Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


sabato 7 giugno 2014

Parete Ovest del Pizzo Coca (3050 m.s.l.m.)

Orobie, Alta Val Seriana, Valbondione (BG), Lombardia



Relazione relativa all'ascensione alpinistica sulla parete Ovest del Pizzo Coca effettuata nelle date del 24 e 25 maggio 2014 da Toso, Damiano e Laura


http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2014/06/Pizzo-Coca-parete-Ovest%E2%80%A8Relazione-relativa-all.pdf


[..] una cima raggiunta non basta. 
Bisogna discenderla con la stanchezza al culmine, 
lo svuotamento che ti dà l’arrivo sulla cima. 
Scendere è disfare la salita, scucire tutti i punti dove hai messo i passi. 
La discesa è una cancellazione. 
Ripassi su quelle linee precipitose per toglierti di lì.
[Nives Meroi, da Sulla traccia di Nives, Erri De Luca, 
Mondadori, 2005, p. 17]



La via della parete Ovest al Coca. La foto si
trova al Rifugio Coca

Dati Tecnici Ascensione: L'ascensione alpinistica alla parete Ovest del Pizzo Coca è stata effettuata in due giorni. Il primo giorno l'abbiamo utilizzato per raggiungere il Rifugio Coca (1892 m.s.l.m.). Dal paese di Valbondione in poco più di due ore si raggiunge il rifugio Coca per il sentiero n. 301.  Il secondo giorno siamo partiti dal Rifugio Coca alle 03.30 e siamo arrivati in cima al Pizzo Coca (3050 m.s.l.m.) percorrendo la parete Ovest alle 08.30. La discesa l'abbiamo effettuata dallo stesso percorso di salita (scendendo per 400 m. faccia a monte) in quanto la via normale al Pizzo Coca era impraticabile per pericolo valanghe (data l'abbondanza di neve ancora presente dopo le abbondanti nevicate invernali);

Quello che resta della croce in vetta al Pizzo Coca dopo le
abbondanti nevicate dell'inverno appena trascorso

Percorso automobilistico: Dal municipio di Valbondione (Vedi Ubicazione alla fine di questo post), si seguono le  indicazioni per il Rifugio Coca. Si lascia la macchina in un parcheggino proprio sulla strada a pochi metri dall'inizio del sentiero (Via Beltrame diventa Via Pianlivere) (934 m.s.l.m.). 
Avvicinamento (al Rifugio): Si segue l'evidente sentiero contrassegnato dal n. 301. Inizialmente si scende di qualche metro fino al torrente, qui un ponticello permette di superare il corso d'acqua e subito inizia la salita che in poco più di due ore conduce al Rifugio Coca (1892 m.s.l.m.). Noi siamo partiti alle 15.30 e alle 18.00 eravamo al Rifugio;
Avvicinamento (alla parete Ovest): Dal Rifugio si risale la vallata antistante in direzione Sud. In considerazione che l'avvicinamento viene fatto di notte e con innevamento abbondante, può non sempre risultare facile individuare il percorso, soprattutto se, come noi, è la prima volta che si frequentano queste zone. L'importante è raggiungere e superare la prima conca che si vede dal rifugio (solitamente qui si sta sempre sulla destra orografica della valletta, sx salendo), poi (e qui già non si vede più il Rifugio) si avanza, anche restando sul fondo della vallata, in direzione di una seconda balza (o passo). Raggiuntolo ci si ritrova nei pressi del Lago Coca (2108 m.s.l.m.) (che probabilmente sarà quasi interamente innevato). Si costeggia il lago stando alla sua destra (salendo). Al suo termine si imbocca un evidente canalone che scende dalla parete Ovest del Coca. Quando la pendenza inizia ad aumentare si calzano i ramponi e si prende almeno una piccozza. Qui siamo a 1200 m.s.l.m. circa e qui inizia la via di salita alla parete Ovest del Pizzo Coca;
Dislivello Complessivo: Sono 950 m. di dislivello il primo giorno da Valbondione al Rifugio Coca. Sono 1150 m. di dislivello il secondo giorno dal Rifugio fino in vetta. Complessivamente, quindi, 2100 m. di dislivello;
Lunghezze: Dipende dalle condizioni della neve, noi l'abbiamo trovata in ottime condizioni e pertanto la salita l'abbiamo fatta senza legarci. In discesa abbiamo preferito fare una conserva corta, disarrampicando faccia a monte per 400 m. ovvero fino alla fine delle difficoltà;
Quota di partenza (avvicinamento): 934 m.s.l.m. inizio del sentiero a Valbondione; 
Quota di partenza (parete Ovest): 2200 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 3.050 m.s.l.m. circa; 
Tempistica: Per la salita al rifugio si consideri 2 ore. 
Per l'avvicinamento si consideri un'ora (per avvicinamento intendo dal Rifugio fino a quando è necessario calzare i ramponi alla base della parete Ovest. Sono circa 300 m. di dislivello). 
Per la salita della Ovest, noi abbiamo iniziato alle 05.00 e siamo arrivati in vetta alle 08.30. Quindi 3 ore e mezza, ma non brilliamo per velocità. 
Per la discesa (in conserva corta, disarrampicando faccia a monte per lo stesso percorso di salita) noi c'abbiamo impiegato dalle 09.00 alle 12.00, quindi 3 ore (ma abbiamo avuto il problema di orientarci nella nebbia). 
Per il ritorno al rifugio Coca e quindi alla macchina si consideri dalle due alle tre ore.
Attrezzatura:  Normale Dotazione Alpinistica per arrampicata su pareti nord, ovvero ramponi, 2 piccozze, imbrago. Portare una corda, qualche chiodo da ghiaccio e un paio di fittoni. Direi inutili friends o nuts;
Periodo Consigliato: Il periodo in cui è stata fatta l'ascensione descritta, per il resto conviene sentire il rifugiata per sapere le esatte condizioni della parete;
Difficoltà: 65°,  AD+;
Esposizione: Ovest (per quanto attiene la via);
Soste: Noi abbiamo proceduto slegati in salita e in conserva corta in discesa. Se fosse necessario attrezzare delle soste, saranno senz'altro utili chiodi da ghiaccio o (meglio ancora) fittoni a seconda delle condizioni;
Punti di Appoggio: Rifugio Coca (1836 m.s.l.m.);
Vie di fuga: Nessuna;




