione) non è da sottovalutare. La protezione (da allungare) diventa un po' lontana e, a detta di Carletto, è un V° più difficile di tutti i V° della vicina via Soldà alla Pale delle Masenade. Quindi, occhio...





http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2015/08/Bombo.pdf

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