Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


venerdì 9 dicembre 2022

Via Rigogolo al Coston Stella

 Relazione attinente all'arrampicata sulla via di roccia "Rigolo" al Torrione Spinotti (Coston Stella)  effettuata in data 06 agosto 2022 da Toso e Marcello


Esplorare, conoscere meglio e mettersi alla prova.

Questo è andare in montagna. 

Enrico Benedetti Beno

[Le Montagne Divertenti n. 6 Autunno 2008]


Itinerario automobilistico: Giunti nell'ameno villaggio di Collina di Forni Avoltri (UD) - vedi ubicazione al termine di questo post - si prosegue per strada asfaltata fino al Rifugio Tolazzi (1350 m.s.l.m.), dove la strada finisce e si parcheggia;

Avvicinamento: Si segue il sentiero (abbandonando dopo poco la rotabile) per il Rifugio Lambertenghi. Quando il sentiero passa nei pressi del primo greto di un torrente in secca che s'incontra, si abbandona il sentiero e si risale il torrente, verso le evidenti placche che segnano l'inizio della via;

Dislivello di avvicinamento: 250 m. circa;

Tempistica di avvicinamento: 30 minuti;

Lunghezze: ;

Dislivello in arrampicata: 450 m. circa;

Quota di partenza (avvicinamento): 1350 m.s.l.m. (Rifugio Tolazzi);

Quota di partenza (arrampicata): 1600;

Quota di arrivo: 2050 m.s.l.m. circa, nei pressi della vetta della Torre Spinotti;

Difficoltà: 6a (5c obbl.);

Soste: Su spit, spuntoni e clessidre;

Esposizione: Sud-Ovest;

Vie di fuga: In doppia dalla via fino al quarto tiro, poi la ritirata diventa complicata;

Tipo di roccia: Calcare;

Materiale: Soprattutto per la seconda parte della via, portare un paio di friend medio-piccoli e qualche cordino. Per il resto bastano 13 rinvii;

Tempo di arrampicata: ;

Punti di appoggio: Rifugio Tolazzi e Rifugio Lambertenghi;

Discesa: Lungo il sentiero attrezzato Spinotti;

Attacco: Sul lato sinistro dell'evidente placconata;


In rosso l'attacco della via Rigogolo

La traccia comprensiva della via, 
dell'avvicinamento e della discesa.
Il punto blu indica l'attacco


Relazione:

Primo Tiro (5c, 30 m.): Risalire le placche seguendo gli spit che disegnano una traccia destrorsa. Arrampicata d'aderenza con passi obbligatori che oppongono difficoltà di 5c. Sosta a spit;





Il primo tiro


Secondo Tiro (6a, 35 m.): La via prosegue a destra e poi risale in verticale in direzione dell'evidente tetto. Il passo chiave (6a azzerabile) è qualche spit dopo la sosta e si tratta di un passo d'aderenza. Poi la via affronta una bella fessura verticale, aggira, sulla sinistra, il tetto fessurato e risale il successivo diedro con un ultimo passo delicato (5c) a sinistra, di aderenza, prima di arrivare in sosta su due spit;


La seconda lunghezza, vista dall'alto,
subito dopo il passo chiave

Il tetto fessurato da vincere a sinistra

Il diedro finale del secondo tiro


Terzo Tiro (4a, 35 m.): Si risalgono le balze rocciose soprastanti la sosta, tendendo verso destra e seguendo gli spit. Arrampicata che non oppone particolari difficoltà con l'ultimo tratto su rocce erbose. Sosta su spit;




Quarto Tiro (4a, 40 m.): Proseguire in verticale sopra la sosta per salti rocciosi che non oppongono particolari difficoltà fino ad incontrare la sosta (su due spit), sulla sinistra, mezza nascosta da un pino mugo. Arrampicata piuttosto discontinua;


Arrampicare sopra la sosta per salti di roccia

La quarta lunghezza vista dall'alto

Quinto Tiro (4a, 45 m.): Lunghezza che oppone un'arrampicata molto simile alla precedente. Seguire la linea, abbastanza logica, di un accennato spigolo che scorre alla sinistra del canalone. Anche in questo tiro alcuni tratti discontinui ed erbosi. Sosta su due spit;


La linea di salita della quinta lunghezza

Sesto Tiro (5a, 35 m.): Si rimonta il primo salto roccioso in direzione dell'evidente spit, poi si entra nel canale e si prosegue su roccia levigata e insidiosa fino ad uscire su rocce più facili e ad incontrare la sosta su due spit;


Il tratto della sesta lunghezza insidioso su roccia levigata

L'uscita della sesta lunghezza


Settimo Tiro (II, 60 m.): Rimontare le balze del canale soprastante proseguendo per facili rocce e tratti erbosi. Rimontare delle facili roccette sulla sinistra che consentono di abbandonare il canalone e sostare su masso al termine della corda. Lunghezza che non oppone difficoltà tecniche, ma richiede orientamento. Bisogna puntare in direzione dell'evidente placconata appoggiata posta a destra del Torrione Spinotti. Dovrebbe esserci una sosta a spit, ma è di difficile individuazione, conviene attrezzare una sosta su uno dei numerosi massi;


La settima lunghezza, facile arrampicata
 ma difficile orientamento


Il tratto di facile arrampicata per uscire dal canalone


Ottavo Tiro (II, 50 m.): Destreggiarsi tra placche rocciose affioranti e numerosi tratti erbosi, in direzione delle evidenti placconate, fino ad intercettare qualche spit. Attrezzare una sosta nel luogo che si ritiene più consono. Noi abbiamo usato uno spit e una clessidra;


