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Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


lunedì 23 giugno 2014

Pizzo Cassandra (3226 m.s.l.m.) - Parete Nord Est

Gruppo del Masino Disgrazia, Val Malenco, Valtellina, Lombardia


Relazione relativa all'ascensione alpinistica (e scialpinistica) alla  parete Nord Est del Cassandra con discesa (con sci) dalla parete Nord Ovest  effettuata nelle date del 31 maggio e 01 giugno 2014 da Toso, le due Alessandre, Damiano, Laura e Claudio



La tradizione è salvaguardia del fuoco, 
non adorazione della cenere 
[Gustav Mahler, su Montagne 360°, 
Dicembre 2013, p. 63]

La via di salita alla parete Nord-Est del Pizzo Cassandra

Dati Tecnici Ascensione: L'ascensione alpinistica alla parete Nord-Est del Pizzo Cassandra (3226 m.s.l.m.) è stata effettuata in due giorni. Il primo giorno siamo partiti dal paese di Chiareggio (1612 m.s.l.m.) alle 17.30 e siamo arrivati al Rifugio Gerli-Porro (1960 m.s.l.m.) alle 18.30 ove abbiamo dormito. Il secondo giorno abbiamo fatto la parete Nord Est arrivando in cima in 4 ore. Alcuni di noi sono scesi per la normale, altri per la parete Nord-Ovest con gli sci ai piedi. 
Percorso automobilistico: Arrivati al paese di Chiesa Valmalenco (Vedi Ubicazione alla fine di questo post) seguire le abbondanti indicazioni per Chiareggio. Arrivati a questo paesello attraversarlo tutto fino a quando finisce la strada asfaltata e diventa uno sterrato che costeggia il torrente. Parcheggiare. 
Avvicinamento al Rifugio: Si segue l'ampia sterrata che costeggia il torrente sulla sua sinistra orografica (in discesa). Si attraversa il ponte e si segue il sentiero che (in salita) conduce in poco meno di un'ora al Rifugio Gerli-Porro;
Avvicinamento alla parete Nord-Est: Dal Rifugio si distingue chiaramente la bella parete Nord del Pizzo Cassandra, quindi si segue il sentiero che in pochi minuti porta al Rifugio Ventina (1975 m.s.l.m.) e si prosegue sul sentiero sempre in direzione Sud. Si attraversa il torrente Mallero su un comodo ponticello e dopo un ventina di minuti (a seconda dell'innevamento) si inizia a calpestare la neve (per chi ha gli sci è il momento di calzarli). Nel volgere di altri 10-15 minuti si entra nel ghiacciaio del Ventina e si prosegue in direzione della parete che è sempre più vicina. Dal Rifugio Porro all'attacco della parete si consideri circa 2 ore;  
Dislivello Complessivo: Dal parcheggio al Rifugio ci sono 350 m. di dislivello, dal Rifugio alla vetta del Cassandra ci sono 1300 m. Quindi 1600 m. di dislivello complessivi;
Lunghezze: La salita, normalmente, viene fatta in conserva (a seconda delle condizioni della neve);
Quota di partenza (avvicinamento): 1612 m.s.l.m. il paese di Chiareggio; 
Quota di partenza (parete Nord-Est): 2.700 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 3.226 m.s.l.m. cima del Pizzo Cassandra; 
Tempistica: Per la salita al Rifugio Porro si consideri 1 ora;
Per l'avvicinamento dal Rifugio all'attacco della parete si consideri 2 ore.
Per l'anabasi alla parete Nord-Est si consideri un'ora e mezza.
Per la discesa dalla normale senza sci si consideri 2 ore e mezza (fino al Rifugio); 
Per la discesa con gli sci si consideri 1 ora circa (fino al Rifugio);
Attrezzatura: Normale Dotazione Alpinistica per parete Nord, ovvero ramponi, 2 piccozze, imbrago e corda (chiodi da ghiaccio e protezioni veloci da roccia inutili). Se l'ascesa viene fatta con gli sci portare tutto il necessario per la ski-alp, rampanti compresi;
Periodo Consigliato: Il periodo è quello in cui è stata fatta la salita, comunque primavera inoltrata, meglio è sentire il gestore del Rifugio per informarsi sulle condizioni della parete;
Difficoltà: 55°,  AD;
Esposizione: Nord-Est (per quanto attiene la salita);
Soste: Progredire in conserva (a seconda delle condizioni della neve);
Punti di Appoggio: Rifugio Gerli Porro (1960 m.s.l.m.) e Rifugio Ventina (1975 m.s.l.m.);
Vie di fuga: Nessuna, eventualmente si può considerare di scendere disarrampicando dalla via di salita;


