Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11:

Dislivellometro stagione Ski-alp 2014-15: 11.250 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2013-14: 28.750 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2012-13: 16.400 m. (Reports)

Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


domenica 25 settembre 2011

Monte Campaccio - Via Trazioni

Altagnana - Massa Carrara - Toscana - Alpi Apuane

Salita effettuata il 14 agosto 2011 da Andrea, Toso e Bella Cecha


Quante volte raggiunta una cima ho cercato il mare all'orizzonte
in riva al mare ho cercato l'orizzonte.
                                                              [A. Plazzogna su In Alto 1999 p. 127]

In primo piano la placconata del Monte Campaccio
Dati tecnici salita:

Itinerario automobilistico: Dal paese di Cerreto di Montignoso (dove io la B.C eravamo ospiti a casa di Andrea) si prosegue nella salita fino ad arrivare al primo incrocio. Qui si gira a sinistra, in direzione del paese di Antona, e si prosegue in discesa fino a quando si incontra, sulla dx un cartello con le indicazioni per la Cava della Capraia. Si svolta nello sterrato e si prosegue per alcune centinaia di metri. Noi abbiamo posteggiato la macchina al primo tornante incontrato, in quanto la guida riportava che la carrareccia era impercorribile con una normale autovettura. Invece abbiamo constatato che si può arrivare fin sotto la parete con la macchina.
Avvicinamento: 10 minuti all'attacco della via. Quando si giunge in vista della parete, si abbandona la carrareccia e si prosegue in direzione della roccia. Ci sono delle tracce di sentiero e degli ometti ad indicare la via. Si consideri che ci si deve tenere a sinistra della parete, in quanto la via "Trazioni" parte su questo lato.
Dislivello di avvicinamento: Pochi metri
Lunghezze: 5 tiri (6 secondo la guida, ma il primo si può evitare);
Dislivello in arrampicata: 130 m. circa;
Difficoltà: Secondo la guida si tratta di una via di 6a max e 5c obb. A mio avviso: 6b max 6a+ obbligato;
Soste: Attrezzate a spit e catene;
Esposizione: nord-est;
Tipo di roccia: Marmo;
Materiale: Normale dotazione alpinistica per arrampicata sportiva su via moderna di più tiri (plasir);
Tempo di arrampicata: abbiamo iniziato alle 10.30 e siamo arrivati al termine della via alle 14.00. Non siamo stati particolarmente veloci.
Discesa: Dalla via di salita con alcune doppie (in questo caso è consigliato avere due mezze corde). Noi, forse perché era domenica, siamo scesi dal sentiero che passa, dapprima per la cava abbandonata che si raggiunge alla fine della via e successivamente per una cava ancora funzionante.


Relazione:
Attacco: Dopo alcuni minuti che si cammina su una traccia di sentiero che si dirama tra sfasciumi ghiaiosi (traccia indicata anche da ometti) e tenendosi sempre sulla sinistra rispetto alla parete, si arriva alle prime placche di marmo. Si vede quasi subito il primo spit con infilato un cordino. Questo è l'attacco del primo tiro. In realtà noi abbiamo deciso di proseguire fino alla sosta, che si trova alcune decine di metri più in alto. Infatti questa prima lunghezza oppone difficoltà di II° max e farla in arrampicata sarebbe stata una perdita di tempo. Così, dalla prima catena incontrata, inizia la seguente relazione della via Trazioni.
Primo Tiro (4c, 30 m.): Dalla sosta si vede la sosta successiva. Andrea parte da primo, io e Clara al traino... La lunghezza oppone inizialmente dei facili passaggi su roccette che non superano il 3c. Per contro gli spit sono piuttosto lontani. La via tende leggermente a sx. Il passaggio chiave del tiro si trova tra l'ultimo spit e la sosta. Si tratta di un paio di metri in aderenza. Sarà un 4c.