La freccia indica la direzione dell'ottava lunghezza

L'ottava lunghezza vista dall'alto

Nono Tiro (II, 40 m.): Lunghezza molto simile alla precedente, nessuna difficoltà tecnica, solo necessità di orientarsi. Spit molto distanziati se non assenti. Per questa ragione in questo tiro, come nei due precedenti, si è scelto di usare la scala UIIA. Sosta su due spit proprio all'inizio della placca appoggiata;



Sosta alla base della placca appoggiata

Decimo Tiro (III+, 40 m.): Risalire le placche appoggiate inframezzate da tratti erbosi fino ad incontrare la sosta su spit. Spit, lungo il tiro, molto distanti. Nessuna difficoltà tecnica, scarsa possibilità di integrare;


Le placche della decima lunghezza

 
Il decimo tiro visto dall'alto

Undicesimo Tiro (4a, 40 m.): Rimontare la fascia rocciosa posta sopra la sosta (4a) e poi proseguire per rocce appoggiate con direzione leggermente destrorsa. Sosta su due spit;


Il salto rocciosa soprastante la sosta

La placca dell'undicesimo tiro

Dodicesimo Tiro (5a, 40 m.): Proseguire sulla bella placca soprastante la sosta, con direzione destrorsa. Non farsi trarre in inganno da un evidente spit solitario posto al termine di una meravigliosa rigola, ma spostarsi decisamente verso destra, entrando in una curiosa conformazione rocciosa a forma di boomerang destrorso. Sostare su uno spit rinforzandolo con un friend su una fessura, oppure su clessidre;


La bella placca della dodicesima lunghezza

Non andare verso un evidente spit al termine della rigola,
ma entrare nel boomerang

La dodicesima lunghezza vista dall'alto





Tredicesimo Tiro (4c, 30 m.): Proseguire su placca appoggiata, con direzione destrorsa, superare il boomerang al suo termine a destra, continuare su placche, con difficoltà costanti, fino ad incontrare la sosta su due spit;


L'inizio della tredicesima lunghezza

L'ultimo tratto del tredicesimo tiro

Quattordicesimo Tiro (5a, 35m): Proseguire su placca in diagonale destra. Rimontare un passo strapiombante che oppone un passo, un po' boulderoso, di non immediata lettura (5a), sostare su sosta a spit;


La quattordicesima lunghezza vista dall'alto


Nei pressi del passo chiave del quattordicesimo tiro

Quindicesimo Tiro (4a, 50 m.): Rimontare il salto roccioso posto sopra la sosta e poi proseguire su placca fino al termine della via. Ignorare una sosta a spit intermedia e sostare, sulla soprastante cresta erbosa su uno spuntone;


L'inizio dell'ultima lunghezza


L'ultima placca



Discesa: La via Rigogolo termina proprio a pochi metri dal sentiero attrezzato "Spinotti" (146). Seguire, pertanto, il sentiero attrezzato, in discesa fino a raggiungere il sentiero che dal Rifugio Lambertenghi porta al Rifugio Tolazzi e scendere verso valle, facendo ritorno al punto di partenza. Un'ora dall'uscita della via fino al parcheggio dell'auto;





Considerazioni finali: Sembra che la via Rigogolo al Torrione Spinotti ( impropriamente chiamato, su alcune relazioni, Coston Stella) sia la via sportiva più lunga del Friuli. Si tratta di una via piuttosto discontinua, caratterizzata dai primi due tiri molto belli e divertenti e gli altri, più facili, ma meno interessanti. Riveste un interesse di tipo esplorativo e conoscitivo. Non la consiglierei ad una cordata neofita in quanto, dopo il quarto tiro, una ritirata diventa piuttosto complicata, inoltre, nella fase intermedia, l'orientamento richiede un minimo di esperienza alpinistica. Oltre a ciò, sui tiri facili intermedi, gli spit sono quasi del tutto assenti e le protezioni veloci non sono facili da collocare. Tutti elementi che possono mettere in seria difficoltà cordate alle prime armi. Al tempo stesso, non la consiglierei neppure ad una cordata esperta e affiatata che cerca linee d'arrampicata dall'alto ingaggio e dall'estetica sublime. 

Perché fare, allora, questa via? Perché andare in montagna e praticare l'alpinismo è anche conoscere ed esplorare angoli nascosti e poco conosciuti, sperimentare, allontanarsi dai nomi altisonanti di cime, pareti e vie che, a volte, paiono appiattirsi in sterili dettami consumistici. Il motivo per il quale consiglierei di ripetere questa via è spiegato molto bene in una frase che avevo letto, molto tempo fa, su la rivista "Le Montagne Divertenti: "[…] Esplorare, conoscere meglio e mettersi alla prova. Questo è andare in montagna. Esplorare luoghi nuovi assaporando la grandiosità della Natura. Sperimentare ed inventare metodi per affrontare le proprie escursioni. Approfondire la conoscenza dei posti che si frequentano, interessandosi alla storia, agli animali, alle piante e alle leggende che vi dimorano. Porsi obbiettivi che, grandi o piccoli che siano, richiedono allenamento e dedizione per migliorare le proprie capacità. Raggiunta la meta prefissata si avrà la consapevolezza che è impossibile solo ciò in cui non si crede. E’ così che mi piace vivere l’avventura, e la nostra terra offre ambienti incredibili per farlo, basta aprire la finestra e guardare le cime dietro casa […]"  Enrico Benedetti Beno, su Le Montagne Divertenti n. 6 Autunno 2008.




 

Riferimenti Bibliografici:

Testi: Zorzi E., Piovan C., D'Eredità S., IV grado Friuli Occidentale, Idea Montagna ed. (2011), pp. 270-274; 

Zorzi E., Piovan C., D'Eredità S., Alpi Carniche - Alpi Giulie, Alpine Studio e Cai (2016) pp. 181, 182;

Cartine: Tabacco n. 01;

 

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