Relazione:
Usciamo dal Rifugio Coca alle 03.30. Seguiamo la traccia di sentiero che conduce, in direzione Sud verso il lago di Coca. Ben presto il sentiero sparisce nella neve. Seguo le tracce dei ramponi di precedenti passaggi. Dopo una decina di minuti doppiamo un primo risalto ove sorge una baita, da qui si prosegue puntando direttamente all'evidente sella ove si trova il lago di Coca (2108 m.s.l.m.) Noi siamo andati a destra (salendo) seguendo delle tracce che però portavano decisamente fuori strada…. Per non sbagliare basti sapere che dal Rifugio si deve andare in direzione sud seguendo sostanzialmente la vallata. 
Arrivati al lago di Coca (che era quasi interamente ricoperto di neve) l'abbiamo costeggiato sulla destra (salendo) fino al suo termine. Qui abbiamo iniziato a risalire il ripido ed evidente canale sulla destra (Ovest) fino ai primi contrafforti rocciosi. Qui ci siamo fermati e abbiamo calzato i ramponi. 
Sono le 05.00, siamo a quota 2200 m.s.l.m. e inizia la salita alla parete Ovest del Pizzo Coca.





Il primo canale da risalire 


L'uscita dal primo canalone
Questo primo canalone non presenta difficoltà di sorta, pendenza sui 35°-40° e un dislivello di un centinaio di metri circa. Al suo termine la pendenza si abbatte e ci si ritrova in un ampio circo nevoso contornato da rocce e canali discendenti dal Coca. 


Alla fine del primo canalone ci si trova al cospetto delle rocce della Ovest
del Coca. La traccia rossa indica il percorso da seguire


Si deve imboccare l'ampio canalone sulla sinistra (salendo) che va a biforcarsi in due canali più stretti e più ripidi. Si risale questo lungo canalone che ha una pendenza piuttosto blanda in direzione dei due canalini. 


La risalita verso la goulotte


Alle nostre spalle il sole inizia ad illuminare la cima del Redorta, più sotto alcuni alpinisti risalgono lo spettacolare canalone Tua.


Il Redorta con tutti i suoi canali nevosi


Mano a mano che si sale la pendenza del canalone che stiamo percorrendo aumenta, ma non supera mai i 40°.
Arrivati nei pressi dei due canalini ci si porta alla base di quello di destra. Qui tiriamo fuori anche l'altra piccozza. Siamo a quota 2600 m.s.l.m. circa e s'inizia a fare sul serio.




Mano a mano che si sale si distingue il canalone sulla destra che
sarà da imboccare



Iniziamo a risalire il canale di destra. Dopo pochi metri si nota un'evidente biforcazione. A destra una spalla nevosa piuttosto facile, a sinistra una goulotte ripida ed incassata tra strette rocce. Noi risaliamo la goulotte. Il corridoio di destra dovrebbe essere la via di discesa.


In rosso il percorso verso la goulotte (da farsi in salita) in blu
il percorso più facile per la discesa
L'attacco della goulotte

Lo stretto budello della goulotte è un vero spettacolo. Neve dura in condizioni perfette, pendenza sui 60° con alcuni tratti più ripidi ghiacciati. Proseguiamo slegati, non sentiamo l'esigenza di legarci o di proteggerci. Guardando le rocce che incassano la goulotte mi rendo conto di quanto inutili siano i friends che mi sono portato dietro… E' tutta roccia marcia….