Il passaggio chiave del Primo Tiro

Secondo Tiro (5b, 35 m):   La via prosegue verticalmente seguendo un evidente spigolo di marmo che si rivela ben appigliato. Gli ultimi 5 metri della lunghezza sono su placca, ma gli spit sono vicini. Direi che le difficoltà non sono mai superiori al 5b.
Mentre stiamo scalando su questo tiro, la cordata che si trova ad arrampicare su alcune vie alla nostra sinistra, commette una leggerezza che sarebbe potuta costare molto cara... Ad un tratto, il ragazzo che sta arrampicando da primo di cordata si trova in difficoltà e decide di uscire dalla via, deviando sulla sx in quanto è più facile. Peccato che, abbandonando la via, vengano a mancare gli spit e qualsiasi possibilità di protezione. Arrampica su rocce facili ma sprotette per almeno 10 metri, fino a quando arriva su una cengia e qui si blocca. Non è in grado di andare né avanti né indietro e soprattutto, cosa gravissima, non ha possibilità di mettersi in sicurezza né di fare sicura al compagno. Quest'ultimo (che è il più esperto dei due) decide di partire in arrampicata verso il compagno pur non essendo protetto... Nel frattempo Andrea sta arrampicando, mentre io e la B.C. stiamo tenendo d'occhio la scena con apprensione sempre maggiore. Alla fine i due riescono, in qualche modo, a sbrogliare il problema ma.... Nelle varie peripezie che fanno, ad uno dei due cade lo zaino. Questo rotola giù, sbattendo tra le rocce, fino a trovare riposo ai piedi della parete. Semplicemente impressionante. I due, dopo questo incidente, decidono, saggiamente, che oggi non è giornata e si calano in doppia...
Terzo Tiro (5c, 30 m.): La via prosegue in verticale e s'impenna sempre più. L'arrampicata inizia a diventare delicata ma divertente e non supera mai la difficoltà di 5c. Andrea, in seguito, dirà che questo gli è parso il tiro più facile... In realtà, tra i tre che ha fatto da primo, questo era il più tecnico, solo che oramai era entrato nella parte e si era abituato a tirare da primo. Si arriva in sosta su un terrazzino.
Quarto Tiro (6a+, 10m.): E' il turno di Clara... Gli spit sono molto vicini su muro verticale... Già questo particolare fa capire che non sarà come dire ciao... Infatti, pur essendo il tiro corto, il muretto oppone dei passaggi tecnici di 6a e 6a+. Il tutto è molto ben protetto. Vinto il muretto si arriva in sosta senza difficoltà.

Andrea impegnato sulle difficili placche del quarto tiro
Quinto Tiro (6b, 10m.): Finalmente tocca a me... Anche questa lunghezza inizia con muro verticale e liscio. Attacco a testa bassa, affrontando il muretto alla sinistra della sosta... Gravissimo errore... Non riesco a fare neppure un passo che già sono appeso alla sosta... Ok, allora proviamo a ragionare. A destra sembra più facile. In effetti è fattibile, ma non proprio così facile... Devo fare un passo molto delicato con il cuore in gola perché mi sento che rischio il volo ad ogni istante... Ma è il movimento giusto. Resto attaccato alla roccia e al passo successivo, il muro si abbatte e sono fuori dalle difficoltà. In sosta recupero i miei compari. Questo tiro oppone il passaggio più complesso della via che, secondo me, è di 6b. Devo rilevare che il passaggio, pur essendo ben protetto, non si riesce ad azzerare... Forse si può superare in A1...


La Bella Cecha in uscita dall'ultima lunghezza

In cima

Discesa: La relazione prevede che la discesa avvenga in corda doppia lungo la via di salita. In realtà, una volta giunti in cima ci siamo fatti un giro nella cava di marmo oramai dismessa. Devo dire che fa una certa impressione vedere quanto alto sia l'impatto ambientale di una cava di tal fatta. Senza considerare l'abbandono di una consistente mole di materiale ferroso, a suo tempo utilizzato per l'estrazione. Tramite una scala di ferro, appunto, abbandonata, si riesce ad arrivare alla base della cava e da qui, percorrendo una carrareccia, in pochi minuti, si arriva nei pressi di un'altra cava. Questa ancora funzionante. Proseguendo lungo la carrareccia si giunge, in venti minuti, alla strada asfaltata. La si segue in discesa per alcune centinaia di metri fino ad arrivare all'imbocco della strada bianca che conduce alla Cava della Capraia che avevamo percorso questa mattina.

Percorso didattico in cava dismessa
Tocca sottolineare che noi siamo potuti scendere utilizzando questa variante in quanto, essendo domenica, non ci sono lavori in cava. Infatti credo che infrasettimanalmente il percorso sulla carrareccia di cui sopra, sia interdetto.

Considerazioni finali: La via riserva una piacevole arrampicata in un ambiente che certamente non è quello a cui sono abituato. Sia per quanto attiene il tipo di roccia (marmo) sia per quanto riguarda la particolare vegetazione delle Alpi Apuane sia, infine, per il tipo di panorama, grandemente sconvolto dall'uomo, che queste montagne offrono. Per quanto riguarda l'arrampicata su marmo, debbo dire che richiama molto quella su calcare. La via è molto ben protetta anche se credo che non vada sottovalutata. Oppone in tutti i tiri almeno uno (o più) passaggi piuttosto tecnici che potrebbero creare qualche problema. Per il resto è stato proprio un bel battesimo per iniziare a conoscere questo gruppo montuoso. Grazie ad Andrea per essere stato il nostro Virgilio su questo gruppo montuoso tutto da scoprire e soprattutto grazie di cuore per l'ospitalità e per averci fatto passare tre giorni veramente belli!


La via Trazioni sale sulla sinistra della placca

Foto artistica del Toso

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