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Dislivellometro stagione Ski-alp 2011-12: 5.600 m.

Dislivellometro stagione Ski-alp 2010-11: 20.890 m.


mercoledì 8 luglio 2015

Cascata Patrì - Goulotte di sinistra

Cascata Patrì, Valnontey, Cogne (AO), Valle d'Aosta


Relazione relativa all'ascensione sulla cascata di ghiaccio "Patrì" in Valnontey, effettuata in data 29 gennaio 2015 da Gm, Toso, Gianlu + Damiano, Laura e Dani


http://www.archivioteca.it/wp-content/uploads/2015/07/Relazione-Patrì.pdf



Le cascate?
 Una cosa senza senso!
[PMI]






Dati Tecnici Ascensione: L'ascensione alla Cascata di ghiaccio Patrì in Valnontey si consta di 6 tiri di corda più altri due nella parte finale caratterizzata da una goulotte incassata che però abbiamo preferito non fare per le condizioni del ghiaccio non eccelse. Dall'ultimo tiro abbiamo fatto una calata in corda doppia e poi siamo scesi dal comodo sentiero sulla sinistra (faccia a monte) che in 20 minuti ci ha ricondotti alla base della cascata;
Percorso automobilistico: Dal paese di Cogne (vedi Ubicazione) seguire le indicazioni per la Valnontey. Lasciare la macchina nel parcheggio ove termina la strada; 
Avvicinamento: Dal parcheggio si segue la strada innevata che si sviluppa sulla destra orografica del torrente Valnontey e che in pochi minuti conduce alla pista da sci di fondo. Giunti nei pressi di un gruppo di baite proseguire sempre sul tracciato della strada innevata e seguirla fino a quando si incontra un cartello indicatore con la scritta "Altre cascate" (circa 1 ora dal parcheggio). A questo punto abbandonare la strada principale e seguire una traccia di sentiero che inizialmente sale a sinistra e poi costeggia a mezza costa il torrente alla sua destra orografica. A questo punto la casata è ben visibile. Seguire il sentiero che, nel volgere di una decina di minuti, conduce al primo balzo ghiacciato (1 or a e 10 min dal parcheggio della macchina);
Dislivello Complessivo: 200 m. per l'avvicinamento e 200 m. (300 di sviluppo) per la cascata;
Lunghezze: 6+1(che noi non abbiamo fatto);
Quota di partenza (avvicinamento): 1800 m.s.l.m. circa; 
Quota di partenza (cascata): 2.000 m.s.l.m. circa;
Quota di arrivo: 2.200 m.s.l.m. circa; 
Tempistica: 1 ora e 10 minuti per l'avvicinamento.
3 ore per la cascata;
1 ora e mezza per la discesa;
Discesa: Una calata in corda doppia e poi su comodo sentiero che in 20 minuti riconduce alla base della cascata;
Attrezzatura: Normale Dotazione Alpinistica per arrampicata su cascate, ovvero ramponi, 2 piccozze da cascata, imbrago, corda e chiodi da ghiaccio;
Periodo Consigliato: Gennaio, febbraio;
Difficoltà: 3+;
Esposizione: Ovest;
Soste: Tutte attrezzate a spit, da unire con cordino;
Punti di Appoggio: Nessuno;
Vie di fuga: In doppia dalla via; Prima della goulotte finale si può uscire sul comodo sentiero a sinistra (faccia a monte);




Relazione:

In rosso il tracciato di avvicinamento
in blu l'attacco di Patrì
Primo Tiro (75°, 2, 50 m.): Si tratta di un tiro di avvicinamento alla cascata vera e propria, non oppone particolari difficoltà, c'è solo il primo salto verticale da superare, poi si arriva nella conca antistante la cascata. Si può fare benissimo, come ha fatto GM, senza mettere neppure una vite da ghiaccio.


Le prime due lunghezze di Patrì

Il primo tiro non oppone particolari difficoltà
Secondo Tiro (85°, 3, 60m.):  Si affronta la colata iniziale che oppone pendenze fino ad 85° ma anche numerosi punti di riposo. Si arriva, dopo oltre 30 m., ad un grotta sulla sinistra dove penzolano diversi cordoni (eventuale sosta), si può ignorare questa sosta e proseguire affrontando la successiva colata verticale (85°) alta una decina di metri e andare in sosta poco dopo sulle rocce di destra. Sosta su spit.

Damiano in azione sul meraviglioso secondo tiro

Anche GM, con grande stile, ingaggia Patrì

La iena sulla seconda lunghezza


Terzo Tiro (80°, 3, 60 m.): Si affronta subito un bel muro verticale di 15-20 metri che oppone difficoltà fino a 80°. Poi si prosegue sul torrente ghiacciato praticamente in orizzontale fino ad incontrare la sosta su spit da unire con cordino;


Damiano sul muro della terza lunghezza
Il Toso ingaggia il terzo tiro
Il Gianlu alle prese con il passo chiave
del terzo tiro


Quarto Tiro (75°, 3, 60m.): La lunghezza si consta di due parti, la prima con difficoltà modeste e pendenze che si aggirano intorno ai 60° per una quindicina di metri, la seconda parte, leggermente più impegnativa, con pendenze sui 75° e la lunghezza di altri 15-20 metri. Poi si ritorna sul torrente fino a trovare una sosta su cordoni e fettucce incastrati su massi e clessidre sulla destra.


Si notino le due parti della quarta lunghezza
Dami sul quarto tiro

Quinto Tiro (collegamento): Dalla sosta si prosegue su terreno facile per quasi 60 m. vincendo il facile muretto ghiacciato e arrivando allo spettacolare ultimo anfiteatro glaciale. Sulla destra e sulla sinistra si distinguono nettamente le due enormi candele ghiacciate della cascata. Noi abbuiamo scelto quella di sinistra.


L'anfiteatro ove si ergono Patrì di destra
 e Patrì di sinistra
Sesto Tiro (80°, 3+, 50m.): Noi abbiamo affrontato il candelotto di sinistra risalendolo dalla parte apparentemente più facile, ovvero sui gradini di sinistra. La progressione di questa lunghezza è leggermente più impegnativa dei tiri precedenti. Noi abbiamo trovato un ghiaccio non particolarmente spesso e quindi abbiamo avuto qualche difficoltà a proteggere e a progredire. Dopo circa 45 m. si trova la sosta su spit posizionata sotto la parete rocciosa.


La linea dell'ultimo tiro. Il punto blu indica la sosta


Discesa: Dalla sosta ci si cala in corda doppia con una calata (2 mezze). Poi si prende il sentiero sulla destra (faccia a valle) che costeggia la cascata e in 20 minuti riconduce alla base. Da qui lungo il percorso fatto in salita si torna al parcheggio.




Considerazioni finali: La cascata Patrì, qui relazionata, è priva dell'ultima lunghezza, quella incassata nella Goulotte, che non abbiamo fatto a causa delle scadenti condizioni del ghiaccio, che già nell'ultimo tiro ci avevano fatto un po' tribolare. Per il resto, la cascata, è una delle classiche della Valnontey, non particolarmente difficile e adatta, all'inizio della stagione, per ricominciare a prendere confidenza con il ghiaccio.

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