Nella goulotte




A 3/4 della goulotte trovo uno sbalzo ghiacciato e sento l'acqua scorrervi sotto… Cerco di essere il più leggero possibile e supero il punto critico senza problemi. Mi fermo per avvertire i miei soci e per far loro alcune foto. 


Passaggino delicato nella goulotte


Dopo altri 30 m di dislivello si esce dalla goulotte. Qui siamo a 2750 m.s.l.m. circa. Davanti a noi ci sono alcune roccette affioranti. Da qui si prosegue in diagonale destra in direzione di un evidente scivolo nevoso. Questo è il punto di massima esposizione. Siamo su pendenze superiori ai 55° e sotto di noi uno scivolo di neve che precipita sulle rocce e poi giù fino alla Conca dei Giganti ove giace il lago… Un bel salto di 400 m…. Devo dire che, essendo slegato, preferisco fare attenzione a come mi muovo…


L'uscita dalla Goulotte
Il punto di massima esposizione


Spostatici decisamente a destra di un contrafforte roccioso si nota chiaramente l'ultimo canalino da percorrere che conduce alla cresta del Coca. Si tratta di un canale lungo 150 m. di dislivello con pendenze intorno ai 50°.


Usciti dalla goulotte il percorso da seguire per la vetta è indicato
dalla traccia rossa
Cordate sul canalino finale

Mentre noi saliamo gli altri alpinisti che ci avevano preceduto stanno scendendo disarrampicando (slegati).
Alle 08.30 siamo sull'assolata cresta del Coca che, percorrendola a destra (Nord) conduce senza problemi in pochi istanti alla croce di vetta (3050 m.s.l.m.)


Il canalino finale
Il canalino finale ripreso dall'alto
Ancora pochi metri e ci sarà il sole, la cresta, la vetta
Foto di rito, ci leghiamo in conserva corta (3 m. l'uno dall'altro) e scendiamo disarrampicando lungo il percorso fatto in salita. Sono le 09.00.
La prima parte della discesa avviene senza intoppi. Poi si alza una nebbia che cela alla vista il percorso da fare. Infatti non intendiamo assolutamente ripercorrere la goulotte in discesa. Ci regoliamo con l'altimetro.


La cresta del Coca prima della vetta
Damiano e Laura escono sulla cresta


Sappiamo che la via di discesa si trova leggermente a destra (faccia a monte) rispetto al canale finale del Coca. Purtroppo non riusciamo a trovare le tracce dei ramponi e delle picche di chi ci ha preceduto. Arrivati a quota 2800 m.s.l.m. sappiamo che dobbiamo obliquare leggermente a destra (faccia a monte). Ci troviamo nei pressi di un ripido canale che si apre proprio sotto di noi. Il resto non si vede. Alla nostra destra si apre un altro canale, un po' meno ripido. Optiamo per questo (in realtà la via di discesa sarebbe stata quella del primo canale che s'incontra leggermente a destra scendendo).


Sulla cresta del Pizzo Coca
Toso in vetta

Dopo una cinquantina di metri di dislivello il canale che stiamo percorrendo si infrange contro alcune rocce. Troviamo un passaggio ancora sulla destra, scavalchiamo le rocce e scendiamo per l'ennesimo canale. Questo diventa sempre più stretto e più ripido. Un breve salto sui 55° (forse 60°) ci preoccupa un po', ma lo superiamo senza problemi. 


La parte finale della discesa, le difficoltà sono giunte al termine

Poi la pendenza si abbatte. Iniziamo ad avere più visibilità. Arrivati sulle rocce ci sleghiamo, attraversiamo un pezzo di misto verso sinistra (faccia  a valle) e poi ancora giù fino all'ampio canalone percorso in salita. Ora la visibilità c'è e ripercorriamo in discesa, slegati e faccia a valle l'ultimo canale che ci conduce nuovamente al lago di Coca, fuori dalle difficoltà.
La discesa al Rifugio e il ritorno a valle sono pura formalità.    


La morsa dei ghiacci sta attenuando la sua forza sul lago di Coca


Discesa: Noi abbiamo incontrato diversi problemi a causa della nebbia, ma la discesa dalla Ovest del Coca solitamente avviene per lo stesso percorso fatto in salita (disarrampicando faccia a monte). Unica eccezione, non si fa la goulotte. Al suo posto si percorre il primo canale a destra della goulotte (faccia a monte) che s'incorra.


Il Rifugio Coca (1892 m.s.l.m.)


Considerazioni finali: Si tratta di una salita di ampio respiro e di grandissima soddisfazione. Ambiente selvaggio e severo, richiede preparazione alpinistica e confidenza con il mondo dell'avventura. Da non sottovalutare.




Riferimenti bibliografici:
Testi: Merisio L. Vanuccini M., Cime di Lombardia, Lyasis Edizioni, Sondrio (2005), pp. 60, 61  

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