Zaini stracarichi alla partenza

Relazione:
Sveglia alle 03.30, colazione e partenza alle 04.15. 
Pur essendo buio si riesce a distinguere, a Sud, la bella sagoma del Pizzo Cassandra. Imbocchiamo il sentiero glaciologico che in pochi minuti conduce al Rifugio Ventina (1975 m.s.l.m.) e che mediante un comodo ponticello ci porta sulla sinistra orografica del torrente. Dopo pochi minuti il sentiero viene fagocitato dalla neve che, quest'inverno, è scesa particolarmente abbondante.


La partenza dal Rifugio Gerli Porro


Risalendo il ghiacciaio del Ventina in direzione della piramide
del Pizzo Cassandra. Il percorso è logico


Indossiamo, quindi, gli sci (chi li ha) o i ramponi e proseguiamo in direzione del ghiacciaio del Ventina. Mano a mano che saliamo la luce del giorno si fa sempre più intensa e il Pizzo Cassandra si distingue sempre più chiaramente mostrando quella che sarà la parete che dovremo scalare.


Le prime luci illuminano la vetta del Cassandra


La risalita del ghiacciaio non presenta particolari difficoltà. Tutti i crepacci sono coperti e saliamo con percorso non obbligato seguendo la linea di salita più agevole.




L'alba infuoca le cime circostanti

Alle 06.15 siamo alla base dell'evidente conoide nevoso da cui parte il canale Nord-Est del Pizzo Cassandra.
A causa di una defaiance di Paolone (che preferisce salire sci ai piedi dalla normale) ci leghiamo in cordata io e le due Alessandre. L'altra cordata sarà composta da Damiano, Laura e Claudio.


Al termine del conoide nevoso si piega leggermente a destra
imboccando l'evidente canale

Nives all'attacco della via
Alle 06.30 iniziamo a risalire il conoide nevoso. Al termine del quale si piega leggermente a destra seguendo l'evidente canale (45°).


Le due Alessandre progrediscono lungo la parete


La linea di salita è piuttosto evidente

La salita prosegue senza particolari difficoltà. Il percorso da seguire è abbastanza evidente e si destreggia tra un susseguirsi di canalini innevati con pendenza mai superiore ai 50° (salvo qualche breve salto di 55°).






Nel frattempo la parete inizia ad essere colpita dai primi strali solari, è bene quindi far in fretta a salire. Per ora, infatti, la neve è bella compatta, ma con il riscaldamento del giorno le condizioni muteranno e tutto potrebbe diventare più faticoso e pericoloso. E' vero che questa è una parete Nord, ma è la sua componente orientale che frega….








Nel volgere di un'oretta il canale nevoso che stiamo risalendo pare andare a scontrarsi contro un enorme masso di granito. Qui si diramano due evidenti lingue glaciali. Quella che piega leggermente a destra, puntando ad una pletora di rocce sommitali, rappresenta la direttissima della parete Nord-Est. L'altra, che volge decisamente a sinistra, è il percorso che seguiremo noi e rappresenta la normale della via che stiamo seguendo.


Il bivio, per la normale della parete Nord-Est si prende il canale di sx,
per la direttissima si prende a destra


Claudio alle prese con la sua prima Nord

Puntiamo quindi a sinistra facendo uno spettacolare traverso (più fotogenico che difficile) di alcune decine di metri.


L'inizio del traverso



Il Toso sul traverso


Con un passo facile si aggira, nei pressi di alcuni massi, l'evidente spigolo nevoso e ci si porta sulla cresta finale che con pendenza sui 55° e con uno strappo di una cinquantina di metri ci conduce in vetta al Pizzo Cassandra (3226 m.s.l.m.).


Nei pressi dell'uscita sulla cresta finale
Nives nei pressi della cresta
Sulla cresta che precede la cima
Le due Alessandre in vetta



Discesa(dalla normale): Dalla vetta del Pizzo Cassandra si segue l'esile cresta in direzione Ovest per tutta la sua lunghezza. La cresta noi l'abbiamo trovata completamente innevata e, pur risultando piuttosto affilata e meritevole di cautela, non presenta difficoltà di sorta. Noi l'abbiamo fatta in conserva corta (qualcuno anche slegato). La cresta termina al Passo Cassandra (3097 m.s.l.m.) e da qui si scende lungo il ghiaccio del Ventina che riconduce al Rifugio Gerli Porro senza particolari difficoltà (se si esclude l'inconsistenza della neve che rende l'incedere faticoso).


Qui ed ora…. Un attimo senza tempo….




La cresta di discesa del Pizzo Cassandra
Damiano, Laura e Claudio in vetta

Discesa (dal canale Nord-Ovest): Dalla vetta del Pizzo Cassandra seguire l'esile cresta in direzione ovest sino a quando s'incontra sulla destra l'ampia conca innevata ove sbuca il canale Nord-Ovest del Cassandra. Indossare gli sci e scendere. Inizialmente la pendenza è piuttosto blanda, ma mano a mano che si scende la pendenza aumenta e il conoide nevoso diventa sempre più stretto. Si mantiene sempre la sinistra (faccia a valle) e ci si intrufola nello stretto budello incassato fra alcune roccette. Qui è il passo chiave della discesa. Siamo in presenza di una pendenza sui 55° e, a seconda delle condizioni della neve, si dovrà decidere come affrontare la discesa.
Noi abbiamo trovato il canale nella sua parte più stretta piuttosto duro (quasi ghiacciato) e quindi abbiamo optato per scendere in derapata. Sono circa una ventina di metri. Superata la strettoia il canale si allarga, la pendenza scema e si può ricominciare a sciare fino alla base. Da qui ci si immette nel ghiacciaio del Ventina e con una sciata divertentissima si ritorna al rifugio.
Grazie a Claudio che, scendendo per primo lungo questo canale, mi ha mostrato come fare e, soprattutto, ha permesso di dividere in due la paura…


La linea di discesa dal canalino Nord-Ovest del Pizzo Cassandra

La discesa dal canale Nord-Ovest vista dall'alto


Considerazioni finali: La salita alla Nord-Est del Pizzo Cassandra è una grande classica delle pareti Nord della Lombardia. Per la sua relativa facilità è spesso considerata una via di battesimo delle pareti Nord, tant'è che spesso capita di trovare sui suoi canali nevosi diverse cordate appartenenti a qualche corso di alpinismo.
Ciononostante è una salita munifica di grandi soddisfazioni e sa regalare degli straordinari panorami. 
Mi sento di consigliarla nel modo più assoluto e, a mio avviso, farla con gli sci è il modo più completo  e divertente per portarsi a casa grandi emozioni. La discesa dalla normale con i soli ramponi, infatti, risulta spesso noiosa e faticosa a causa dell'inconsistenza del manto nevoso che obbliga l'alpinista a sprofondare spesso fino alle ginocchia.
Infine vorrei spendere una parola per la Nives, con la quale abbiamo deciso di unire due progetti nati in modo separato. Quando le cose vanno bene è sempre facile trovare belle frasi e farsi reciproci complimenti, però una cosa ci tengo a sottolinearla: "Pensavo bene, ma non così bene… Brava!"


Un attimo della discesa lungo la cresta occidentale del Cassandra




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